Spiritualità
Luoghi della fede

7 Diavoli Umbri

Un itinerario unico alla scoperta di diavoli e demoni nell'arte umbra.

Chi pensa all’Umbria come esclusiva terra di santi e beati questa volta resterà deluso.

Anche diavoli e demoni sono presenti nel territorio; riferimenti umbri al demonio sono localizzati in alcuni toponimi (come Casa del Diavolo, frazione di Perugia o le Tane del Diavolo, grotte carsiche nei pressi di Parrano, in provincia di Terni). Il grande massiccio dei Monti Sibillini, è pieno di riferimenti di natura “diabolica”: Fossa dell’Inferno, Gola dell’infernaccio Grotta del Diavolo, Passo del Diavolo, Pizzo del Diavolo e così via.

La lunghissima tradizione culturale associata a questi luoghi li etichetta come sedi preferenziali di demoni e streghe, fra le quali la più famosa è di certo la Sibilla Appenninica, raccontata agli inizi del XV secolo da Andrea da Barberino nel Guerrin Meschino, che la colloca in un’imprecisata grotta nel cuore del monte omonimo. La leggenda fu ripresa dal poeta francese Antoine De la Sale, in una raccolta dal titolo La Salade, dove racconta il suo viaggio presso il monte Sibilla nei pressi di Montemonaco, effettuato nel 1420 su volere della principessa Agnese di Borbone, fortemente incuriosita dai racconti legati al mistero della grotta “infernale”.

Il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, dice il proverbio. Raffigurazioni demoniache di varia natura sono molto presenti anche nell’arte. A tale proposito, in questa sede proponiamo un itinerario singolare, quello di 7 figure “diavolesche” rappresentate nel territorio, che certamente invitano ad una visita dal vivo.

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Tappa 1
Chiesa di San Pietro a Perugia – Tela di Antonio Vassilacchi

La famosa tela, di quasi 90 metri quadri, posta nella controfacciata della chiesa di San Pietro a Perugia: l’Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini dipinto nel 1592 da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense, raffigura venerabili, pontefici, cardinali, vescovi, abati ed esponenti di altri ordini monastici legati al santo di Norcia. Fissando bene la tela, i vuoti ombreggiati tra le figure dei religiosi si mutano in due enormi fessure: gli occhi di una bestia immonda che sembrano sfidare il visitatore.

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Tappa 2
Basilica inferiore di San Francesco di Assisi – Giudizio Universale del Sermei

L’abside della chiesa inferiore di San Francesco, custodisce il grande dipinto attribuito a Cesare Sermei del 1623. La parte alta dell’affresco è dedicata alla visione del Giudice e della corte celeste, mentre lo spazio tra la seconda e la terza finestra è occupato da Lucifero, il re dell’Inferno, col pizzetto sul mento, le corna, le orecchie e le unghie ferine. Le catene gli bloccano il collo e le caviglie, legandolo eternamente a una grande roccia. Maneggia rabbiosamente i serpenti che gli avvolgono il corpo. L’unica comodità di cui dispone è quella di utilizzare come sgabello il corpo o la schiena di sgomenti dannati.

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Tappa 3
Basilica superiore di San Francesco di Assisi – Morte di San Francesco di Giotto

Nella ventesima scena della Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi (Perugia), c’è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte di Francesco, in basso, e la scena dell’assunzione della sua anima in cielo. Riuscite a vederlo?

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Tappa 4
Chiesa di San Pietro a Spoleto – Bassorilievi della facciata

Nella parte bassa della facciata della chiesa di San Pietro a Spoleto, ai lati del portale di ingresso centrale, ecco due serie di splendidi bassorilievi figurati contenuti entro pannelli rettangolari. A sinistra, dall’alto verso il basso, si trova la Morte del Giusto, tra i migliori di tutta la facciata: San Pietro libera il giusto dalle catene; la bilancia che pesa la sua anima pende dalla parte di San Michele Arcangelo, ma un demonio, che mostra un cartiglio su cui è scritto DOLEO Q(UIA) AN(TE) E(RAT) MEUS, mi affliggo perché prima era mio, tenta di rubare sul peso abbassando la bilancia dalla sua parte ed è punito da San Pietro con un colpo di chiave; il pentimento, anche in punto di morte, salva l’anima dell’uomo.

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Tappa 5
Chiesa di San Francesco a Montefalco – Affresco della Madonna del Soccorso

Nella chiesa di San Francesco a Montefalco un bell’affresco recentemente attribuito a Tiberio d’Assisi (1510) ritrae la “Madonna del Soccorso”. Il soggetto, secondo un’iconografia all’epoca consueta, rappresenta una madre inginocchiata che implora la Vergine di salvare il figlio di cui il diavolo si è impossessato. La Vergine interviene minacciando il demonio con un bastone e traendo a sé il bambino, che si aggrappa alla sua veste in cerca di protezione.

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Tappa 6
Cattedrale di Santa Maria Assunta a Orvieto – Bassorilievi della facciata

Gli splendidi bassorilievi della facciata del duomo di Orvieto attraggono ogni anno migliaia di turisti. Nel quarto bassorilievo viene rappresentato un tema ricorrente nelle arti raffigurative delle opere della cattedrale: il Giudizio Universale con Immagini di dannati ed eletti e la resurrezione dei morti.

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Tappa 7
Cattedrale di Santa Maria Assunta a Orvieto – Cappella di San Brizio

Il tema del giudizio universale viene rappresentato magnificamente anche con gli affreschi di Luca Signorelli (1499-1502) nella Cappella di San Brizio con scene apocalittiche e la resurrezione della carne. Nell’affresco della Predica dell’Anticristo, il falso Messia si trova su un piedistallo in primo piano, mentre predica alla folla. Egli assomiglia nelle fattezze a Gesù, ma è mosso dal Diavolo che gli suggerisce le parole all'orecchio e guida i suoi gesti come un pupazzo.

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