Archeologia industriale a Terni
Una nuova forma di arte contemporanea prende origine dalla vocazione industriale del territorio ternano
Ti sei mai chiesto che fine facciano i macchinari e i siti industriali una volta dismessi? Come è noto, la produzione industriale segue dei periodi di espansione e contrazione economica, alternando periodi di forte sviluppo a dei momenti in cui si verificano contrazioni nella domanda dei beni oggetto di fabbricazione. Oltre al fattore economico, bisogna tenere in considerazione anche il fenomeno dell'obsolescenza, ossia il superamento tecnologico dei macchinari utilizzati. Molto spesso il triste destino dei siti industriali è quello di essere abbandonati, rimanendo strutture inutilizzate e fatiscenti. La città di Terni, soprannominata anche la ‘ Manchester italiana', è nota per la sua connotazione industriale e conosciuta soprattutto per il settore delle acciaierie. L'archeologia industriale italiana vanta esempi molto significativi proprio nel capoluogo umbro. Uno dei simboli più importanti tra quelli che rappresentano l'emblema della rivoluzione industriale dell'800 è la Grande Pressa delle Acciaierie ternane di Piazza Dante sita davanti alla stazione ferroviaria. Un esempio di forte impatto visivo per le sue proporzioni: dal peso di 12.000 tonnellate, fu costruita dalla ditta inglese Davy Brothers, entrò in funzione nel 1935 e fu dismessa nel 1993. Da ricordare i siti di archeologia industriale oggi trasformati in musei o poli cinematografici e multimediali, come l'interessante Museo delle Armi che sorge proprio sulla ex Fabbrica d'Armi dell'Esercito, la cui prima pietra fu posata nel maggio del 1875. Il Museo delle Armi leggere non rappresenta solo una esposizione di armamenti, ma vuole mettere in risalto la grande importanza che questi hanno avuto nel cambiamento economico e sociale della città di Terni e dell'Umbria in generale. Anche la Centrale di Galleto – progettata dall'architetto Cesare Bazzani - ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale della città di Terni. Fu inaugurata nel 1929 e realizzata per produrre e fornire energia elettrica alle acciaierie e alle industrie del territorio ternano. La Centrale era in grado di sfruttare al meglio le potenzialità produttive dei fiumi Nera e Velino ed è tutt'oggi funzionante, appartenente alla Endesa Italia.
Tra le strutture più rappresentative in campo archeologico-industriale, non si può non citare il complesso ex-Siri oggi ‘ CAOS - Centro Arti Opificio Siri'. Si tratta del frutto del progetto di riconversione dell'ex fabbrica chimica SIRI, vicino al centro storico della città. Oggi il CAOS è un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti e alla produzione creativa, nonché sede del Museo Archeologico e del Museo di Arte Contemporanea.