Il rione di Porta Santa Susanna si trova nel cuore di Perugia: inizia la tua visita alla scoperta del quartiere partendo da via dei Priori, la strada che dall'arco affianco al palazzo dei Priori scende verso San Francesco al Prato.
In un piacevole percorso lungo i vicoli di questo rione scoprirai una delle zone più antiche del territorio umbro: parti dall'Arco dei Priori, uno dei posti dove i perugini tradizionalmente si danno appuntamento. Il nome dell'arco, così come quello del palazzo, deriva dal nome dei dieci magistrati (priori) che nel Medioevo detennero il governo cittadino: Via dei Priori era l'inizio dell'importante strada che conduceva al lago Trasimeno e poi alla Toscana.
Dal percorso principale si diramano diversi vicoletti tipici: il primo da sinistra è via del Dado, una strada senza uscita dove si trova una piazzetta quadrata (che probabilmente dà il nome alla via). Subito dopo, imbocca via dell'Orso, il cui nome deriva probabilmente dall'usanza medievale, da parte delle famiglie più ricche, di avere in casa animali esotici come leoni, orsi, pappagalli. Superato questo caratteristico vicolo, imbocca via Sant'Agata, che prende il nome dalla chiesa dei Santi Severo e Agata; la chiesa, già nel 1663, era una cappella dedicata alla santa che fu ceduta al papa nel 1320, in cambio della chiesa di San Severo che fu soppressa per ampliare il palazzo dei Priori. La cappella fu dunque ricostruita e dedicata ad entrambi i santi. Sulla facciata della chiesa puoi osservare una lapide dedicata a don Piastrelli, importante esponente del mondo cattolico progressista, tra i promotori del movimento modernista in Italia, un punto di riferimento anche per Aldo Capitini.
Prosegui scendendo delle scalette e gira a destra per risalire fino a via Vemiglioli che prende il nome dall'omonimo palazzo che si trova nella piazzetta in cima alle scalette, di Giovanni Battista Vermiglioli, fondatore della cattedra di archeologia e del Museo archeologico di Perugia, l'uomo più colto del suo tempo. Da qui, passa per via Cumana e giungi su via Deliziosa: al numero 17, una targa ricorda che quella fu la casa abitata da Pietro Vannucci, il Perugino. Scendi un po' e incontri sulla destra via dei Gatti, così chiamata perché fino agli anni 50 era chiusa da un cancello, quindi ad uso esclusivo dei gatti. Tornando in direzione di via dei Priori, fermati a guardare la lapide dedicata a Alinda Bonacci Brunamonti, la poetessa che secondo Capitini incarnò al meglio il romanticismo letterario. Segui poi per via del Morone per poi arrivare in uno slargo dove si trova il palazzo degli Oddi, oggi Marini Clarelli. Gli Oddi, che edificarono il palazzo nel Cinquecento, erano una famiglia di nobili perugini la cui epopea è narrata negli affreschi interni allo stabile. Un vicoletto ti conduce in via Vincioli: continua lungo via della Pernice e in via Guardabassi, una via dedicata al famoso patriota perugino. Scendendo dritto si giunge nella piazzetta San Paolo, dove si trova il liceo classico di Perugia. Qui vi è posta una lapide che ricorda Giovanni Bini Cima, intellettuale repubblicano che qui insegnò nell'Ottocento. Risalendo un po' la piazza percorri via dell'arco fino a giungere in via del Poggio da dove si gode di una bellissima vista sulla piazza San Francesco. Dirigiti verso questo posto, uno dei più belli e suggestivi di Perugia.
Guarda tutti i bellissimi edifici religiosi che ti circondano, partendo dalla chiesa di Santa Maria della Luce, o Madonna di San Luca. Si tratta di una chiesa datata al 1519, a seguito di un prodigio di un'immagine della Madonna e dei Santi, opera di Tiberio d'Assisi. Alla base di due pilastri, due grifi, simbolo della città di Perugia, che ricordano l'intervento del Comune nella ricostruzione della Chiesa.
Spostati poi verso la chiesa di San Luca Evangelista, ristrutturata nel 1586 da Bino Sozi su incarico dei Cavalieri dell'Ordine di Malta. Accanto puoi vedere la Casa della Commenda, dell'Ordine dei Cavalieri di Malta: oggi è una residenza, ma negli anni ha ospitato un lanificio. Andando verso il prato trovi l'oratorio di San Bernardino da Siena, un vero e proprio capolavoro. La sua facciata, in stile rinascimentale, fu scolpita da Agostino di Duccio con statue e basso rilievi in un'unica tessitura di marmi e pietre, coperti di azzurrite, malachite e d'oro (di cui rimangono solo pochi residui). All'interno vi è un sarcofago che contiene le reliquie del beato Egidio, compagno di San Francesco. Dall'altare si accede all'oratorio dei santi Andrea e Bernardino, dal soffitto intagliato e dorato e ricco d stucchi e di dipinti.
La chiesa principale e più grande è la chiesa di San Francesco al Prato, edificata nel tredicesimo secolo in sostituzione della Cappella di Santa Susanna che dà il nome all'intero rione. La chiesa ha subito diversi crolli e rifacimenti, la maggior parte dovuti ai cedimenti strutturali del colle, cedimenti che hanno provocato la perdita il campanile medievale prima, e poi di quello barocco. La facciata attuale è recente: essa infatti risale al 1929 e fu rifatta sulla base del disegno del Gonfalone di San Bernardo. All'interno vi erano i sepolcri delle ricche famiglie perugine ornate da dipinti famosi come la Deposizione Baglioni e L'incoronazione della Vergine di Raffaello e la Resurrezione del Perugino, poi trasferite a Roma. Ora la chiesa è utilizzata come Auditorium, mentre nell'ex convento ha sede l'Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci.
Puoi approfittarne del bel prato per riposarti dalla passeggiata e godere di una degli scorci più caratteristici dell'Umbria.