STORIA
Secondo la tradizione del luogo fu fondata dal monaco siriano Eutizio alla fine del V secolo d. C. La presenza in quell'epoca di numerosi eremi pre-benedettini è testimoniata in un testo di San Gregorio dell'anno 594 d. C. ed è probabile che il primo insediamento cittadino fosse stato costruito intorno ad uno degli eremi.
Nel XIII secolo entrò a far parte del territorio di Norcia e quando tentò di ribellarsi fu vinta e distrutta. La sua ricostruzione (1533) poté avvenire per volere di papa Paolo III, ma solo dopo un formale atto di sottomissione a Norcia. La separazione da Norcia avvenne poi per volontà di papa Pio VII, che assegnò a Preci il titolo di comune.
Con la nascita del Regno d'Italia (1860) mantenne la sua individualità comunale.
ARTE, CULTURA, AMBIENTE
Nel centro storico, dove spicca il palazzo Comunale che si affaccia sulla piazza principale, merita una visita il castello del XIV secolo, più volte distrutto e ricostruito, e la chiesa di Santa Caterina, con un pregevole esempio di portale gotico, con elementi decorativi di ordine romanico che ne abbelliscono la facciata. Interessante la chiesa di Santa Maria, con affreschi molto frammentari riferibili ai secoli XIV e XV.
Poco fuori dal centro storico si incontrano tre frazioni di Preci: i borghi di Roccanolfi, Poggio di Croce e Montebufo, dove di particolare interesse vi sono le due chiese parrocchiali, ricche di tele cinquecentesche e seicentesche raffiguranti scene del Nuovo Testamento.
Il gioiello di Preci è sicuramente l'abbazia benedettina di Sant'Eutizio, purtroppo gravemente danneggiata dal terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016. Fu realizzata in tre fasi successive dal X al XIV secolo. Fondata sulle tombe dei monaci siriaci che, a partire dal V secolo, avevano scelto questi luoghi sperduti per vivere da asceti e da eremiti, la "badia" divenne un importante monastero dotato di oratorio, alloggio per pellegrini, farmacia, scuola di paleografia e miniatura, scriptorium e persino di una biblioteca di codici miniati. A partire dal 1200 e per tutto il Medioevo divenne un fiorente centro di sviluppo della scuola chirurgica preciana in tutta Europa: la tradizione delle tecniche operatorie dei monaci benedettini venne trasmessa agli abitanti di Preci e si diffuse tra Norcia, Spoleto, Foligno e Roma.
Immerso nella natura selvaggia ed incontaminata, il territorio di Preci si trova all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una delle aree naturali protette più belle dell'Italia Centrale, dove ai picchi rocciosi si alternano colline ed altopiani di origine carsica e dove si trovano boschi di roverella, cerro e carpino nero, faggete e pascoli con essenze endemiche dell'Appennino centrale.