Piazza Grande - Gubbio

Piazza Grande - Gubbio

Piazza Grande a Gubbio, tra le più suggestive realizzazioni urbanistiche medievali, fu costruita a partire dal 1321: fu realizzata nel baricentro della città, con imponenti lavori di sistemazione delle strutture di sostegno dello spazio pensile e degli stessi edifici, che appaiono quasi sovradimensionati rispetto al nucleo storico.

Il Palazzo dei Consoli è l'unico edificio portato a termine; la sua mole emerge sulla città da qualunque visuale e crea una relazione fisica e di potere, con la "Platea Communis", che accoglie la Cattedrale.

La fine delle autonomie comunali, con l'avvento della signoria dei Gabrielli (1350), segna anche l'interruzione dei lavori: il Palazzo Pretorio  infatti rimase incompiuto mentre le sostruzioni della piazza furono completate solo nel 1482. 

Lo spazio è fortemente scenografico ed è proiettato verso la campagna grazie all'affaccio panoramico che si apre da uno dei lati.

Palazzo dei Consoli e il Museo Civico

Palazzo dei Consoli venne eretto tra il 1332 e il 1349 su progetto di Angelo da Orvieto, con il contributo di Matteo di Giovannello detto il Gattapone. Le sue sale ospitano dal 1909 le collezioni del Museo Civico.
La raccolta museale è allestita su diversi piani e illustra la storia e la cultura locale, dalla preistoria al XX sec.
Di assoluto rilievo sono le Tavole iguvine, sette lastre di bronzo su cui è iscritto il più importante testo in lingua umbra e la più estesa descrizione di riti religiosi che il mondo occidentale antico abbia mai restituito. Le Tavole rappresentano il cuore di una collezione archeologica tra le più ricche dell'Umbria con reperti risalenti all'epoca umbra e romana.

Palazzo Pretorio

Fronteggia Palazzo dei Consoli l'incompiuta architettura gotica (1349), alterata nel 1475 e ancora nel'600, in origine formata da tre vaste sale sovrapposte, coperte ognuna di volte a crociera poggianti su un pilastro centrale unico; ampliato nell'800, è ora sede municipale.

A sinistra, chiude la piazza sul lato nord-orientale il neoclassico palazzo Ranghiasci-Brancaleoni, che unifica secondo modelli inglesi edifici preesistenti.

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