Vallo di Nera, Valnerina

Vallo di Nera

Il paese-castello delle “vallanate”

Vallo di Nera è un piccolo comune posto su un’altura che si affaccia sulle rive sinuose del fiume Nera, tra le maestose pieghe dei Monti Coscerno e Maggiore.

Il piccolo centro è divenuto famoso per essere uno scrigno di storia e di fascino medievale, tanto da essere promosso tra i Borghi più belli d’Italia, oltre a essere Bandiera Arancione del Touring Club, Comune Amico delle Api e Comune Fiorito, nonché Città del Tartufo e Città dell’Olio, confermando la sua ricchezza culturale e gastronomica.

Cenni Storici

Le fasi di occupazioni più antiche della Valdinarco, testimoniate da numerosi rinvenimenti archeologici, avvalorano la tesi che durante la protostoria il territorio fosse occupato da insediamenti legati al popolo dei Naharci. Il nome del comune, invece, sembra derivare da “vallum”, termine che indica una struttura con funzione difensiva e che richiama la fase di romanizzazione dell’area.

Nel VI secolo diventò una curtis longobarda che apparteneva al dominio di Spoleto. Nel 757, quando Re Lotario II suddivise il territorio i tre gastaldati, Vallo di Nera ricadde sotto quello Pontano.

Castrum Valli” viene menzionato alla fine del XII secolo tra i possedimenti in Valdinarco del duca Corrado di Urslingen. Ceduto successivamente ai possedimenti della Chiesa, Spoleto ordinò la sua distruzione per riaffermare il proprio dominio. Solo il 23 settembre 1217 la città di Spoleto concesse agli abitanti del luogo il permesso di ricostruire un nuovo castello sul Poggio Flezano, già occupato da una rocca sempre in possesso del duca Corrado, a condizione che fosse posto alle dipendenze del dominio spoletino.

Con la ricostruzione, l’insediamento si dotò di una robusta cinta muraria, di cui si possono ammirare ancora oggi alcuni tratti ben conservati, insieme a numerose torri risalenti a questa fase edilizia.

Nel XV secolo il castello si espanse ulteriormente e si dotò di una seconda cinta di mura, che incluse anche alcuni insediamenti monastici, come il convento francescano adiacente alla attuale chiesa di Santa Maria Assunta. Nel XVI secolo, durante il momento di massima espansione demografica, il tessuto urbano si estese al di fuori del castello lungo le principali vie di accesso, dando origine al Borgo dei Casali.

Passeggiate tra mura di pietra, vicoli e torri

Il centro storico di Vallo di Nera coincide con il castello medievale; ancora oggi è possibile ammirare numerosi tratti della cinta muraria con le sue maestose torri. Tra queste spicca il torrione principale, eretto nel XV secolo per sorvegliare e proteggere la città, strategicamente posizionato tra le due principali porte di accesso: Porta Ranne e Portella.

L’impianto urbanistico è un intreccio di stradine circolariche si intersecano con le vie radialiche convergono verso il punto che domina il castello dall’alto: la piazza antistante la chiesa di Giovanni Battista. Costruita tra il XIII e XIV secolo e parzialmente ricostruita nel XVI sec, la chiesa mostra un’interessante facciata in stile romanico, con un piccolo campanile a doppio fornice sotto al quale compare un bellissimo rosone, mentre l’interno presenta numerosi affreschi realizzati da Jacopo Siculo agli inizi del XVI secolo, come la Dormitio Virginis del 1536 che decora la parete absidale.

Scendendo verso la parte bassa del castello si incontrano altri edifici di culto, come la chiesa di Santa Caterina, eretta tra la fine del XIV e l’inizio XV sec., mentre l’attuale facciata è una ricostruzione cinquecentesca.

Posta sempre a ridosso dalle mura castellane si trova il vero gioiello di Vallo di Nera: la chiesa di Santa Maria Assunta. Costruita nel 1176, nel XIII secolo passò ai Frati Minori Francescani,che costruirono l’adiacente convento, ampliarono la chiesa dedicandola a san Francesco e trasformarono una torre di difesa nel campanile dell’edificio. Nel XVII sec., dopo la soppressione dell’ordine, la chiesa venne nuovamente dedicata a Santa Maria Assunta.

L’aspetto esterno, caratterizzato da una facciata in stile romanico spoletino con un rosone centrale e un portale ogivale decorato da capitelli fogliati, cela un vero e proprio tesoro di arte pittorica. Le pareti interne sonoun vero e proprio tripudio di affreschi che, nonostante i segni del tempo, continuano a trasmettere un senso di meravigliosa scoperta. Tra gli autori, molti dei quali di scuola giottesca, spicca la mano di Cola di Pietro da Camerino, che nel 1401 realizzò il celebre affrescoche testimonia il passaggio de “La Processione dei Bianchi”, avvenuto nel 1399.

Poco fuori le mura, lungo la strada che conduce al cinquecentesco Borgo dei Casali, sorge l’edificio di culto dedicato a San Rocco, edificato nel XV sec. Proseguendo lungo il sentiero che portaa Castel San Felice, si incontra l’Edicola della Madonna delle Forche, affrescata alla fine del Quattrocento. Più avanti, sorgeva anche un oratorio dedicato a sant’Antonio, oggi quasi interamente perduto.

La Casa dei Racconti e le “Vallanate”

Nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta è presente la Casa dei Racconti, Antenna dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra dedicata all’oralità in Valnerina. La presenza di questo luogo si lega a una curiosità legata proprio agli abitanti di Vallo di Nera, divenuti protagonisti di storie divenute famose con il nome di “vallanate”, che vedono come protagonisti proprio i vallani e le loro mirabolanti imprese.

Vallo di Nera e dintorni

Il territorio comunale di Vallo di Nera comprende numerose frazioni, alcune delle quali, come Piedipaterno, Meggiano e Geppa, presentano sempre l’aspetto di castelli fortificati.

A circa tre chilometri da Vallo di Nera si trova la frazione di Piedipaterno, un piccolo nucleo insediativo posto a livello del Fiume Nera. Come suggerisce ilnome,Piedipaterno si è sviluppato come borgo del soprastante castello di Paterno, di cui oggi rimangono solo alcune tracce delle mura esterne e della torre. Ritrovamenti archeologici ed epigrafi tardo repubblicane dimostrano che questa zona fu occupata sin dal periodo romano.

Nel paese si possono ammirare diversi edifici di culto, tra cuila chiesa di San Sebastiano, risalente XIII secolo. Nelle vicinanze si trova la chiesa di Santa Maria de Ugonis, nota anche come chiesa dell’Eremita, posta nei pressi del cimitero. Questo edificio sacro, che presenta una cripta e un annesso monastero, fu fondato dai monaci vallombrosiani nel XI secolo su una chiesa preesistente ed è rimasto in attività fino alla soppressione dell’Ordine, avvenuta nel 1654.

Anche la frazione di Meggiano conserva la forma ellittica di castello di pendio, con porta d’accesso e feritoie laterali per l’alloggiamento del ponte levatoio. Qui è presente la chiesa di San Michele Arcangelo, che conserva l’aspetto assunto dal rifacimento avvenuto nel XVII sec. Da Meggiano parte il sentiero che costeggia il Fosso di Roccagelli con le sue cascatelle,ideale per praticare sport acquatici fluviali come rafting e canyoning. Tutto il territorio di Vallo di Nera è inoltre interessato da numerosi sentieri dove è possibile praticare escursionismo, trekking e cicloturismo, come il percorso che ricalca il vecchio tracciato della ex ferrovia Spoleto – Norcia.

Nei pressi della frazione di Geppa si trovano, infine, i ruderi dell’antico castello fortificato, da cui partiva il tracciato montano della Via Nursina. L’attuale impianto edilizio, di modeste dimensioni, conserva la dimora gentilizia appartenuta alla famiglia Zacchei-Travaglini di Spoleto. Nel 1752 Geppa venne annesso al comune di Paterno-Meggiano e segui le sue sorti amministrative delle altre due frazioni fino alla loro annessione a Vallo di Nera nel 1881.

Appuntamenti a Vallo di Nera

L’evento per eccellenza e rinomato in tutta Italia è Fior di Cacio, la mostra mercato delle produzioni casearie artigianali di qualità e dei prodotti umbri, tra cui la Ricotta Salata della Valnerina, un presidio Slow Food. La manifestazione, che si tiene ogni anno all’inizio dell’estate (a giugno), è un appuntamento ideato per restituire valore non solo alle eccellenze gastronomiche come i formaggi di qualità, ma anche a mestieri come il pastore e il “casaro”, un tempo molto più diffusi rispetto a oggi, ma che stanno tornando a essere praticati soprattutto dalle nuove generazioni.

Come arrivare

Vallo di Nera può essere raggiunto percorrendo la SS685 “Tre Valli Umbre” sia in direzione Cascia-Norcia che in direzione Spoleto, per poi salire lungo la SP472 fino a raggiungere un ampio parcheggio gratuito posto nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria Assunta.

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