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Mostre temporanee a Palazzo Collicola

Dal 28 giugno 2024 sarà possibile prendere parte a numerosi percorsi espositivi presso Palazzo Collicola, a Spoleto. Sarà presente una vasta e multidisciplinare proposta culturale che, con gli artisti invitati, vedrà il coinvolgimento di associazioni e realtà attive a livello nazionale e umbro.
Il piano terra accoglierà “Concerto”, prima mostra personale di Roberto Fassone. L’esposizione, a cura di Saverio Verini, presenta una serie di opere realizzate dall’artista durante la sua carriera. La spiccata dimensione concettuale della pratica di Fassone, da sempre orientata alla riflessione sullo statuto dell’opera d’arte, si esprime tramite lavori dotati di un carattere ludico e sperimentale, con cui l’artista tenta di espandere il potenziale immaginativo dell’osservatore. Il progetto espositivo costituisce una prima e ampia lettura dell’intera opera di Fassone, attivo da oltre un decennio nell’ambito dell’arte contemporanea italiana e internazionale, recentemente insignito del prestigioso MAXXI BULGARI PRIZE for Digital Art.
Sempre al piano terra, sarà allestita “Performing across Frontiers", a cura di Gertrude Gibbons e Giulio Pampiglione (fino al 28.07.2024). Il progetto espositivo intende celebrare il 40° anniversario dello spettacolo finale della compagnia teatrale Atelier di Formia, il Ballo dei Manichini di Bruno Jasieński, tenutosi proprio al Festival dei Due Mondi nel luglio 1984.
La mostra include l’esposizione di materiale d'archivio del direttore dell'Atelier di Formia, Giovanni Pampiglione, caratterizzandosi come un omaggio alla storia della compagnia teatrale e, insieme, a quella del Festival.
Gli spazi del Piano Nobile ospiteranno una mostra personale dell’artista Chiara Camoni, a cura di Saverio Verini, dal titolo “Inizio fine. Rotondo. Tutte le cose del mondo” (fino al 20.10.2024). 
Le opere dell’artista dialogheranno con le stanze del palazzo e le sue preesistenze, creando un percorso espositivo che si snoda attraverso tutti gli ambienti: richiami al mondo naturale e vegetale, presenti nella pratica di Camoni, si incontrano con il fasto delle sale di Palazzo Collicola.
La stanza adiacente alla Biblioteca Carandente, invece, ospiterà un intervento inedito dell’artista Lulù Nuti, “In my end is my beginning” (fino al 22.09.2024). Il progetto, a cura di Spazio Taverna, nasce a margine di una residenza che Nuti ha svolto nella sede dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina (PI): l’incontro tra l’artista e i ricercatori ha portato alla realizzazione di una scultura, che richiama un movimento di espansione e contrazione, la simmetria di un campo gravitazionale a riposo e la vertigine che l’immaginazione prova quando si raffigura la curvatura dello spaziotempo.
Con l’opera di Lulù Nuti, questo spazio del museo intende caratterizzarsi sempre più come una vetrina per artisti emergenti, invitati a presentarsi con un “atto unico” che investe l’intera stanza.
Tre stanze al centro del secondo piano ospiteranno “La nuova debolezza. Fotografie dalla Collezione Attolico”, a cura di Serena Schioppa e Saverio Verini. Basato su una selezione di opere, il progetto espositivo offre una panoramica di ampio respiro sulla fotografia contemporanea, attraverso temi e sguardi che spaziano dal paesaggio urbano a quello naturale, fino all’interesse per il ritratto e la figura umana. Tra i nomi figurano artisti contemporanei di fama internazionale: Regina Josè Galindo (Città del Guatemala, 1974), Thomas Ruff (Zell, 1958), Santiago Sierra (Madrid, 1966), Anri Sala (Tirana, 1974), Jonathan Monk (Leicester, 1969), Elisabetta Benassi (Roma, 1966), al fianco di autori italiani storicizzati come Mario Giacomelli (Senigallia, 1925 - 2000), Gabriele Basilico (Milano, 1944 - 2013) e Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930).
Gli spazi all’esterno del palazzo accoglieranno anche l’installazione “Dal Giorno alla Notte” dell’artista Felice Levini. L’opera è formata da grandi frecce di colore rosso idealmente scoccate dall’alto che, unendo mitologia e simbolismo, si presentano come dei “segnali divini”, a indicare un luogo a suo modo sacro. La presenza delle frecce che compongono l’opera contribuirà a caratterizzare il cortile di Palazzo Collicola, diventando un nuovo elemento distintivo di quello spazio, liberamente accessibile al pubblico negli orari di apertura del museo.
Infine, al piano seminterrato sarà presentata Trace_001, mostra di gammatrace, artista digitale che risponde al nome di Nicolò Marchi. L’esposizione, prima personale dell’artista, disegna una realtà perturbata e contaminata, in cui mente, corpo e spazio rompono i confini che li dividono dando vita a figure colte in uno stato sospeso, le cui forme appaiono compromesse, sul punto di disfarsi. Trace_001 è composta da opere realizzate in CGI (computer generated imagery) e raccoglie due cicli: Nebuxel, del 2021, e Phosphenesis, il più recente e parzialmente inedito, che ha visto la collaborazione con l’attore e artista britannico Laurence Fuller e il regista e attore statunitense Vincent D’Onofrio nella realizzazione di un’opera di questa serie.

Per maggiori informazioni:

sito web: PalazzoCollicola

 

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