Karst depressions on Monte Subasio, surrounded by meadows and scattered trees.
Trekking

L’Anello dei Mortari

Difficoltà
medio/difficile
Dislivello
402 m
Distanza
12,6 km
Un percorso alla scoperta delle tracce spettacolari del fenomeno di erosione delle rocce del Monte Subasio.

Questo itinerario offre l’opportunità di esplorare uno degli aspetti più interessanti dal punto di vista geologico e naturalistico del Parco del Monte Subasio, quello del fenomeno carsico dei Mortari. Queste formazioni, che a prima vista possono sembrare crateri vulcanici, sono in realtà doline, ovvero depressioni naturali create dall'erosione della roccia causata dalle acque meteoriche, ricche di acido carbonico, come pioggia e neve. Il loro nome deriva probabilmente dalla somiglianza con i mortai da cucina, strumenti utilizzati per pestare e mescolare ingredienti. Difatti, in tempi remoti, queste depressioni venivano usate come buche in cui veniva pressata la neve, proprio come in un mortaio, diventando un’importante riserva di ghiaccio, che veniva coperta durante il periodo estivo per essere conservata. Tra la prima e la seconda guerra mondiale questa pratica poi terminò con la nascita di una fabbrica del ghiaccio nella città di Assisi.

L’itinerario ha inizio dal parcheggio degli Stazzi (1083 m s.l.m.) nel Parco del Monte Subasio, circondato da boschi con panchine per sedersi o per fare un pic - nic e praterie dove potersi stendere nelle giornate di sole. Qui si può ammirare la prima delle statue in bronzo dedicate agli elementi della natura visibili lungo il percorso, rappresentante, in questo caso, l'elemento del Fuoco. Dietro alla scultura, si può intravedere anche Colle San Rufino (1110 metri m.s.l.m.), un importante sito archeologico dove è stata ritrovata la celebre statuetta bronzea del V secolo a.C., il Marte del Subasio, che ha configurato il colle come un antico santuario umbro-italico.  


Dal punto di partenza, si prosegue lungo una strada sterrata in salita verso la cima del Monte Subasio, percorribile anche in bici o in macchina, dove poter vedere la seconda scultura in bronzo, questa volta dedicata all’elemento del Vento. Proseguendo lungo il tragitto, si arriva a un bivio con una segnaletica. Da qui, si può scegliere di svoltare a sinistra per raggiungere il primo fenomeno carsico, il Mortaro delle Trosce, oggi in gran parte ricoperto dal bosco. In alternativa, si può prendere il sentiero 350, che con una camminata di dieci minuti porta a una delle meraviglie geologiche dell’Umbria: il Mortaro Grande. Questa dolina è la più spettacolare della zona, con un diametro di circa 300 metri e una profondità di 60 metri. Accanto si trova il Mortaiolo, o Mortaro Piccolo, che, con i suoi 70 metri di diametro, è più piccolo ma ha pareti molto più ripide.

L'itinerario prosegue sul medesimo sentiero fino a Fonte Bregno (1028 m.s.l.m), una sorgente che invita a una breve sosta nella comodità di un rifugio. Da qui, si continua costeggiando il bosco fino alla Croce di Sasso Piano (1124 m.s.l.m), un punto panoramico straordinario che offre una vista unica sulla Valle Umbra, parte della Val Tiberina e una veduta inconsueta dall’alto di Assisi. Questo è un luogo ideale per fermarsi a contemplare il paesaggio e scattare fotografie, prima di riprendere il cammino in discesa verso il rifugio di Vallonica sempre sullo stesso sentiero. Il percorso ad anello si conclude percorrendo una strada sterrata fino a tornare al parcheggio degli Stazzi.