In Umbria ogni luogo ha una storia da raccontare. Come il piccolo borgo di Scheggino, situato nell’area sud-orientale dell’Umbria, che si estende lungo le rive del fiume Nera nel cuore della Valnerina. Sorto intorno a un castello e interamente percorso da un canale artificiale, il borgo si trova in un territorio che offre un paesaggio unico. A poca distanza dal paese, le fonti di Valcasana sono un esempio dello spettacolo che la natura qui può regalare.
LA SUA STORIA
L’antica Schiaginum ebbe origine come castello medievale recintato da mura triangolari, coronato al vertice dalla torre di avvistamento a pianta quadrata di cui ancora oggi è possibile ammirare la struttura primitiva.
Fu edificato intorno al XII secolo dal Ducato di Spoleto per difendere uno dei tre ponti sul fiume Nera, assolvendo così a una funzione di sentinella.
Fedele al Ducato, nel XIII secolo assunse un rilevante ruolo strategico ed economico, nonostante attacchi e saccheggi da parte dei comuni che si ribellarono a Spoleto.
Le cronache raccontano di una vittoriosa resistenza a un assedio tentato dal condottiero Picozzo Brancaleoni (nel 1522) che non riuscì a superare le mura. Era il 23 luglio, mentre gli uomini erano in montagna intenti nei lavori dei boschi e nella mietitura, Scheggino fu presa d’assalto. La difesa fu sostenuta unicamente dalle donne che si scagliarono contro gli aggressori con qualsiasi mezzo, riuscendo così a respingere gli attacchi e salvando il paese. Una rievocazione storica itinerante per le vie del borgo ogni anno celebra questa impresa tutta al femminile.
Scheggino restò assoggettata a Spoleto fino a tutto il XVIII secolo godendo tuttavia di una particolare autonomia (nel 1561 si dotò infatti di un proprio Statuto).
Il nucleo abitato più antico, detto Capo la terra, risale al XIII secolo e si è sviluppato a ridosso della rocca, probabilmente per accogliere gli abitanti del vicino castello-feudale di Pozzano dopo la sua distruzione. A questa prima cerchia si è addossata, digradando verso valle, l’espansione dei secoli XIV e XV, completata nel XVI secolo con la creazione del borgo, costeggiato dal canale di alimentazione del mulino.
UN VIAGGIO TRA LE SUE BELLEZZE ARTISTICHE E CULTURALI
In pieno centro storico da vedere la chiesa di San Nicola, del XIII secolo e interamente rifatta nel corso del ‘500, con pregevoli affreschi in corrispondenza dell'abside attribuibili allo Spagna, e la chiesa di Santa Felicita, che pur essendo del pieno periodo romanico stupisce per il suo stile primitivo che ne fece erroneamente attribuire la datazione al periodo longobardo.
Emergono dal tessuto edilizio del paese il Palazzo Graziani, residenza padronale del XVIII secolo costruita a ridosso della prima cerchia di mura e di una delle torri angolari, e il Palazzo comunale insediato in un edificio singolare del XVII secolo, caratterizzato da un piano mansardato o loggia coperta, destinato nel XX secolo a uso pubblico con l’innalzamento del lato destro di una moderna torre civica munita di orologio e campane.
Nell’archivio storico comunale sono conservati i documenti del comune di Scheggino, a partire dal XIV secolo e dei comuni soppressi di Ceselli, Civitella e Monte S. Vito.
Al termine meridionale della Via di Borgo si apre, sull’antica strada della Valnerina in direzione di Osteria di Ceselli, la seicentesca Porta del Pozzo, così chiamata per la presenza di una sorgente. All’estremità opposta della Via si incontra Palazzo Profili, tipico palazzo signorile settecentesco recentemente restaurato, che conserva ancora il portale principale, l’atrio d’ingresso, il cortile con ninfeo e la scala di accesso ai piani superiori. L’edificio comprendeva originariamente anche un giardino nello spazio antistante, la serra e la peschiera.
Sotto un’ala del palazzo Profili, si apre la Porta Valcasana del XVI secolo, da dove un tempo si dipartiva un tratto della Via del Ferro, ossia la strada utilizzata per il trasporto dei materiali delle miniere e delle ferriere, che da Scheggino raggiungeva Monteleone di Spoleto attraversando Caso e Gavelli. La strada fu potenziata nel XVII secolo, sotto il pontificato di Urbano VIII, grazie ai buoni uffici del cardinale Fausto Poli di Usigni.
L’area fuori della Porta Valcasana è ricca di acque sorgive e di vegetazione acquatica, tanto che, fin dall’inizio del XIX secolo, fu destinata a parco pubblico.
COSA VEDERE E COSA FARE NEI DINTORNI
Il territorio offre un paesaggio veramente singolare, dovuto alla particolare bellezza della vallata del Nera: le splendide fonti di Valcasana che sgorgano a poca distanza dal paese sono un esempio dello spettacolo che si può osservare in quest’area e una meta ideale per gli appassionati degli sport acquatici.
Scheggino è tappa lungo la Via di Francesco.