Stifone
Nel comune di Narni, tra le gole del Nera sorge Stifone, un piccolo borgo di 40 abitanti che continua a vivere in simbiosi con le acque del suo fiume.
La storia In età romana era un porto fluviale, come testimonia il ritrovamento di un antico cantiere navale, sorto probabilmente durante la prima guerra punica, quando i romani decisero di creare una grande flotta da guerra per affrontare la rivale Cartagine. Tra il XIV e il XVI secolo nacque il borgo, edificato grazie famiglia Silori, una delle più importanti casate di Narni, che qui aveva forti interessi agricoli e fece costruire la maggior parte delle abitazioni, destinate alle numerose famiglie di contadini e artigiani che prestavano loro servizio. Senza dubbio l’abbondante presenza di acqua, sia per il fiume sia per le sorgenti della zona, ha favorito l’economia di Stifone che fin dal Medioevo vantava una grande concentrazione di mulini, tra cui la più famosa Mola Alberti, dal nome della famiglia proprietaria. Anche in epoca più recente l’acqua ha rappresentato un elemento distintivo: nel 1892 vennero messe in funzione due delle prime centrali idroelettriche d’Italia, che servirono tra l’altro a dare luce alla città di Narni. Cosa vedere Attualmente il borgo ha mantenuto il suo nucleo caratteristico con le abitazioni risalenti al periodo medievale. Due piazzette all’ingresso fanno da cornice alla Chiesa di Santa Marina con il suo portale in cotto e il campanile a vela. Avvicinandosi al fiume si trovano poi diverse sorgenti, tra cui quella che sgorga nei pressi di una grotta, la quale incorpora anche antichi lavatoi. A circa 900 metri a sud dell’abitato, si possono ammirare i resti dell’antico cantiere navale romano scoperto nel 1969, da cui si apre uno splendido paesaggio acquatico dal colore turchese intenso. La località può essere raggiunta in auto con l’area parcheggio presso uno spazio lungo la via Ortana, oppure attraverso il percorso ciclopedonale delle gole del Nera che ripercorre il vecchio tracciato ferroviario con partenza dal ponte romano di Augusto.