Castel Rinaldi

Castel Rinaldi

Di rilevante interesse monumentale, il pittoresco borgo di Castel Rinaldi, frazione di Massa Martana, fu costruito, secondo la tradizione, nel 1161 da un certo Rinaldo duca di Calabria e fece parte anche del feudo dei conti Arnolfi. Venne fortificato probabilmente tra il XIV e il XV secolo.

Avamposto guelfo, venne attaccato dai ghibellini di Todi che lo costrinsero alla sottomissione. Eretto in una zona poco stabile, intorno alla prima meta del 1400 fu danneggiato da ripetute frane e smottamenti che ridussero notevolmente le dimensioni del castello, facendo crollare anche l’abside della chiesa. 

Ancora oggi si presenta comunque come un imponente e severo forte medievale cinto da possenti mura. Per ovviare alle frane è stato recentemente costruito un robusto muro di sostegno. Nelle torri si aprono delle feritoie e bocche da fuoco, sopra la porta sono murate due lapidi commemorative dei caduti delle guerre mondiali e, al centro, in una nicchia, è posta una moderna statua della Madonna. 

Lungo la via del castello domina la Rocca che, malgrado le manomissioni e i numerosi rifacimenti cui è stata soggetta, conserva abbastanza leggibili i tratti di un’antica dimora signorile fortificata. In un salone al suo interno è conservato un focolare del ‘300
 

Da vedere nel borgo e nei dintorni, la chiesa di San Sebastiano e la Necropoli Pagana. La chiesa di San Sebastiano si trova tra le mura del borgo e conserva ancora i resti dell’originale facciata e dell’alto campanile a vela. L’interno è stato completamente restaurato in epoca recente. Nel muro antistante il campanile è stato posto lo stemma di Todi, del XVI secolo.

A poche centinaia di metri dalla Rocca di Castel Rinaldi, a breve distanza dalla via Flaminia, un ripido tratturo conduce alla Necropoli pagana, di notevole interesse storico e documentario. Scavati nel tufo sono visibili più di quindici ambienti ipogei, di varia lunghezza e alti da tre a quattro metri, nelle cui pareti sono stati ricavati numerosi piccoli loculi databili tra il II secolo a.C. e il III secolo d.C., di circa 20-25 cm per lato e profondi 30 cm, che con ogni probabilità erano destinati ad accogliere le olle cinerarie. Purtroppo sono difficilmente raggiungibili sia per l’ubicazione sia perché coperti dalla fitta vegetazione. Con molta probabilità, nel Medioevo venivano utilizzati dagli abitanti di Massa Martana per l’allevamento dei colombi.

Sempre nell’area della Necropoli sulla rupe opposta agli ambienti ipogei che conservano le nicchie funebri, si nota una piccola apertura nel terreno semicoperta dalla terra che nasconde una grotta di forma circolare scavata nella roccia tufacea. Presenta una colonna centrale quadrata con gli angoli smussati che nella parte superiore si allarga assumendo la forma di un fungo. Non se ne conosce l’originaria funzione, ma essendo inserita nell’area sacrale della necropoli, si può ipotizzare che fosse adibita a tempio o anch’essa ad area tombale.

Nei pressi dell’abitato di Castel Rinaldi, il Fosso che porta il medesimo nome effettua un salto di una decina di metri dando vita a una cascata di straordinaria bellezza. Il getto fluisce in un laghetto circolare dalle acque limpide e cristalline. Un habitat caratterizzato da una notevole biodiversità, grazie alla presenza di  numerose piccole sorgenti che trasudano dalle rocce circostanti che creano l’ambiente ideale per la crescita di particolari muschi e di felci. In passato la portata d’acqua della cascata era più consistente e alimentava un mulino di cereali, di cui oggi resta solo un rudere ricoperto di edere.
 

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