Negli anni 80 del XVI secolo venne costruita la torre campanaria, originariamente isolata e poi inglobata nell'attuale edificio.
La chiesa nel suo aspetto attuale è il risultato di un ampliamento avvenuto tra il 1620 ed il 1650 e rappresenta uno dei numerosi esempi di provincia dell'architettura della Controriforma e del Tardo Manierismo. Essa ha un impianto longitudinale a navata unica coperta con una volta a botte con costolonature ed ha pianta rettangolare con cinque cappelle lungo entrambi i lati lunghi; in fondo alla chiesa, al di sotto della cantoria in legno e dell'Organo del XVIII secolo, sono presenti due vani posti all'interno della struttura del campanile, di cui uno oggi tamponato. E' priva di transetto ed ha terminazione rettilinea, senza abside: al centro c'è la cappella presbiteriale con l'altare maggiore e la tela raffigurante la "Madonna Assunta e S. Pancrazio" di Salvatore Pierella, datata 1737; ai lati ci sono due cappelle gentilizie, più grandi rispetto alle altre: quella sulla sinistra è la Cappella Sernicoli, la più ricca nella decorazione di tutta la chiesa, sul suo altare troviamo la "Madonna in trono con il Bambino tra i SS. Biagio e Berardo" di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino, dipinta intorno agli anni Trenta del Seicento; la cappella sulla destra, invece apparteneva alla famiglia Fioretti ed ospita la tela della "Circonsione di Gesù" opera di Calisto Calisti di Bagnaia, firmata e datata 1640. Le cappelle laterali erano patronato di famiglie private o delle confraternite che risiedevano in questa chiesa. Quelle che contengono le opere d'arte più significative sono la Cappella della Società del SS.mo Rosario contentente la grande tela con la "Madonna del Rosario", opera di un pittore fiammingo e realizzata alla fine degli anni 60 del Cinquecento; la cappella di s. giuseppe con la tela dello Sposalizio della Vergine di Vincenzo Manenti e la Cappella oggi chiamata del Battesimo con il Fonte Battesimale in marmo finemente intagliato, recante lo stemma della comunità di Calvi e quello della famiglia Ceri - Anguillara e riportante la data 1559.