Titolo: Village of Portaria

Village of Portaria

Per chi visita l’Umbria, tra Terni ed Acquasparta, il borgo di Portaria è un piccolo gioiello da visitare. Adagiato a ca. 450 mt sul livello del mare, sulla costa dei monti Martani, il paese ha origini nel XII secolo. L’antico nome Porcaria, poi modificato in Portaria, testimonia l’ampia presenza di boschi adatti al pascolo dei maiali.

Il centro è munito di un sistema di fortificazioni e diventò una delle principali località delle terre del conte Arnolfo. Nel 1465 Portaria fu costretta a sottomettersi al comune di Spoleto a causa delle continue scorrerie dei ternani e tudertini.

Nell’agosto del 1499, Lucrezia Borgia, prima di prendere la reggenza del ducato di Spoleto, si fermò al castello con il suo corteo e fu accolta con grande entusiasmo dalla popolazione. Il passaggio della nobile viene celebrato ogni anno a maggio durante una rievocazione storica con cena rinascimentale, visita alle botteghe degli antichi mestieri, concerti di musica d'epoca e sfilate dei cortei storici.

Nel 1550 Giovan Giacomo Cesi, marito di Isabella, figlia di Bartolomeo d’Alviano, acquistò il comune dalla Camera Apostolica per 6000 scudi. All’interno del complesso urbanistico medievale si inseriscono opere rinascimentali della fine del XVI secolo dovute all’illustre famiglia dei Cesi.

Lungo la cinta muraria a nord si trova la porta Spoletina usata come accesso all'abitato e che fungeva da segnaletica per i pellegrini diretti a Spoletium lungo la Flaminia, mentre a sud c’è la Porta Romana.

Fra le bellezze da vedere all'interno delle mura c’è la piazza del borgo, intitolata a Giuseppe Verdi, da dove svetta la Torre dell'Orologio, risalente al 1200 e composta da pinnacoli e da una cuspide che racchiude la campana. Da visitare anche la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, sorta su un edificio già presente e rimodernata nel 1800.

Da alcuni anni, nella prima metà di luglio si svolge a Portaria la rievocazione della trebbiatura del grano con la partecipazione di persone del posto (TREBBIATURA DE 'NA VORDA). Nel tardo pomeriggio si procede alla trebbia d’epoca con la costruzione del pajaro. che ornava tutte le aie delle case coloniche.

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