Chi pensa all’Umbria come esclusiva terra di santi e beati questa volta resterà deluso.
Anche diavoli e demoni sono presenti nel territorio; riferimenti umbri al demonio sono localizzati in alcuni toponimi (come Casa del Diavolo, frazione di Perugia o le Tane del Diavolo, grotte carsiche nei pressi di Parrano, in provincia di Terni). Il grande massiccio dei Monti Sibillini, è pieno di riferimenti di natura “diabolica”: Fossa dell’Inferno, Gola dell’infernaccio Grotta del Diavolo, Passo del Diavolo, Pizzo del Diavolo e così via.
La lunghissima tradizione culturale associata a questi luoghi li etichetta come sedi preferenziali di demoni e streghe, fra le quali la più famosa è di certo la Sibilla Appenninica, raccontata agli inizi del XV secolo da Andrea da Barberino nel Guerrin Meschino, che la colloca in un’imprecisata grotta nel cuore del monte omonimo. La leggenda fu ripresa dal poeta francese Antoine De la Sale, in una raccolta dal titolo La Salade, dove racconta il suo viaggio presso il monte Sibilla nei pressi di Montemonaco, effettuato nel 1420 su volere della principessa Agnese di Borbone, fortemente incuriosita dai racconti legati al mistero della grotta “infernale”.
Il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, dice il proverbio. Raffigurazioni demoniache di varia natura sono molto presenti anche nell’arte. A tale proposito, in questa sede proponiamo un itinerario singolare, quello di 7 figure “diavolesche” rappresentate nel territorio, che certamente invitano ad una visita dal vivo.