STORIA
Di origini etrusche, come lasciano supporre i ritrovamenti delle tombe di Golini e degli Hescanas, il nucleo abitato sorse intorno al XIII secolo, in epoca medievale. Per la sua posizione strategica di controllo del territorio da parte delle famiglie orvietane, nei secoli successivi conobbe un forte sviluppo urbano e fu spesso teatro di aspri scontri.
Fu feudo degli Avveduti, famiglia di origine orvietana che aveva vasti possedimenti nel territorio di Porano. Dai primi anni del XV secolo, dopo il passaggio di Ladislao d'Angiò re di Napoli, rimase sotto la giurisdizione di Orvieto insieme alla vicina fortezza di Castel Rubello e, tra il Cinquecento e il Seicento, entrò a far parte dello Stato Pontificio fino all'unificazione del Regno d'Italia.
ARTE, CULTURA, AMBIENTE
Porano conserva il tipico aspetto del borgo fortificato: il perimetro è delimitato dalla cerchia di mura che racchiude il nucleo medievale. Da vedere, nel centro storico, la chiesa di San Biagio (XIV secolo) con due affreschi trecenteschi di scuola orvietana, un'acquasantiera del XVII secolo e, nella sacrestia, una Croce del Quattrocento.
Nei dintorni, da visitare, Villa Paolina (XVIII secolo), complesso architettonico che con i suoi viali e giardini sei-settecenteschi è uno dei parchi storici di maggiore rilevanza regionale. La Villa, sede dell'Istituto per l'Agroselvicoltura del CNR, ospita attualmente eventi culturali e sportivi.
Notevole anche Castel Rubello (XIII secolo), che mantiene inalterato l'antico aspetto di complesso fortificato, e il Teatro di Santa Cristina, antica chiesa ristrutturata per ospitare un piccolo teatro di 150 posti.
In località Settecamini è presente uno dei siti storici e archeologici più interessanti della regione, le tombe etrusche di Golini e degli Hescanas: i dipinti della tomba Hescanas (IV secolo a.C.) sono visibili sul posto, mentre quelli delle due tombe Golini sono stati staccati ed esposti nel Museo Archeologico Statale di Orvieto. Nei sepolcri sono stati rinvenuti anche molti oggetti: armature, vasi, bronzi e il bellissimo specchio con la raffigurazione di Leda e Tindareo.