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Torre dell’Olio a Spoleto

Nel centro storico di Spoleto l’antico monumento di origine duecentesca domina la città con la sua austera e primitiva bellezza

Camminando per il centro storico di Spoleto la scorgerete facilmente perché è la torre più alta della città, che svetta snella con i suoi 45,50 metri: è la Torre dell’Olio, di origine duecentesca, il cui nome deriva dall’antica consuetudine medievale di lanciare dalla cima delle torri l’olio bollente sugli assalitori.  Si trova in via di Porta Fuga, uno dei luoghi più suggestivi di Spoleto: ogni vostro passo che si arrampica sulla strada, stretta fra antichi caseggiati, poggia su stratificazioni che coprono un tempo lunghissimo, dall’età umbra al tardo Medioevo. Alzate ora gli occhi: è lì che con piccole aperture sghembe – tecnicamente a sguincio - sembra scrutarvi. La Torre dell’Olio, inglobata al severo Palazzo Vigili, è il risultato dell’unione di strutture dei secoli XIII-XVI, passata in seguito a varie famiglie, l’ultima i Pompilj. Di proprietà privata,  risale probabilmente al XIII secolo, ma nello stesso lugo, secoli prima, intorno al III secolo a.C., sembra esistesse un'altra struttura difensiva da cui i combattivi abitanti di Spoleto avrebbero avuto la meglio sui Cartaginesi gettando loro addosso olio bollente e respingendoli dalla Porta Fuga, detta anche di Annibale, che si può ammirare a pochi metri dalla torre.   
Se siete appassionati di storia, saprete che si sta parlando della Seconda Guerra Punica e del momento successivo alla battaglia del Trasimeno, combattuta nel giugno del 217 a.C. in cui un Annibale vittorioso sui Romani mai avrebbe pensato di essere battuto dagli umbri spoletini, fedele colonia di Roma.  Successivamente ricostruita alla fine del XII secolo a ricordo di quel glorioso evento, Porta Fuga fu denominata in questo modo probabilmente nel Cinquecento quando sull’arco fu incisa una scritta in latino, che rievoca ancora oggi la memoria a passanti, turisti e visitatori.  Comunque siano andati i fatti, la Torre dell’Olio conserva una sua austera e primitiva bellezza, che potete cogliere dalla muratura di ciottoli e pietra con cui fu innalzata, dalla pianta rettangolare allungata, dai poderosi muri e con ai lati tracce dell’antica strada consolare Via Flaminia, nel rifacimento risalente al Duecento. Per informazioni: www.comune.spoleto.pg.it
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