L'arte in Umbria

Itinerario del Signorelli in Umbria

I capolavori del Signorelli in Umbria. Un’ispirazione per Michelangelo, Leonardo da Vinci ed un insospettabile Freud.

Luca Signorelli, nato a Cortona nel 1441, elogiato da Giorgio Vasari come “persona d’ottimi costumi, sincero et amorevole con gli amici, e di conversazione dolce e piacevole con ognuno, e soprattutto cortese a chiunque ebbe bisogno dell’opera sua e facile nell’insegnare a’ suoi discepoli (…)”

Signorelli lavorò in Umbria nelle diverse fasi della carriera artistica, lasciando le sue meravigliose opere in diverse città umbre. Apprezzato dalle varie famiglie nobili, vescovi e confraternita, fu presente spesso in Umbria trasferendo qui la sua bottega. Fortunatamente una buona parte delle sue opere dipinte sono ancora visibili e permettono un itinerario di visita che parte dal piccolo borgo di Citerna fino ad Orvieto.

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Citerna

Sono numerose le testimonianze artistiche della lunga e feconda attività di Luca Signorelli nell’alta Valle del Tevere. Signorelli operò sicuramente a Citerna, nella chiesa di San Francesco, dove con ampio contributo della bottega decorò una nicchia dipingendo l’affresco raffigurante la Vergine con Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Francesco.

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Città di Castello

Molto intensi erano i rapporti dell’artista con Città di Castello. L’attività era dovuta soprattutto allo stretto legame con la potente famiglia Vitelli, signori della città. Per la realizzazione di un gonfalone per la locale confraternita di Santa Maria (l’opera perduta), il talentuoso pittore divenne nel 1488 cittadino onorario.

Nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello è conservato un affresco che tradizionalmente viene considerato una delle prime opere del pittore. Si tratta di una Maestà tra Santi, datata 1474, un tempo sulla facciata della torre del vescovo, di cui restano oggi alcuni frammenti tra cui il mezzo busto con San Paolo. Sempre all’interno della Pinacoteca si trova il bellissimo Martirio di San Sebastiano, realizzato nel 1498 per la cappella Brozzi in San Domenico. Alcune soluzioni signorelliane nella tavola avranno una forte influenza sugli artisti del tempo, compreso il giovane Raffaello che giungerà in città qualche anno dopo e copierà più volte il dipinto.

Fanno parte delle raccolte comunali anche altre due opere, lo stendardo processionale con il Battesimo di Cristo e San Giovanni Battista realizzato con la collaborazione della bottega, per la locale Confraternita di San Giovanni Decollato e riferibile alla tarda attività del pittore e la Pala di Santa Cecilia proveniente dall’omonimo monastero francescano tifernate.

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Nell’Alta Valle del Tevere il pittore farà ancora tappa a Morra e Umbertide, altri luoghi fondamentali dell'itinerario signorelliano in Umbria. Nella frazione di Morra, paese di passaggio tra l’Altotevere umbro e Cortona, nel piccolo oratorio di San Crescentino, Signorelli realizzò, intorno al 1507, un ciclo di affreschi ispirati al tema della Passione di Cristo, alla Madonna della Misericordia e alla Madonna di Loreto. Indubbiamente l’affresco più interessante della parete è la drammatica rappresentazione della Flagellazione del Cristo, dipinto nel momento in cui viene legalo alla colonna. Intorno alla figura di Gesù si dispongono i soldati, quasi nudi, la cui postura ricorda le danze dei satiri che spesso ornano i bassorilievi romani, in contrasto con l’atteggiamento di totale abbandono assunto dal Cristo.

Nel 1516 Signorelli giunse ad Umbertide, dove nella la chiesa di Santa Croce, oggi sede del Museo di Santa Croce, eseguì la commovente Deposizione, eccezionalmente ancora corredata di predella e cornice originali.

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Perugia- Museo del Capitolo

Una delle preziose opere di Signorelli è custodita nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo. La Pala di Sant’Onofrio del 1484 raffigura la Madonna con il Bambino in trono tra i santi. L’opera fu realizzata da un Signorelli ancora giovane ma già affermato e del tutto indipendente, dotato di uno stile ben riconoscibile. La tavola collocata originariamente all’interno della cattedrale di San Lorenzo nella cappella di sant’Onofrio, fu commissionata da Jacopo Vagnucci, vescovo di Perugia nel XV secolo, figura di prestigio nella scena politica, sociale e culturale perugina.

 

 

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Perugia-Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia conserva un’altra opera del celebre pittore toscano e la sua bottega. la Pala Di Paciano realizzata nel 1517 con la Madonna col Bambino tra Santi e angeli. Proviene dal Convento di Sant’Antonio da Padova a Paciano e venne commissionata al pittore dalla comunità francescana dei Minori Osservanti. La committenza francescana è evidenziata dalla presenza nella pala dei santi Francesco ed Antonio da Padova; la figura di san Lorenzo rimanda al legame con Perugia, il san Michele è titolare della collegiata della vicina Panicale, mentre ai santi Sebastiano e Rocco è dedicata una piccola chiesa ai piedi del borgo. Il paesaggio lacustre sullo sfondo è quello del lago Trasimeno, realmente visibile dal convento dei frati. È ben conservata la predella con la raffigurazione del castello di Paciano.

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Orvieto

La decorazione pittorica che eseguì Signorelli nel Duomo di Orvieto lo consacrò tra i massimi pittori del Rinascimento italiano. L’artista fu chiamato ad Orvieto nel 1499 per decorare la cappella Nova poi divenuta di San Brizio, articolando in modo eccelso un tema noto, il Giudizio universale.

Il ciclo pittorico si distribuisce su tre registri: sulle volte delle due campate Signorelli porta a termine la decorazione delle vele iniziata da Beato Angelico e presto da lui abbandonata. Nel registro inferiore vengono rappresentate le scene del Giudizio universale: dell’Inferno, della Predica e i fatti dell’Anticristo, del Finimondo, de la Resurrezione della carne, del Paradiso distribuite lungo le pareti. Da un angolo della parete che narra i Fatti dell'Anticristo due figure vestite di nero, tradizionalmente identificate con Beato Angelico e Luca Signorelli, osservano le scene. Nel registro inferiore, Signorelli compone un vero e proprio ciclo iconografico dedicato agli Uomini Illustri i cui ritratti sono circondati da piccole scene a grisaille che illustrano brani delle loro opere.

Il capolavoro del pittore cortonese fu visto dai grandi come Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti che fecero una sosta ad Orvieto per visitare la Cappella Nova ammirando l’anatomia dei nudi dipinti da Signorelli.

Una curiosità: anche Freud si fermò ad ammirare il capolavoro di Signorelli ad Orvieto. Visita che lo ispirò per lo studio del meccanismo psichico della dimenticanza. Vi consigliamo di leggerlo. Lo trovate nel primo breve capitolo del saggio “Psicopatologia della vita quotidiana”.

Nel Museo dell’Opera del Duomo è possibile ammirare la tavola con Santa Maria Maddalena dipinta dal Maestro nell’anno 1504.

 

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