Monte Cucco offers numerous trails dedicated to hiking of various levels of difficulty. Umbria offers the ideal backdrop, allowing you to immerse yourself nature and fully appreciate all of the sensations it will award you.
Sentiero 24 – a trail which connects the village of Costacciaro to Monte Cucco, covering the old road – is also called ‘L'uomo e la montagna', (Man and mountain) precisely to underline this special connection which can be established by undertaking this trail.
Before deciding to embark on this walk, you should know that the route we are about to describe has difficulty level E (Excursionist) it takes about 4 hours to complete and covers a total distance of about 6.5 km, both starting and ending in Costacciaro. We advise you to take plenty of water with you, and you can also find it in the area near Pian delle Macinare.
The Parco del Monte Cucco is a truly captivating protected area, rich in vegetation and water ways, marked by typically karstic features which reveal its origins. Over the course of history, it was also a destination for those seeking a monastic or hermitic life.
Are you ready for our hiking trail? From the village of Costacciaro, take the road which leads up to Pian delle Macinare and about 200 metres after the last group of houses, turn left for Sentiero n.24 just before the bridge. Until a few decades ago, it was the only means of access to the mountain: this trail goes along the upper edge of an abandoned quarry and leads to the woods. You will notice the sedimentary stratifications of Scaglia Rossa limestone and the famed Buca di Mazzapane, a particular karst feature which goes down for more than 40 metres, getting wider as it goes down, with a sharp drop.
Here the path is still quite wide and comfortable and as you continue and enter the wood, you will observe that Scaglia Bianca limestone has taken the place of the Scaglia Rossa one. The road gradually becomes winding and steep, leading you to the rocky pallet of Beato Tommaso (the Patron Saint of Costacciaro). After the woods, the trail crosses rocky peaks and passes under a monolith known as ‘Il Sasso' i.e. ‘The Boulder'.
This itinerary represents a perfect fusion of the continuous evolution of nature – which over time created hidden caves, developed wild vegetation – and the history of man, which contributed to designing the territory by building trails and ways through the rocks.
To return from the mountain back to the town of Costacciaro, you will have to do the same route in reverse. After all your efforts, you can reward yourself with a rest and a meal in one of the restaurants in the area offering meat-based dishes, cheese, black and white truffle, dried-cured meats, legumes and much more besides.
Il sentiero 280 (nella vecchia numerazione indicato come 24) che collega il borgo medievale di Costacciaro al Monte Cucco, conosciuto anche come “Sentiero del Beato”, è classificato di media lunghezza con tratti caratterizzati da pendenze significative.
Partendo da Costacciaro e percorrendo un breve tratto in comune con il sentiero 293, si raggiunge l’incrocio dove svoltando a destra inizierete a sperimentare le prime salite del tracciato che alterna tratti all’interno del bosco ad altri più aperti e panoramici. Percorrendo la via che sale sul bordo superiore di una cava abbandonata, noterete delle stratificazioni sedimentarie di Scaglia Rossa e la nota Buca di Mazzapane, un particolare fenomeno carsico che si interna per oltre 40 metri, aprendosi verso il basso con un forte dislivello.
Questa prima parte del percorso è ancora abbastanza ampia e confortevole. Man mano che andrete avanti e vi addentrerete nel bosco, noterete che la Scaglia Bianca prende il posto di quella Rossa. La strada si farà man mano più tortuosa e ripida e, raggiunta quota 900 m, vi troverete al cospetto di una particolare formazione rocciosa che ha le sembianze di un giaciglio e che accoglie la lapide in pietra dedicata al Beato Tommaso (Patrono di Costacciaro), vissuto nel XIII secolo, che aveva l’abitudine di attraversare queste zone ed era solito riposare in questo luogo.
Si prosegue ancora in salita attraverso una folta faggeta fino a raggiungere il bivio che conduce alla grotta denominata “Il Forno”, grande formazione carsica che merita una piccola deviazione.
Superato il bivio si affronta la parte finale del percorso, che esce dal bosco tagliando trasversalmente una ripida costa rocciosa, quindi risale tra prati e sassi fino a raggiungere una imponente monolite denominato “Il Sasso”, che domina dall’alto tutta la vallata, oltrepassato il quale si affronta un breve tratto all’ombra del bosco e si giunge al punto d’arrivo del sentiero, sbucando sulla strada asfaltata che sale da Costacciaro verso Pian delle Macinare.
Il sentiero è ben segnalato e le difficoltà sono dovute ai numerosi tratti scoscesi che si incontrano mentre si sale tra stretti tornanti, intervallati da pochi passaggi in cui si può riprendere un po’ di fiato.
Questo itinerario rappresenta una fusione perfetta tra l’attività in continua evoluzione della natura - che nel corso del tempo ha creato grotte nascoste - e la storia dell’uomo, che ha contribuito a disegnare il territorio costruendo sentieri e varchi attraverso le rocce.
Una volta rientrati a Costacciaro potete fare una visita al Museo, in cui rivivono con modelli tridimensionali i percorsi dell’acqua che scorrono nelle masse calcaree di Monte Cucco e dell’Appennino umbro marchigiano, dalla loro formazione alle sorgenti. Adiacente è il Centro di Documentazione sulle Aree
Carsiche che mette a disposizione di studenti e visitatori i documenti catastali di tutte le grotte umbre e marchigiane, oltre a libri, mappe e carte topografiche.