In primo piano si osservano le imponenti mura e un massiccio torrione del castello dei Cavalieri di Malta.
I castelli di Magione, sul Trasimeno
Merli, torri, manieri e fortezze si specchiano nelle acque d’argento.

Un paesaggio costellato di fortilizi

Il ‘lago di Perugia’, come indicato nei documenti storici, aveva una funzione strategica nel ruolo di avamposto e difesa del territorio. Quest’area era inoltre determinante per il suo sviluppo economico. Non a caso, sulle formelle della fontana maggiore, Perugia è rappresentata come una ricca matrona con una cornucopia in mano, simbolo di abbondanza, con ai lati le personificazioni dei territori responsabili del suo benessere: la Domina Clusi (signora del territorio di Chiusi), da cui provenivano il grano e i cereali, e la Domina laci (signora del lago), che porta con sé delle lasche, il saporito pesce endemico del Trasimeno.

Non si poteva certo permettere che venisse invasa e occupata da altri potentati. I dolci rilievi e le rive del lago Trasimeno sono quindi punteggiati da torri, rocche, borghi circondati da mura. La differente tipologia di fortificazioni risponde a una molteplicità di esigenze: insediamenti rurali fortificati, fortilizi, torri e rocche isolate probabilmente parte di un sistema difensivo che si avvaleva di segnali di fumo o specchi per segnali di avvistamento e difesa.

Le escursioni alla ricerca di questi castelli offrono scorci e viste sorprendenti e inusuali sul lago.

A Magione, i borghi fortificati come Antria, Montesperello, San Savino e Agello sono facilmente raggiungibili attraverso la strada del Trasimeno che si prende uscendo dal comune; il Castello dei Cavalieri di Malta, appena fuori dall’abitato, è visitabile negli orari di apertura, mentre Rocca Monaldi e Rocca Baglioni Pompilij attualmente sono abitazioni private ma si possono ammirare esternamente, attraverso belle passeggiate a piedi o in bicicletta con vista sul lago, così come il castello di Zocco.

Castello medievale immerso nel verde delle colline umbre, con torri merlate e un paesaggio agricolo sullo sfondo.

Antria

Antria è un ben conservato castello di poggio, documentato fin dal 1185. Già nel 1258 possedeva una robusta cerchia muraria. Venne fatto oggetto di rovina e distruzione più volte, tuttavia mantiene ancora talune strutture medievali, come buona parte delle mura, una porta di accesso, alcune torri perimetrali e due pozzi medievali.

Il castello di Antria si staglia nella notte con la porta d’accesso ben visibile, sovrastata da un campanile

Montesperello

Una vista particolarmente ampia, che va dal lago Trasimeno alle valli intorno a Perugia e Magione, si gode dal castello di Montesperello, feudo d’origine della nobile famiglia perugina dei Montesperelli. Secondo alcune fonti, sarebbe stato fondato nel lontano 608 su resti romani. Rivestì nei secoli una fondamentale funzione strategica, tanto da essere distrutto e riedificato più volte. Nel Rinascimento fu centro d’arte e cultura per via del mecenatismo della famiglia dei proprietari. Caduto in abbandono nel secolo scorso, è oggi una residenza per cerimonie ed eventi. Appena fuori dalle mura del castello, si trova la chiesa parrocchiale di San Cristoforo, con dipinti di Gerardo Dottori del 1949.

Vista della facciata laterale del Castello di Montesperello, con il suo suggestivo muro di cinta e le antiche strutture riedificate

San Savino

Sulle sponde orientali del lago, in posizione elevata, è ubicato il castello di San Savino. Il primo documento noto sul borgo fortificato risale al 1006, quando il conte Pietro Attone da Todi decise di fondare in questo luogo un monastero dedicato a San Savino, vescovo e martire di Sulmona. Di questo primo insediamento non rimane alcuna traccia, se non nel nome del piccolo centro. A protezione dei monaci, lo stesso Attone fece realizzare una prima fortificazione a pianta quadrata, con una sola porta e una curiosa torre di avvistamento di forma triangolare. Nel 1310, per fronteggiare l’arrivo delle truppe imperiali di Arrigo VII, il Comune di Perugia potenziò le fortificazioni del castello. Nei secoli, San Savino subì il medesimo destino degli altri centri fortificati del Trasimeno: saccheggi, distruzioni, passaggi di eserciti nelle innumerevoli scaramucce tra il Comune perugino e gli altri centri della Toscana che intendevano accaparrarsi il dominio sul lago. Paolo V nel 1566 ordinò la costruzione di un piccolo porto a ridosso del borgo, di cui oggi rimangono solo tracce nei pressi dell’Oasi Naturalistica La Valle. Delle strutture medievali dell’antico castello rimangono le mura, la bella porta ogivale, il pozzo, il mastio a pianta triangolare e resti di abitazioni. Nelle vicinanze di San Savino, presso l’Oasi naturalistica, è possibile ammirare quanto resta dell’emissario fatto ricavare da Braccio Fortebraccio, signore di Perugia dal 1416 al 1424, sui resti di quello romano. Un’ulteriore sistemazione avvenne nel 1896; in occasione dell’inaugurazione dell’inizio dei lavori si tenne proprio a San Savino una cerimonia pubblica alla presenza dei Ministri del tesoro e delle Finanze e delle maggiori autorità del tempo.

Un ponte attraversa l’oasi naturalistica, mentre sullo sfondo, in cima alla collina, si distinguono le antiche strutture medievali del castello di San Savino

Agello

Agello deve il suo nome alla ninfa Agilla, che si innamorò perdutamente del giovane Trasimeno, figlio del dio Tirreno. La leggenda narra che Agilla lo condusse presso il lago, dove lui annegò, e che, disperata, la ninfa si inabissò con lui. Fondato probabilmente come castrum all’epoca della guerra contro Annibale (217 a. C.), nel XII secolo venne assoggettato al comune di Perugia, e affidato a una famiglia di origine nobiliare, i Vincioli, o nobili di Agello. La storiografia perugina fa risalire a questa famiglia il beato Pietro, fondatore e primo abate dell’omonima abbazia benedettina, prima cattedrale della città. Nel 1390 il ribelle perugino Michelozzo Michelotti occupò Agello e ne fece il suo quartier generale; le truppe perugine sedarono la rivolta distruggendo parzialmente il castello. Ricostruito alla fine del Trecento, venne nuovamente distrutto nel 1642. Nell’Ottocento era noto per essere covo di briganti e malviventi. Del resto, in età medievale e moderna l’intera area del Trasimeno è stata luogo deputato per le attività di contrabbando ittico e cerealicolo tra Perugia e lo Stato pontificio con il Granducato di Toscana. Da vedere Palazzo Vincioli, del XIII / XIV secolo, uno dei più importanti esempi di edilizia civile medievale del Trasimeno.

Facciata frontale del Castello di Agello, caratterizzata da antiche finestre e dominata da un maestoso campanile che svetta sull'edificio

Castello dei Cavalieri di Malta

L’imponente edificio fortificato appena fuori l’abitato di Magione risale al 1150/1170, con rimaneggiamenti nei secoli successivi. Nasce quale struttura di accoglienza e cura da parte dei Cavalieri gerosolimitani, gli attuali Cavalieri di Malta, ancora oggi i proprietari del castello. Nel corso del Medioevo, la struttura ospitaliera venne trasformata in un maniero a pianta quadrata, con torri angolari, sviluppato attorno a una corte centrale, e nel Quattrocento subì la sua ultima e definitiva trasformazione ad opera dell’architetto bolognese Fioravante Fioravanti.

Oggi il Castello dei Cavalieri di Malta è al centro di una importante tenuta agricola, e ospita un punto vendita di olio e vino pregiato dalle terre del Trasimeno. Alcune sale sono visitabili su prenotazione, come la cappella con affreschi del XVI secolo, ed è possibile anche prenotare una guida.

In primo piano si osservano le imponenti mura e un massiccio torrione del castello dei Cavalieri di Malta.

Rocca Monaldi

Nelle immediate vicinanze di Magione si trova la Rocca Monaldi, databile al XIV secolo. Fu chiamata anche Rocca del Conte Angelo, per via di un fatto di sangue che vi si verificò nel corso del Quattrocento: Girolamo della Penna, detto il ‘Satana perugino’, uccise il legittimo proprietario della torre, il conte Angelo Piccinino.

Ridotta in rovina dalle truppe fiorentine che la assediarono nel 1478, venne acquistata dalla famiglia Baglioni; a partire dal XVI secolo appartenne ai Monaldi, importante famiglia nobile del Perugino, da cui prese il nome. Oggi è proprietà privata ma si può ammirare dall’esterno.

In lontananza, le torri di Rocca Monaldi si ergono sopra un panorama di fitti boschi, creando una scena suggestiva.

Rocca Baglioni Pompilij

Tra San Feliciano e Monte del Lago si trova l’interessante Rocca Baglioni Pompilij. È un bell’esempio di architettura militare del XIV secolo, anche se la costruzione attuale è frutto di vari rifacimenti. La documentazione riporta che nel Trecento apparteneva a un tale Nicola di Tommaso Pesciaiolo. Nel 1372 il castello venne ampliato da Cola Masci, secondo quanto riportato nell’iscrizione posta sulla torre. In seguito appartenne alla potente famiglia perugina dei Baglioni, criptosignori della città nel Quattrocento, e infine ai Pompilij. Conserva parte delle strutture antiche: una delle belle porte in arenaria (oggi chiusa) sulla cui chiave di volta è scolpito un pesce, il Palazzo Pula, con portico e loggiato rinascimentale, il mastio trecentesco, le porte e lacerti di abitazioni medievali.

Vista laterale della Rocca Baglioni Pompilij, esempio emblematico di architettura militare del XIV secolo, successivamente ricostruita. Si notano le antiche mura e una elegante torre centrale

Castello di Zocco

Edificato nei pressi di Monte del Lago, a Magione, il castello di Zocco (XIII secolo) sembra dominare il Lago Trasimeno. Nei secoli rappresentò il più possente insediamento militare della zona, disponendo di ben sette torri, tre porte e una poderosa cinta muraria. Il castello, considerate le precarie condizioni conservative e la proprietà privata, non è visitabile ma il suo fascino è apprezzabile dalla strada e dalla pista ciclabile (ciclovia del Trasimeno).

Le antiche mura del castello di Zocco emergono immerse nel paesaggio del lago Trasimeno, offrendo una testimonianza storica in armonia con la natura circostante.