Lugnano in Teverina e i segreti della necropoli dei bambini
Questa è una storia “da paura” che inizia da un’antica villa romana trasformata in un cimitero di bambini sepolti all’interno di anfore e di una bimba “vampiro” rinvenuta con una pietra in bocca.
Se volete saperne di più, visitate il Museo civico archeologico di Lugnano in Teverina dove, tra gli altri reperti, sono esposte alcune delle inquietanti sepolture scoperte nel sito di Poggio Gramignano, a 5 chilometri dal borgo. La nostra storia inizia qui, in questa misteriosa area immersa nella valle del Tevere, che il Comune trasformerà presto in un parco archeologico didattico-culturale accessibile a tutti.
L’incredibile scoperta dell’archeologo americano Soren
Nel 1989 l’archeologo americano David Soren con l’Università dell’Arizona portò alla luce proprio in questa valle i resti di una villa rustica romana del I sec. a. C.: una ricca e complessa struttura architettonica con una superficie di circa 2000 mq., con spazi destinati all’otium del dominus e aree di servizio adibite alla produzione agricola e all’allevamento di animali.
Ulteriori scavi evidenziarono che la villa, crollata nel III sec. d.C., fu successivamente trasformata in un cimitero di bambini. Soren, infatti, individuò in cinque locali della villa i resti di 60 corpicini, per la maggior parte neonati, risalenti al V secolo d.C. e quasi tutti sistemati all’interno di anfore: una sepoltura molto diffusa in età imperiale e utilizzata prevalentemente per i bambini che appartenevano alle classi meno abbienti.
La malaria, causa della strage
Mentre la notizia dell’incredibile rinvenimento faceva il giro del mondo, il team dell’archeologo americano ipotizzò che i bambini fossero rimasti vittime di un’epidemia di malaria. Una teoria più che plausibile visto che l’infezione trasmessa dalle zanzare nelle zone paludose infestò nella metà del V secolo d.C. l’area dove oggi sorge Lugnano in Teverina. Soren ha confermato di recente la sua ipotesi, individuando sui resti delle piccole ossa una sostanza - l’emozoina – derivata appunto dalle punture del pericoloso insetto.