parmigiana di gobbi
Secondi piatti

Parmigiana di gobbi

Porzioni
4 persone
Preparazione
40 min
Cottura
1 ora
Difficoltà
Media

La Parmigiana di gobbi è un piatto tipico delle festività natalizie ed è perfetta da gustare durante i mesi più freddi dell’anno. Un vero e proprio comfort food che sa di casa, di genuinità, di Umbria. Ottima da mangiare appena sfornata ma deliziosa anche fredda, la parmigiana di gobbi può essere un ricco contorno o un primo piatto.

Preparazione

Iniziate dal sugo di carne: in una padella versate un filo d’olio e aggiungete le carote, il sedano e la cipolla precedentemente tritati. Lasciate soffriggere per qualche minuto e poi, a fiamma media, fate rosolare la carne con un pizzico di sale e pepe. Appena sarà leggermente colorita, sfumate con un poco di vino bianco e, una volta evaporato, versate la passata di pomodoro. Aggiustate di sale e fate cuocere a fiamma dolce.

Adesso occupatevi del gobbo: togliete le foglie e le parti esterne più dure, dividendole in coste avendo cura di eliminare tutti i filamenti: Passatele sotto l’acqua corrente le coste, asciugatele e dividetele in pezzi da circa 5-6 cm l’uno. Fate bollire le coste per qualche minuto in abbondante acqua salata. Scolate i pezzetti di gobbo e lasciateli intiepidire. Passateli poi nella farina e nell’uovo sbattuto. Ora sono pronti per essere fritti. Una volta adagiati sulla carta assorbente, accendete il forno a 180°.

Una volta terminate le preparazioni preliminari, prendete una teglia e cominciate a preparare gli strati, come si fa con le classiche lasagne: sulla base un ramaiolo di sugo, poi i gobbi, ancora del sugo e una spolverata di parmigiano. E così via fino a terminare gli ingredienti a disposizione. Ponete in forno per 30 - 35 minuti.

CONSIGLIO: Sull’ultimo strato potete aggiungere qualche fiocco di mozzarella o di besciamella per rendere il piatto “filante” e più gustoso. Per ultimo, aggiungete anche una generosa dose di parmigiano grattugiato che regalerà una croccante crosticina.

CURIOSITÀ: Il gobbo o cardo assomiglia al sedano, il suo sapore è simile a quello del carciofo e il suo nome è un po’ bizzarro. Il nome deriva dalla sua forma, conseguenza di una specifica tecnica di coltivazione. Il cardo, infatti, viene in parte sotterrato per proteggerlo dalle rigide temperature invernali. Così coperto, durante la crescita si incurva formando una vera e propria gobba.