Narni, non distante da Terni, è molto conosciuta soprattutto per essere stata una colonia romana. Anche il nome, infatti, deriva dal latino Narnia, con cui si era soliti riferirsi al fiume Nera.
Gli antichi conquistatori hanno lasciato molte testimonianze sul territorio. Uno tra tutti, il cosiddetto ponte di Augusto, situato nelle vicinanze di Narni Scalo.
Questo attraversamento risale circa al 27 a.C. e sorge proprio lungo la via Flaminia, voluta dal console Caio Flaminio per poter giungere fino a Rimini nel 220 a.C.
La forma originaria prevedeva ben quattro archi di luce; oggi ne è visibile invece solo uno, il primo e più grande, e qualche frammento della struttura.
Il ponte ha dovuto resistere ad un primo crollo nel VIII secolo. In seguito, fu ricostruito con materiali di recupero ma nuovamente danneggiato nell'anno 847 a causa di un terremoto. Una piena eccezionale, negli ultimi anni dell'Ottocento procurò nuovi e consistenti danni.
Intorno al 1053, a causa di una piena eccezionale, si è assistito ad un successivo cedimento della parte superiore, che non è stato più sistemato. Ecco spiegato perché, in molti scritti di quel periodo, si parla di un certo Ponte Rotto. Ciò non ha comunque impedito ad artisti e pittori provenienti da tutto il mondo di ammirarlo e trarne ispirazione.
Lo stesso Jean Baptiste Camille Corot, che venne in Italia nell'Ottocento, durante il suo Grand Tour, passò proprio da Narni e ne rimase incantato. Il suo dipinto, raffigurante il viadotto, si trova attualmente al Louvre di Parigi.
Oggi, il luogo, immerso nella natura incontaminata, ben si presta a lunghe passeggiate ed escursioni all'aria aperta da fare in famiglia o con gli amici.