Trasimeno per Tutti - Ciclovia - Trasimeno per Tutti - Ciclovia
Trasimeno per Tutti - Ciclovia
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Dislivello positivo : +28 m
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Dislivello negativo : -40 m
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Pendenza massima : 5%
- Buona parte del percorso corre parallelo alla ferrovia: il passaggio dei treni può causare rumori forti e improvvisi.
- Il percorso è prevalentemente privo di ombreggiatura.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Questa sezione della Ciclovia del Trasimeno inizia dal parcheggio pubblico in piazza Eduardo Acton a Passignano sul Trasimeno. Qui possiamo trovare una fontanella, delle panchine e tavolini da picnic, mentre qui vicino, sul lungolago e verso il centro di Passignano sul Trasimeno, troviamo anche bar e punti di ristoro. In fondo al parcheggio, in una casetta in legno, troviamo i bagni pubblici accessibili.
Usciamo dal parcheggio sfruttando la rampa di una pista ciclabile a fondo asfaltato colorato di blu: la rampa, lunga circa 5 metri, ha una pendenza di circa il 10%. La ciclabile prosegue parallelamente ma separata rispetto alla strada regionale (via Europa). Siamo protetti dal traffico pesante, ma il nostro percorso è comunque accessibile alle auto e potremmo incontrare anche delle persone a piedi. Al termine della corsia blu, raggiungiamo un toboga ciclabile che ci permette di scendere al livello della darsena, dove troviamo anche dei bagni pubblici e un parcheggio con posti riservati a persone con disabilità. Il toboga ha una pendenza attorno al 6%.
Costeggiamo il parcheggio e poi risaliamo al livello della strada regionale, con una rampa dalla pendenza attorno al 6% che ci immette nel traffico. Sul lato destro c'è un marciapiede pedonale accessibile con una rampa e sufficientemente largo da permettere il passaggio di un ausilio alla mobilità per volta, prestando attenzione anche ai tratti in cui l'asfalto non è ben levigato e dà luogo a contropendenze insidiose. Le bici devono invece procedere sulla sede della strada regionale, prestando molta attenzione al traffico spesso intenso. Sull'altro lato della strada corre anche la ferrovia e il passaggio dei treni può causare improvvisi e forti rumori.
Dopo circa 200 m, chi percorre il marciapiede deve attraversare la strada al semaforo posto in corrispondenza di un attraversamento pedonale per poi tornare ad attraversare nuovamente dopo altri 100 m circa. Il marciapiede termina dopo 150 m, di fronte al Camping Kursaal.
Per 50 m percorriamo la strada senza protezione dai veicoli, ma la lasciamo imboccando a destra la pista in asfalto coperto in brecciolino che, dopo una gobbetta iniziale, scende con una pendenza attorno al 10-15% per una decina di metri per poi spianare. Da qui, la pista ciclabile assume l'ampiezza di circa 2,5-3 metri e può capitare di incrociare qualche macchina diretta alle proprietà private che si affacciano sul percorso e di incrociare il treno che passa sulla ferrovia parallela al nostro percorso.
Dopo 700 m il fondo diventa asfaltato in corrispondenza di una strada che si immette da sinistra e dove bisogna prestare attenzione. Affrontiamo poi due salite e discese su asfalto, le pendenze sono circa al 10% per una distanza di 60 m.
Arriviamo così al Camping Trasimeno e, da questo punto, riprende la pista in asfalto coperto di brecciolino ampia, pianeggiante e ben battuta. Solo in alcuni punti la pendenza aumenta fino al 5-6% per brevi tratti per permetterci di superare dei fossi. In alcuni punti ci troviamo a percorrere brevemente dei tratti asfaltati in corrispondenza con l'incrocio di alcune strade.
La maggior criticità di questo tratto è sicuramente la vicinanza con la ferrovia, che si trova a pochi metri da noi senza protezioni né barriere per attutire il rumore nel mezzo: i treni passano raramente ma può comunque capitare di assistere al loro passaggio e la scarsa ombreggiatura del percorso.
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Dislivello positivo : +33 m
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Dislivello negativo : - 34 m
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Pendenza massima : 15%
- Nel tratto sterrato e ombreggiato adiacente al lido Albaia è possibile trovare pozzanghere di fango.
- Il percorso è prevalentemente privo di ombreggiatura.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Per quanto riguarda le informazioni sull’accessibilità, il percorso inizia dal parcheggio di via del Pontile a Torricella. Accanto al parcheggio c’è un parco pubblico attrezzato con panchine e dotato di una fontanella dove è possibile riempire le borracce e rinfrescarsi. La Ciclovia passa davanti al pontile di Torricella, che presenta un fondo in cemento e ha una larghezza di circa 2.5 metri; dispone di una rampa che ne garantisce l’accesso ma non è delimitato al piano di calpestio da sponde laterali continue ed è privo di una segnalazione pedotattile; sono tuttavia presenti delle sponde tubolari che ne garantiscono la sicurezza.
Da via del Pontile raggiungiamo Viale del Lavoro, che coincide anche con la SP 316: la strada è dotata di marciapiedi per circa 90 metri, in alcuni punti di larghezza inferiore ai 70 cm. Al termine del marciapiedi, continuiamo sul percorso ciclopedonale che corre lungo la strada provinciale, separato da un guard-rail.
Da questo punto, per circa 1.7 km, il fondo è realizzato in asfalto su cui è stato distribuito del brecciolino che, in prossimità di cunette e avvallamenti, si accumula diminuendo l’aderenza delle ruote soprattutto in curva o in caso di brusche frenate. Per lo più l’andamento è pianeggiante o con lievissime ondulazioni, ma in corrispondenza di fossi e di passi carrabili privati ci sono delle brevi rampe con pendenza in salita e in discesa del 5-10% lunghe circa 10-15 metri.
In corrispondenza del lido Albaia (dotato di toilette accessibili quando il locale è aperto), la Ciclovia si inoltra fra due file di pini marittimi che ombreggiano il percorso per qualche decina di metri e, al contempo, il fondo è in terra battuta e, in caso di pioggia, può dare luogo a pozzanghere fangose. Dopo circa 400 metri dal lido, il brecciolino si interrompe e il fondo diventa asfaltato ma prosegue il percorso ciclo-pedonale riservato al riparo del traffico dei mezzi a motore.
Dopo circa 200 metri riprende il brecciolino con un tratto pianeggiante sotto gli alberi che garantiscono una certa ombreggiatura. Il brecciolino continua per circa 900 metri fino a raggiungere il molo di Monte del Lago, costruito in cemento e largo circa 2.5 metri: anche in questo caso non ci sono sponde laterali al piano di calpestio ed è privo di segnalazione pedotattile, sono tuttavia presenti delle sponde tubolari che ne garantiscono la sicurezza.
In corrispondenza del molo, dove troviamo anche un piccolo parcheggio con un posto riservato a persone con disabilità, inizia un tratto di asfalto pianeggiante con una banchina sterrata ai lati. Dopo pochi metri usciamo dal centro abitato e su un lato si apre una bella vista sul lago. Dopo altri 200 metri ritroviamo il fondo in asfalto coperto di brecciolino, al quale dobbiamo prestare attenzione per i problemi di aderenza. Il percorso è sempre tendenzialmente pianeggiante con brevi rampe da 10-15 metri e pendenza fra il 5 e il 10%. In corrispondenza delle ultime case di Monte del Lago troviamo anche una fontanella.
Subito dopo, il percorso della Ciclovia inizia a correre parallelamente alla Strada Provinciale 316, restandone separata da un fosso e attraversando una zona di prati e campi coltivati; occasionalmente, anche in questo tratto troveremo delle brevi rampe per scavalcare fossi e passi carrai. Dopo 700 metri, il tracciato in brecciolino si congiunge con l’asfalto senza elementi di segnalazione pedotattile né cordoli e, per soli pochi metri, non c’è più una separazione fisica tra la sede della strada provinciale e la ciclovia, che poi tornano a separarsi.
Dopo altri 900 metri, tuttavia, lasciamo definitivamente il brecciolino e la Ciclovia si immette sulla Strada Provinciale: anche qui non sono presenti elementi di segnalazione pedotattile né cordoli.
Facendo molta attenzione al traffico dei mezzi a motore, entriamo così fra le prime case di San Feliciano. Dopo circa 570 metri percorsi sulla Strada Provinciale, svoltiamo verso il lago e imbocchiamo la prima traversa che ci conduce al Lungolago Pace e Lavoro. Nel parco pubblico che costeggia il lago troviamo panchine, bar, ristoranti e una fontana. I bagni pubblici accessibili sono invece collocati al termine della tappa, nel grande parcheggio pubblico Lungolago Alicata.
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Dislivello positivo : +60 m
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Dislivello negativo : - 65 m
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Pendenza massima : 25%
- Due curve a gomito con pendenza al 25% trasversale e attorno all’8% laterale, su pista di asfalto cosparso di brecciolino non aggirabili su percorsi alternativi.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Il percorso inizia dal parcheggio sul Lungolago Alicata a San Feliciano, in prossimità del quale possiamo trovare un parco pubblico, bar, ristoranti, una fontanella per riempire le borracce e rinfrescarsi. Nel parcheggio, troviamo i bagni pubblici accessibili.
La Ciclovia si lascia il lago alle spalle e si dirige verso la Strada Provinciale 316/1, su una strada asfaltata a doppio senso e dotata di marciapiedi su entrambi i lati. Raggiunta la Strada Provinciale, che qui prende il nome di Via della Concordia, per circa 100 metri, possiamo percorrere il marciapiedi sul lato destro della strada. Poi il marciapiedi termina e dobbiamo immetterci sull’asfalto. Dopo circa 180 metri, lasciamo l’asfalto e ritroviamo la pista in asfalto coperto di brecciolino che corre lungo la Strada Provinciale. Saremo separati dal traffico dei mezzi a motori grazie alla presenza di guard-rail.
Proseguiamo quindi sul brecciolino, costeggiando campi di cereali coltivati lungo le sponde del lago. Il percorso è prevalentemente pianeggiante o con lievi ondulazioni, ma, in prossimità dei fossi, ci sono delle brevi rampe con pendenza in salita e in discesa del 5-10% lunghe circa 10-15 metri.
Dopo circa 1,5 km raggiungiamo un ponte di legno che ci permette di scavalcare il corso del torrente Caina. Per raggiungerlo, il percorso compie una rampa lunga circa 30 metri in salita con pendenza attorno al 5-8%. Per salire e scendere dal ponte occorre superare un gradino di 2-3 cm; la struttura dispone di sponde che ne garantiscono la sicurezza e che raggiungono il piano di calpestio.
Dopo circa 50 metri, raggiungiamo il cancello di ingresso dell’Oasi Naturalistica la Valle. Qui troviamo un ampio parcheggio non custodito e la possibilità di soggiornare in una struttura adatta alle esigenze di persone con disabilità motoria.
Superato il parcheggio, troviamo la prima importante criticità di questa sezione della Ciclovia del Trasimeno: il percorso compie un doppio tornante molto stretto e dal piano di calpestio leggermente obliquo, con pendenza media fra il 25 e il 30%. A causa della pendenza, il brecciolino tende qui a farsi più spesso e a diminuire ulteriormente l’aderenza delle ruote a terra. È quindi consigliabile affrontare la curva con cautela e prestare grande attenzione sia alla stabilità laterale che alla modalità di frenata.
Facendo molta attenzione, è possibile evitare questo punto passando sulla Strada Provinciale quando si raggiunge il parcheggio e seguendola per circa 200 metri. Tuttavia occorre essere molto prudenti perché una curva limita la visibilità degli automobilisti e il traffico è consistente.
Dopo il doppio tornante, la ciclovia torna a salire al livello della strada, con una rampa lieve e uniforme e il solito fondo in brecciolino che copre l’asfalto. La seguiamo per circa 500 metri costeggiando la Strada Provinciale su un tratto pianeggiante separato dal traffico dei mezzi a motore grazie a un guard rail di legno. Giungiamo quindi a un punto chiaramente identificabile grazie alla presenza di alcuni grandi cipressi che fanno ombra a un tavolo da picnic.
Qui la Ciclovia si allontana di nuovo dalla strada asfaltata e si inoltra, in lieve discesa (5-10%) tra i campi coltivati a cereali ed erba medica. La seguiamo per circa 1,7 km fino a incontrare la seconda criticità.
In corrispondenza di una curva, il percorso torna ad avvicinarsi alla Strada Provinciale, con una salita di circa 300 metri al 30-35% e una seconda curva stretta e dal piano inclinato trasversalmente del 5% circa. Anche qui il brecciolino tende ad accumularsi più che altrove, rendendo il fondo molto poco aderente. Questo tratto è da affrontare con cautela a prescindere dal mezzo utilizzato, ma soprattutto dagli utenti che utilizzano ausili alla mobilità, e, purtroppo, non presenta alternative più accessibili.
Pochi metri dopo la curva netta, la Ciclovia torna a spianare, avendo raggiunto di nuovo il livello della Strada Provinciale che resta per qualche decina di metri parzialmente nascosta da una striscia di alberi e cespugli.
La Ciclovia sale al livello della Strada Regionale 599 del Trasimeno Inferiore in corrispondenza del Ristorante Faliero, che dispone di un ampio parcheggio sul lato opposto della strada asfaltata. L’itinerario, sempre dal fondo realizzato in asfalto coperto di brecciolino, torna a farsi pianeggiante e prosegue per circa 500 metri parallelamente alla strada asfaltata, normalmente molto trafficata, da cui siamo separati di qualche metro anche grazie alla presenza di un guard rail. Incontriamo quindi una casa privata e, per circa un centinaio di metri, non c’è più nessuna separazione tra la Ciclovia e la strada asfaltata. Al termine della proprietà privata, il tracciato in asfalto coperto di brecciolino torna ad allontanarsi dall’asfalto procedendo parallelamente ad esso, a una distanza di un paio di metri con la protezione di un guard rail per circa 300 metri.
Seguiamo quindi il percorso della Ciclovia, e raggiungiamo la pieve di Santa Maria de Ancaelle, all’altezza della quale il percorso gira per avvicinarsi al lago, che raggiungiamo in circa 200 metri con percorso in lieve discesa. Ci troviamo davanti a una zona umida caratterizzata da un folto canneto: qui è possibile, talvolta, avvistare qualche uccello selvatico che qui trova il suo habitat ideale.
La Ciclovia compie un altro netto cambio di direzione verso ovest costeggiando il canneto e, dopo poco meno di 300 metri, troviamo un’area attrezzata con tavolini da picnic e una rastrelliera per le biciclette. Ci allontaniamo quindi dal lago e, in circa 60 metri, incrociamo nuovamente la Strada Regionale 599. La imbocchiamo e, per circa 250 metri, dobbiamo immetterci nel traffico e la Ciclovia non ha più una sede protetta: occorre qui prestare molta attenzione perché il traffico è intenso e la strada compie una curva che non garantisce una visibilità ottimale.
Continuando, imbocchiamo la sede protetta della Ciclovia, realizzata in asfalto coperto di brecciolino e separata dalla strada regionale da un guard rail. Nel tratto che segue, il percorso è sostanzialmente pianeggiante, con brevi rampe in corrispondenza dei fossi e di incroci con stradine laterali. Dopo circa 800 metri, il guard rail si interrompe e il percorso ciclabile si congiunge con la strada regionale senza una protezione, a eccezione di un cordolo che si interrompe in corrispondenza degli accessi alla proprietà privata: il fondo diventa asfaltato e, superata una casa privata, la Ciclovia è affiancata da una doppia balaustra in legno e dal marciapiedi pedonale.
Avvicinandoci al centro abitato di Sant’Arcangelo, svoltiamo sulla prima pista sterrata che si stacca in direzione del lago. Seguendola, in 250 metri, giungiamo a un ponte in cemento a cui si accede con un gradino smussato alto circa 2-3 cm e affiancato sui due lati da una balaustra in metallo dotata di muretto continuo di base.
Superiamo il ponte e all’incrocio immediatamente successivo, sulla destra, troviamo il parcheggio pubblico in cui si conclude questa sezione della Ciclovia del Trasimeno. Il parcheggio è dotato di un posto riservato alla ricarica dei mezzi elettrici, ma non dispone di posti riservati a persone con disabilità.
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Dislivello positivo : +55 m
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Dislivello negativo : -40 m
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Pendenza massima : 10%
- Tratto di circa 200 metri di percorso sterrato con fondo dissestato, con grandi buche profonde che tendono a creare pozzanghere fangose.
- Ingresso a Castiglione del Lago su pista ciclabile priva di separazione fisica dal traffico a motore.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Il percorso inizia dal parcheggio lungo via Martiri di Cefalonia a Sant'Arcangelo. Il parcheggio è gratuito e ospita una stazione di ricarica per veicoli elettrici, ma non dispone di posti riservati per persone con disabilità. Lasciamo il parcheggio alle nostre spalle per imboccare via Martiri di Cefalonia, una strada asfaltata secondaria in lieve salita, dove è possibile incontrare qualche veicolo di passaggio. Lungo la via sono disposte alcune panchine non ombreggiate. Nei paraggi si possono trovare alcuni ristoranti e soluzioni per l'alloggio.
Imbocchiamo la prima traversa sulla destra e l'asfalto lascia il posto al fondo sterrato. Procediamo per circa 1,5 km su tratti di strada asfaltata secondaria che si alternano a tratti di sterrato, prestando attenzione all'eventuale presenza di veicoli a motore. Incrociamo quindi la Strada Regionale 599 (via della Sapienza) in prossimità di un bar gelateria. Da questo punto, per circa 270 m, possiamo percorrere un tratto di percorso ciclopedonale realizzato a margine della strada regionale, separato da esso da un cordolo che si interrompe in corrispondenza dei passaggi carrabili di accesso alle abitazioni private. Superate le ultime case, il fondo della Ciclovia diventa asfaltato con copertura in brecciolino e, dopo qualche decina di metri, il percorso si allontana dalla strada regionale per inoltrarsi fra i campi e avvicinarsi al lago. In corrispondenza di fossi e attraversamenti stradali, la pista si inclina per qualche metro al 5-10% con delle brevi rampe. A circa 3 km dal parcheggio di Sant'Arcangelo, troviamo una scala che permette di salire al belvedere di Panicale e, sul lato opposto, la passerella in legno del Molo Turistico Punta di Braccio, che permette di avvicinarsi alla sponda del lago e osservare gli uccelli selvatici che abitano il canneto. La passerella è realizzata in assi di legno ed è larga 165 cm, le pareti laterali sono realizzata in incannucciata e assi di legno e si scostano di qualche cm dal pavimento, rendendo difficile seguirne il perimetro con un eventuale bastone. Dopo pochi metri, le pareti laterali si interrompono e si può sostare su una piattaforma rialzata che domina il canneto: è accessibile e sufficientemente ampia da permettere a una bici o a un utente in sedia a ruote alla volta di fare manovra, ma del tutto priva di parapetti laterali.
Lasciata la passerella, proseguiamo su un tratto in brecciolino che si snoda fra i canneti per poi tornare ad avvicinarsi alla strada regionale con una rampa al 5% circa lunga una decina di metri. Raggiunta la strada, la costeggiamo su un percorso ciclabile con fondo asfaltato, separato dal traffico automobilistico inizialmente da un guard rail e poi si allontana di circa 3 metri. Anche qui, in corrispondenza di fossi e attraversamenti stradali, la pista si inclina per qualche metro al 5-10% con delle brevi rampe.
Dopo circa 1.5 km, entriamo a Mirabella. Il percorso ciclabile torna ad avvicinarsi alla strada ed è separato dal traffico da un cordolo in cemento. Occorre fare attenzione perché il piano della ciclovia è qui inclinato lateralmente al 5% per circa 100 m per permettere l'ingresso delle auto nelle abitazioni private. Dopo, torna a farsi pianeggiante.
Lasciata Mirabella, la ciclopedonale torna ad allontanarsi dalla strada e a inoltrarsi nei prati e nei campi, mentre il fondo si mantiene asfaltato. Circa 500 m dopo aver lasciato Mirabella, lasciamo la Strada Regionale 599 per iniziare a fiancheggiare la Strada Provinciale 303: il fondo della Ciclovia è qui asfaltato e coperto di brecciolino ma si mantiene pianeggiante. Dopo poco meno di 600 m torniamo ad avvicinarci alla sponda del lago con una curva a 90°. Dopo altri 500 m circa, svoltiamo a sinistra su una strada a fondo sterrato. Da questo punto, per circa 1,6 km, il fondo del percorso è piuttosto dissestato, con grandi buche profonde fino a una decina di centimetri, che tendono a riempirsi di acqua e fango in caso di pioggia, rendendo difficile il passaggio di sedie a ruote o altri ausili.
Dopo aver costeggiato il fosso Anguillara per qualche centinaio di metri, ci immettiamo nella SP 303. All'incrocio, non protetto né dotato di segnaletica pedotattile, occorre prestare attenzione perché non siamo molto visibili dai mezzi che sopraggiungono da sinistra. Lasciamo poi la strada asfaltata dopo pochi metri, per riprendere il nostro percorso su sede protetta con fondo in asfalto coperto di brecciolino. Ogni volta che incrociamo una strada laterale, incontriamo anche degli archetti metallici che impediscono l'accesso alle auto e occupano circa 1/3 della larghezza del percorso lasciando 1 m per il passaggio su entrambi i lati.
Dopo circa 600 m, ci immettiamo di nuovo nella strada provinciale senza una protezione né una segnaletica pedotattile: questa volta dovremo proseguire sulla sede stradale della provinciale, facendo molta attenzione ai veicoli che procedono a volte ad alta velocità, per circa 2,2 km. Possiamo quindi tornare a percorrere un percorso ciclopedonale su sede protetta e fondo in asfalto coperto di brecciolino per circa 385 m. Al termine, dobbiamo attraversare una strada asfaltata secondaria, facendo attenzione alle auto che sopraggiungono in curva da sinistra; proseguiamo poi su un percorso ciclopedonale asfaltato, separato dal traffico grazie a un cordolo, che, dopo poche decine di metri lascerà spazio a un breve tratto di stradina a fondo ghiaioso con una striscia erbosa di mezzeria che, dopo circa 500 m, scavalca il fosso Pescia con un ponticello realizzato in rete metallica. Il ponte è largo circa 1,65 m e dispone di sponde continue che si raccordano con il pavimento con continuità, il cui accesso è privo di gradini da entrambi i lati. Superato il ponte, ritroviamo il percorso in asfalto e brecciolino e lo seguiamo per circa 2,2 km. Quando questo finisce, continuiamo sulla corsia ciclopedonale realizzata a margine della Strada Regionale 71ter: il percorso è realizzato in asfalto rosso e, pur essendo largo circa 2 m, non è fisicamente separato dalla sede stradale.
In poche decine di metri, raggiungiamo una rotatoria e seguiamo la pista ciclabile che imbocca la prima strada in senso antiorario: viale Divisione Partigiani Garibaldi. Raggiungiamo così l'area di canneto che precede il porto turistico di Castiglione del Lago e, quindi, il parco pubblico. Superato il porto, il percorso ciclabile perde il suo colore rosso, ma viene affiancata da un marciapiedi dedicato ai pedoni.
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Dislivello positivo : +50 m
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Dislivello negativo : -50 m
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Pendenza massima : 5%
- La Ciclovia segue per due lunghi tratti strade asfaltate dove il traffico è talvolta abbastanza intenso e non ci sono marciapiedi né corsie riservate a pedoni o ciclisti.
- Il percorso presenta circa 1 km di sentieri sterrati larghi anche meno di 50 cm attraverso campi pianeggianti ma con fondo irregolare.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Il percorso inizia a Castiglione del Lago dal parcheggio in via Lungolago, dove la Ciclovia corrisponde con una pista ciclabile ricavata - senza una separazione fisica - in una corsia della strada percorsa anche dai veicoli a motore: il marciapiede laterale garantisce la sicurezza di pedoni e persone in sedia a ruote. Una fontanella è presente nei pressi del punto di partenza dell'itinerario. Circa 1,8 km dopo l'inizio del percorso, troviamo un punto di ricarica per le e-bike. Continuiamo e, pochi metri dopo l'ingresso del camping Listro, in corrispondenza di una rotatoria, lasciamo l'asfalto, imboccando sulla destra una pista stretta a fondo ghiaioso in lievissima discesa. La deviazione non è segnalata con segnali pedotattili e, per i primi 100 m, la pista su cui ci immettiamo è larga circa 2 metri, sufficiente per il transito di una bici o di un ausilio alla mobilità per volta, ma consente il doppio senso di marcia con qualche attenzione. La larghezza aumenta dopo una breve curva; il fondo è in brecciolino leggero ma ben battuto. La presenza di alcuni alberi favorisce un minimo ombreggiamento in alcune ore del giorno. Dopo circa 130 m, a una biforcazione, continuiamo sulla pista in brecciolino entrando in una zona boscosa e ombreggiata in modo non uniforme. Lungo tutta la sezione si possono incontrare campi di graminacee e alberi ad alto fusto tra cui pioppi bianchi ed altre piante tipiche delle pianure ricche d'acqua.
Dopo altri 100 m circa, attraversiamo un ponticello a cui si accede con uno scalino di circa 3 cm. Il ponte è sufficientemente largo per consentire il passaggio di due mezzi contemporaneamente; è realizzato in cemento con le sponde metalliche alte secondo le norme di legge, con il battiscopa che non si raccorda direttamente con il piano di calpestio. Superato il ponte, con un nuovo gradino di circa 3 cm, comincia un tratto di ghiaia molto sciolta che rischia di far perdere di aderenza alle ruote di biciclette e ausili per la mobilità. Dopo circa 40 metri la pista in brecciolino lascia il posto a un tratto di single track, con un sentierino largo circa 30 cm a fondo battuto attraverso un prato erboso dal fondo irregolare dove rischia, in alcuni momenti dell'anno, di esserci anche erba alta. Dopo circa 50 m, la pista sterrata si allarga un po'. Da questo momento il fondo è abbastanza irregolare: un misto di terra battuta, chiazze d' erba, pietrisco e in alcuni punti anche sabbia che rende sicuramente più difficile l'accesso ad ausili per la mobilità. La larghezza varia tra 1.10 m e 30-40 cm con erba sui due lati. In corrispondenza di un ponticello su un fosso, marcato da una gobba in cemento, emergono dal fondo della pista anche grosse pietre. Questo tratto un po' complesso dal punto di vista dell'accessibilità, è lungo circa 1,5 km
Proseguendo, la pista si amplia raggiungendo i 1,5 metri di larghezza, con fondo in brecciolino regolare. Il percorso si snoda al limite della boscaglia. Dopo circa 600 m raggiungiamo un ponticello pedonale a cui si accede da un gradino in cemento alto circa 3-6 cm; il ponte è in ottime condizioni, è largo quanto la pista battuta e presenta pavimentazione in assi di legno ben connesse, con sponde realizzate anch'esse con tavole di legno; il battiscopa non si connette con il pavimento.
Superato il ponte, in circa 300 m, arriviamo a un tratto in cui le caratteristiche di larghezza e fondo della pista si mantengono costanti, ma la boscaglia cede il posto a una serie di edifici abbandonati, da cui ci separa una rete di recinzione. Dopo un centinaio di metri arriviamo a un incrocio con una strada asfaltata secondaria e interessata da scarsissimo traffico veicolare, fiancheggiata da filari di pini marittimi: giriamo a sinistra imboccandola per un centinaio di metri e poi lasciandola per svoltare a destra su una pista a fondo ghiaioso. L'imbocco della pista è ostacolato dalla presenza di un dissuasore in cemento che lascia ai lati uno spazio di circa 1 metro. La pista in brecciolino si presenta larga circa 1,5 m con fondo con qualche buca nei primi metri. Sul lato sinistro si aprono campi coltivati, mentre a destra costeggiamo una pineta di pini marittimi. Dopo circa 500 m troviamo la prima area di sosta di questa sezione, superata la quale troviamo un ponticello, la cui struttura in legno si presenta del tutto simile a quello precedente. Anche qui l'accesso avviene tramite un gradino smussato di 3 cm circa. Il percorso si snoda in una boscaglia molto ariosa che garantisce un'ombreggiatura almeno parziale la mattina tranne nelle ore centrali della giornata.
Dopo circa 150 m e poi dopo breve distanza, incontriamo un quarto e un quinto ponte, del tutto simili ai due precedenti: il secondo presenta dei gradini di accesso in cemento di 4-5 cm di altezza. Scendendo dal quinto ponte, occorre prestare attenzione perché la pista in brecciolino compie una morbida curva in discesa. Riprendiamo poi a percorrere la pista in brecciolino larga poco meno di 2 metri e sostanzialmente pianeggiante, fino ad arrivare con una lieve salita circa al 2% al ponte successivo, che si presenta con caratteristiche del tutto simili ai precedenti.
A circa 1,5 km da quella precedente, incontriamo una seconda area di sosta, dotata di una panchina che potrebbe presentarsi coperta dalla vegetazione in caso di manutenzione non recente. Dopo poche decine di metri, incontriamo un altro ponte, dalle caratteristiche simili a quelli precedenti. Nel giro poche decine di metri troviamo una terza area di sosta dotata di tavolino da picnic. L'area successiva, dotata di una panchina ombreggiata da alcuni alberi, si trova circa 400 m più avanti.
La pista si fa un po' tortuosa e, in 200 m, ci conduce all'ottavo ponte di questa sezione, dalla caratteristiche costruttive identiche ai precedenti, con gradini di accesso in cemento dell'altezza di circa 3 cm. Dopo il ponticello, lasciamo la boscaglia ombreggiata per attraversa un tratto di campagna aperta con un canneto che si estende fra noi e il lago. Dopo circa 500 m, troviamo un ultimo ponte in legno, simile ai precedenti, con un gradino di accesso in cemento alto circa 5 cm. Superato il ponte, la pista si snoda fra campi e canneti, offrendo talvolta una buona ombreggiatura.
Dopo circa 300 m arriviamo in corrispondenza del ristorante La Sosta del Priore. Da qui la pista in brecciolino si fa più sconnessa, con alcuni tratti più stretti, con gobba erbosa centrale, pietre e radici affioranti. In circa 400 metri arriviamo all'ingresso del camping Badiaccia.
Imbocchiamo un tratto di asfalto irregolare, che seguiamo per poche decine di metri fino a incrociare, in leggera salita, la Strada Statale 75 del Trasimeno, che imbocchiamo verso destra, seguendola per circa 900 m in lieve discesa (2%). La strada è a doppio di scorrimento e la ciclovia procede sulla stessa carreggiata delle auto, senza cordoli di protezione né elementi di distinzione visiva. L'immissione non è segnalata con elementi pedotattili. Entriamo così a Borghetto. Per raggiungere il parcheggio sul lago, continuiamo diritto fino alla piazzetta del paese, dove si trovano anche una fontanella, panchine ombreggiate e un negozio di generi alimentari, e giriamo a destra seguendo le indicazioni per il lago Trasimeno. Incontriamo due dissuasori di velocità e poi proseguiamo diritto fino al parcheggio gratuito, con alcuni posti riservati a persone con disabilità.
Il parco adiacente al parcheggio è fruibile attraverso una ampia pista in brecciolino ed è dotato di panchine e tavoli da picnic. Non sono presenti bagni pubblici e l'accesso al pontile presenta un gradino alto circa 10 cm.
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Dislivello positivo : +20 m
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Dislivello negativo : -20 m
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Pendenza massima : 5%
- Il percorso corre parallelamente alla ferrovia: il passaggio dei treni può causare rumori forti e improvvisi.
- Sui tratti di strada sterrata è possibile incontrare buche e irregolarità nel fondo.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Il percorso inizia a Borghetto, dal parcheggio adiacente all'area di sosta camper. Ci dirigiamo verso il centro abitato, percorrendo una stradina asfaltata priva di marciapiedi e di corsia pedonale ma poco trafficata. Raggiungiamo così la piazza del paese, dove si trovano anche una fontanella e un negozio di generi alimentari. svoltiamo a destra sulla Strada Regionale 75 che, uscendo da Borghetto, diventa via Puntabella: la strada è asfaltata e in comune con il traffico a motore, ma è presente un marciapiedi pedonale su un lato. L'asfalto si presenta irregolare, con buche e rappezzi. Presto la strada si affianca all'Autostrada Bettolle-Perugia che passa a qualche metro di distanza da noi: il traffico pesante è visibile e può creare rumore, ma il percorso è in completa sicurezza. Uscendo dal centro abitato, il marciapiedi finisce ma la strada è dotata di una corsia laterale per i pedoni e l'asfalto diventa presto più scorrevole.
A circa 1 km dalla piazza di Borghetto, in corrispondenza di un tunnel sotto l'autostrada, lasciamo l'asfalto e imbocchiamo una pista sterrata carrabile a fondo sterrato coperto di ghiaia che, in caso di pioggia può creare pozzanghere e fango soprattutto dove presenta buche e avvallamenti. Ci troviamo ad attraversare un tratto boscoso e la pista è affiancata da alberi e canneti. Dopo poco più di 1 km la pista effettua una doppia curva e ci conduce a un'area di sosta dotata di pannelli che indicano il luogo in cui si svolse la battaglia del Trasimeno. La pavimentazione dell'area è in cattive condizioni: sono presenti alcune panchine di pietra e un piccolo pontile in legno, accessibile tramite una rampa rudimentale realizzata con un piastrellone largo circa 30 cm che permette di superare un affossamento profondo circa 25 cm; il pontile ma dotato di sponde realizzate con tavole di legno che non si connettono direttamente al piano di calpestio che presenta a sua volta qualche punto sconnesso.
Proseguendo, la pista sterrata è dotata di qualche altra panchina di pietra ed è affiancata da una rete di recinzione da un lato e da una balaustra di legno dal lato verso il lago. La pista si restringe fino alla larghezza di 2,5 m e, per circa 1,9 km, continua a presentare un fondo in brecciolino abbastanza regolare ma soggetto alla formazione di pozzanghere in caso di pioggia in corrispondenza di buche e avvallamenti, comunque rari.
Al termine di questo tratto, svoltiamo a destra su una pista che presenta le stesse caratteristiche ma un fondo più compatto e regolare: la seguiamo per circa 600 metri fra i campi e un fosso alberato, fino a raggiungere un ponticello in cemento su cui dobbiamo svoltare a sinistra. Si accede al ponte con un gradino di circa 2 cm; le sponde sono realizzate in legno massiccio e presentano un cordolo in cemento a raccordo con il pavimento. Subito dopo il ponte, svoltiamo nettamente a sinistra riprendendo una pista a fondo ghiaiato del tutto simile alla precedente.
Dopo circa 600 metri, di fronte a un sottopassaggio ferroviario, svoltiamo nettamente a riprendendo una pista sterrata a fondo ghiaiato e facendo attenzione all'intersezione
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Dislivello positivo : +25 m
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Dislivello negativo : -17 m
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Pendenza massima : 5%
- Il percorso corre parallelamente alla ferrovia per lunghi tratti: il passaggio del treno può causare rumori forti e improvvisi.
- Sui tratti di strada sterrata è possibile incontrare buche e irregolarità nel fondo.
I tempi di percorrenza sono stimati per un utente mediamente abituato alle attività all’aria aperta, che percorra la Ciclovia per svago, senza finalità di performance sportiva.
Velocità medie di percorrenza considerate ai fini del calcolo del tempo di percorrenza:
Bicicletta muscolare: 15 km/h
Percorrenza a piedi: 4 km/h
Carrozzina ad autospinta: 5,5 km/h
Carrozzina elettrica/scooter elettrico/con ruotino elettrico: 8 km/h
Questa sezione della Ciclovia del Trasimeno inizia da Punta Navaccia, nel Comune di Tuoro, presso il parcheggio adiacente al museo all'aperto di Campo del Sole. Qui possiamo trovare bar, punti di ristoro e i bagni pubblici accessibili.
Imbocchiamo la strada asfaltata via Navaccia che ci porta, in lieve salita, a incrociare la pista sterrata in brecciolino della Ciclovia del Trasimeno. La imbocchiamo svoltando a destra. La pista è larga circa 2,5 m e consente il transito di bici e ausili alla mobilità contemporaneamente nelle due direzioni. Il fondo è abbastanza regolare con rare buche. Da subito il percorso si snoda in una zona alberata che offre una ombreggiatura irregolare, per poi aprirsi quando passiamo in mezzo ai campi e ai canneti. Questo tratto di Ciclovia, pur essendo sterrata, non è interdetta alle auto e può capitare di incrociare qualche veicolo. Il percorso corre parallelamente alla linea ferroviaria, a una distanza di una ventina di metri: in caso di passaggio del treno, il rumore che si produce è molto forte. Dovremo affrontare delle salite di qualche metro di lunghezza con una pendenza attorno al 5% in corrispondenza di fossi o passaggi carrabili.
Dopo circa 2,5km, la Ciclovia si allontana leggermente dalla ferrovia e passiamo davanti al Depuratore comunale. Dopo circa 350 m, affrontiamo un'altra breve salita per raggiungere un trivio: ignoriamo il passaggio a livello sulla sinistra e il vialetto di una casa privata sulla destra. Continuiamo invece con una discesa attorno al 7% lunga circa 50 m proseguendo parallelamente alla ferrovia per circa 1 km, tenendo sempre presente la possibilità del passaggio dei treni e della presenza di alcune auto e pedoni che frequentano questo tratto di percorso per svago, perché molto vicino al centro di Passignano.
Evitiamo di utilizzare il sottopassaggio ferroviario che si apre alla nostra sinistra alla Scesa della Vigna, e svoltiamo invece a destra entrando nel parco di Passignano, dirigendoci verso il lago. Passiamo davanti al Passignano Bike Pump Track, dove si possono fare acrobazie in bicicletta e si possono trovare alcune panchine. Dopo circa 400 m, passiamo accanto a uno scivolo per tirare in secca le barche e la nostra pista presenta una contropendenza di qualche grado verso il lago, prima di svoltare in leggera discesa, per arrivare, dopo circa 80 metri, al termine del tratto sterrato. Qui inizia una pavimentazione a piastrelle a cui si accede senza difficoltà. Dopo 20 metri, in corrispondenza di un piccolo pontile, invece, una rampa piastrellata ci permette di superare il gradino alto circa 20 cm.
Dopo la sede del Centro Rematori di Passignano, giriamo a sinistra su una pista ciclabile a fondo rosso ombreggiata dai pini marittimi. Superata un'area attrezzata con giochi per bambini, troviamo nelle vicinanze i bagni pubblici non predisposti per persone con necessità di accessibilità, una fontanella e una panchina per una sosta.
Qui giriamo a destra, e seguiamo il percorso a bordo lago, facendo attenzione al passaggio un po' stretto e senza protezione né parapetto lungo la darsena. Incontriamo diversi bar e punti di ristoro per poi uscire a percorrere l'ampio marciapiede piastrellato lungo via Aganor Pompili, intensamente trafficata, in corrispondenza del pontile del battello.
Continuiamo diritto fino a raggiungere, dopo 200 m circa, il parcheggio pubblico in piazzale Eduardo Acton, nei cui pressi troviamo anche una fontanella. La passeggiata lungolago è dotata di panchine distribuite a distanza regolare.