Ci troviamo in una meta ideale per gli appassionati di speleologia. Si sengnalano: la grotta della Piana, cui accedere una volta giunti a Titignano, è estesa per 2500 m in un banco di travertino che ha restituito reperti risalenti al neolitico e all'età del bronzo; la grotta del Vorgozzino, nella formazione della scaglia rossa, raggiunge una profondità di 123 m.
Per gli amanti dell'arrampicata si segnala una falesia, piccola ma molto suggestiva per l’ambiente ancora intatto e selvaggio in cui si trova, attrezzata con circa 20 vie, ideali da frequentare nelle mezze stagioni o nelle mattine d’estate.
La splendida valle che si apre a partire dalle gole è occupata dal lago di Corbara, un bacino artificiale realizzato con lo sbarramento del fiume Tevere, circondato da uliveti e vigneti nella zona meridionale e da boschi ad alto fusto nella zona più a monte.
Non mancano emergenze storiche e culturali: nei paraggi è situata l'area archeologica di Scoppieto che merita una visita per i resti degli insediamenti, tra cui un complesso produttivo di ceramiche, sorti in funzione del Tevere, fondamentale via di comunicazione e trasporto.
In direzione Todi, incastrato tra rocce e vegetazione, si trova l’Eremo della Pasquarella, segnalato come “Centro escursionistico della Pasquarella”, le cui origini si perdono nelle leggende.