L’esterno
Il maestoso edificio presenta un’alta torre campanaria e una facciata basilicale dalla fisionomia eterogenea, conseguenza delle numerose trasformazioni a cui è stato sottoposto nei secoli. Lo splendido portale d’ingresso, datato al periodo romanico, presenta una cornice marmorea riccamente decorata, tra cui spiccano bassorilievi raffiguranti busti virili, i dodici apostoli, contornati da girali vegetali.
Al XVI-XVII secolo risale invece l'apertura del grande finestrone, collocato sulla facciata al posto di una trifora decorata a mosaico. Di quest’ultima, tipica dell’architettura narnese, restano ancora visibili le tracce sopra il portale. Sotto il finestrone è posizionata una lunga cornice trasversale con maschere che fungono da cariatidi. Sopra la cornice, ai suoi estremi, sono stati collocati nel muro due leoni come decorazione, un motivo presente anche in altri edifici della città. Un esempio è il leone in pietra custodito nel cortile del palazzo comunale, rinvenuto intorno al 1930 e risalente probabilmente all’epoca romana. Lo stesso animale, simbolo di coraggio e vigilanza, costituisce il corpo del grifone, emblema della città.
L’interno
L'interno dell’ex chiesa è diviso da pilastri in tre navate con cappelle laterali, queste ultime realizzate nel XV secolo e appartenenti ad alcune delle famiglie più note di Narni, tra cui i Gattamelata e gli Arca.
Un pregevole tabernacolo in marmo scolpito è posto in corrispondenza dell’ultimo pilastro sinistro, forse opera della scuola di Agostino Duccio.
Sulle pareti sono presenti affreschi risalenti a diversi periodi, dal XIII e alla fine del XVI secolo, tra cui, di particolare rilievo vi è la rappresentazione di un San Giorgio, nella controfacciata. Le opere sono attribuite al Maestro della Dormitio, tra cui una Crocifissione e le decorazioni con Santi, nonché l'affresco con Madonna fra i Santi Domenico e Tommaso, della fine del XV secolo e attribuito a Pier Matteo d’Amelia o alla sua scuola.
La chiesa ospitava anche una pregevole Annunciazione di Benozzo Gozzoli, che oggi si può ammirare nella Pinacoteca di Palazzo Eroli.
Alcuni recenti scavi hanno fatto emergere i resti dell’antica abside romanica, situata in fondo alla navata centrale, e della cripta, entrambi risalenti al XII secolo. Gli scavi hanno portato alla luce anche una notevole porzione del mosaico pavimentale bizantino del VI secolo.