Trecento km nel cuore del Belpaese, tra Umbria e Lazio fino al confine con la Campania: è il Cammino di San Benedetto, un itinerario di sedici tappe per ripercorrere la vita del Patrono d'Europa, attraverso sentieri, carrarecce e strade a basso traffico, tra valli e monti dell'Italia centrale.
Il percorso unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, luogo natale del Santo; Subiaco, dove visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri; e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.
Cenni storici
Benedetto nacque a Norcia intorno al 480, appena dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
Iniziò gli studi a Roma, ma ben presto si ritirò nella solitudine della valle dell’Aniene, in una grotta nei pressi di Subiaco, attorno alla quale organizzò una colonia monastica, formata da dodici piccoli cenobi con dodici monaci ciascuno.
Abbandonò poi Subiaco e, insieme ai discepoli più fedeli, si recò a Cassino, sul cui monte fondò, intorno al 529, la celebre abbazia di Montecassino.
Qui scrisse la Regola, composta da un prologo e 73 capitoli. Dopo un primo momento di coesistenza con altre legislazioni monastiche, la Regola di san Benedetto finì per prevalere ed essere adottata in tutti i monasteri.
Morì a Montecassino, secondo la tradizione, il 21 Marzo dell’anno 547.
Il percorso
Il Cammino prende avvio da Norcia, sulle pendici dei monti Sibillini, per poi proseguire verso Cascia, dove visse Santa Rita, la “Santa degli impossibili”. Da qui ci si sposta in direzione di Monteleone di Spoleto, affascinante borgo medievale, per arrivare così nel Lazio, a Leonessa, ai piedi dei monti Reatini. Da Leonessa si raggiunge Poggio Bustone e, a seguire, Rieti e la Valle Santa.
L'itinerario attraversa poi Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvinio e Mandela fino a Subiaco, prima grande meta del Cammino.
Da Subiaco si prosegue verso Trevi e, oltrepassata Trevi, si susseguono una sequenza di suggestivi paesini medievali: Guarcino, Vico e Collepardo.
E ancora Certosa di Trisulti, Casamari, Arpino, Monte San Giovanni, le gole del Melfa e Roccasecca, per giungere infine all’abbazia di Montecassino.
Le tappe umbre
In Umbria, il Cammino tocca Norcia, Cascia e Monteleone di Spoleto.
- Norcia
Norcia è un’incantevole cittadina ai piedi dei monti Sibillini, amata dagli appassionati di trekking, che alla profonda spiritualità benedettina unisce il fascino della natura, le meraviglie dell'arte e la genuinità della gastronomia.
Per il notevole patrimonio ambientale, culturale ed artistico fa parte del club de "I Borghi più Belli d'Italia".
I monumenti più importanti sono disposti intorno alla piazza centrale: la Basilica di San Benedetto, risalente al XII secolo; il rinascimentale Portico delle misure; la Castellina; la cattedrale di Santa Maria Argentea e il Palazzo comunale.
- Cascia
Situata nella parte sud-orientale dell'Umbria, Cascia sorge nella zona più montuosa della regione, vicino al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Adagiata sul colle S. Agostino, è circondata da superbi rilievi che scendono fino al fiume Corno, affluente del Nera. Città natale di Santa Rita, è uno dei principali centri spirituali dell'Umbria.
Da visitare il Monastero di Santa Rita e l'adiacente Santuario di Santa Rita, edificato in epoca moderna per ospitare le spoglie della santa, luogo di culto che richiama pellegrini da tutto il mondo; le pregevoli chiese di San Francesco, Sant’Antonio e la Collegiata di Santa Maria.
Da non perdere Roccaporena, paese natale di Santa Rita, collocato al fondo di una piccola gola, profondamente incisa dal fiume Corno, là dove il fiume si trova ad aggirare una slanciata rupe, lo “Scoglio Sacro”.
Si può raggiungere la sommità dello Scoglio percorrendo una via crucis di 300 scalini: una volta arrivati in cima, oltre all'aspetto strettamente spirituale del luogo, anche il panorama lascerà senza fiato, dai Sibillini, a Nord, ai Monti Reatini verso sud.
- Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto è un piccolo borgo di montagna adagiato sopra un colle alla fine della valle del Corno, che parte a Nord Est delle pendici del monte Terminillo, circondata da vette montuose che offrono un panorama unico.
Per la sua posizione di castello di pendio nell'antichità veniva chiamato "Leone degli Appennini".
Alle spalle ha un notevole passato storico, posta la sua ubicazione su antiche vie di comunicazione, al confine tra Stato pontificio e Regno di Napoli: memoria di questo confine rimane tuttora nei cippi posti sulle cordonate antistanti la Porta dell’Orologio.
Il gioiello di Monteleone è senza dubbio la biga, un carro da parata, straordinario prodotto di officine etrusche datato intorno al 540 a.C.
Interessanti anche il complesso di Santa Caterina, che ha la forma di un ovoide generato da quattro triangoli equilateri intersecantesi tra loro, la chiesa di San Nicola, con le pale dell'altare attribuite al Ghezzi e al Masucci e il bel palazzo Bernabò, quattrocentesco.
La Credenziale del Pellegrino
Per attraversare il Cammino è necessario richiedere la Credenziale, che attesta lo stato di pellegrino ed è richiesta nella maggior parte delle “ospitalità pellegrine”: accoglienze religiose o altre strutture a offerta libera.
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