Partenza | Cascia |
Arrivo | Cascia |
Distanza | 30 km |
Dislivello | 800 m |
Difficoltà | difficile |
Fondo | 65% sterrato, 35% asfalto |
Bici consigliata | MTB, E-MTB |
Da vedere in zona | Cascia, Norcia, Roccaporena, Parco dei Monti Sibillini. |
Il percorso, che inizia pochi metri fuori dal centro di Cascia, si può dividere in due parti: la prima, che quasi sempre in salita conduce fino a Forca di Civita (km 18,5); la seconda che, completamente in discesa, riporta al punto di partenza. I 30 chilometri totali e la lunghezza della salita, che presenta anche passaggi molto impegnativi, rendono quest’itinerario difficile e adatto a persone con un buon allenamento. Se non si ha timore di mettere piede a terra, però, anche i meno allenati possono intraprendere tale percorso: i panorami che avranno modo di scoprire li ripagheranno a pieno delle fatiche.
Usciti da Cascia, pedalate sull'asfalto in direzione di San Giorgio e Agriano, iniziando subito a salire. Al chilometro 3,2, dopo una semicurva sulla destra, lasciate la strada asfaltata e svoltate a destra su una stretta mulattiera facendo molta attenzione perché il bivio non è molto visibile. Da qui, si affronta uno dei tratti più ripidi della salita, che però ci permette di godere una splendida vista su Cascia.
Il percorso prosegue sempre in salita, anche se alcuni tratti di pianura e lieve discesa permettono di riprendere fiato, fino allo spiazzo conosciuto con il nome di Colonnetta, che si trova al chilometro 9,9. Qui è possibile rifocillarsi alla fonte che si trova sulla destra e ammirare tutta la maestosità dei Monti Sibillini che si possono vedere sulla sinistra.
Proseguite prendendo la prima strada a sinistra e continuate a salire fino al chilometro 12,5. Svoltate a sinistra su un altro sterrato e scendete per qualche centinaio di metri: all'incrocio con l'asfalto proseguite a destra, ricominciando a salire e seguendo poi le indicazioni per Castel Santa Maria, arrivando fino al chilometro 14,6. Dopo la fontanella sulla sinistra, svoltate a destra e in breve si raggiungeranno i ruderi della chiesa di Santa Maria della Neve, distrutta dal terremoto del 1997, ma che ancora conserva alcuni affreschi di pregio.
Da qui, riprendete a salire: una volta ritornati sull'asfalto in poco tempo si arriverà al valico di Forca di Civita (km 18,5), il punto più alto e più panoramico del percorso. Svoltate sullo sterrato di destra e poi piegate subito a sinistra iniziando la veloce discesa sterrata che conduce verso Cascia. La discesa non è particolarmente tecnica, ma per i più esperti può rappresentare un tratto di grande divertimento poiché permette di raggiungere velocità anche molto elevate.
Al chilometro 23 attraversate il paese di Colmotino dove, girando a sinistra, si ritornerà per qualche chilometro sull'asfalto. Lasciatelo di nuovo al chilometro 25,1, in località Tazzo, svoltando a destra su un sentiero tecnico sterrato: qui, chi vuole può proseguire diritto e rientrare a Cascia su asfalto, altrimenti, al termine del tratto più tecnico prendete a sinistra. In breve tempo si tornerà sull'asfalto e si rientrerà al punto di partenza ripercorrendo a ritroso i primi chilometri dell'itinerario.
Lungo questo percorso, adagiata sul colle S. Agostino e circondata da rilievi che scendono fino al fiume Corno, il borgo di Cascia vi conquisterà. Conosciuta nel mondo come la città di Santa Rita, Cascia è un centro religioso, artistico e culturale, carico di misticismo e spiritualità che offre gioielli di grande interesse come la chiesa di San Francesco, splendido esempio di architettura gotica; la chiesa di Sant'Antonio Abate, originaria del '400 e ristrutturata e modificata in epoca barocca; la collegiata di Santa Maria; la gotica chiesa di Sant'Agostino, posta sulla sommità del colle nei pressi della Rocca. Da vedere anche il Museo Comunale di Palazzo Santi e Palazzo Carli. Inoltre, nei dintorni, al di là delle splendide montagne di questa zona e la natura incontaminata del vicino Parco Nazionale dei Monti Sibillini, meritano una visita il centro di Roccaporena, ricco di ricordi legati a Santa Rita come la casa dove visse, l'orto del miracolo, lo scoglio e il roseto, la villa di San Silvestro (altopiano di Chiavano), con le rovine di un tempio pagano (II secolo a.C.) e importante testimonianza del periodo arcaico.