Il vino
Oggi la zona dell’orvietano prevede due distinte Doc che si sovrappongono per l’intero territorio:
- Orvieto; il bianco tradizionale, prodotto per secoli, oggi è un vino secco, con profumo di pesca e un profilo pulito e fresco. Il suo disciplinare – insieme a quello del rosso – è stato aggiornato verso un’ulteriore tipicizzazione dei vini, con la previsione di un minimo di 40% di grechetto (vitigno tipico della zona) e un minimo di 20% e massimo di 40% di trebbiano o procanico (nome dato nella zona al trebbiano appunto). Tra le tipologie della Doc Orvieto sono stati introdotti anche la Vendemmia tardiva e la Muffa nobile, due pregiati vini passiti da bacca bianca.
- Rosso orvietano; a seguito della semplificazione del disciplinare di produzione, per questa tipologia è previsto il tipo “Rosso orvietano o Orvietano rosso” ottenuto con uve Aleatico, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo Rosso, Ciliegiolo, Merlot, Montepulciano, Pinot Nero, Sangiovese, da soli o congiuntamente per almeno il 70%.
Il Grechetto
È soltanto nel 1975 che, grazie a uno studio condotto dall’Università degli Studi di Perugia, si è riusciti a definire, almeno formalmente, le differenze tra le due tipologie di Grechetto maggiormente coltivate in Umbria, quello di Orvieto e quello di Todi. Appartenente alla famiglia dei Greci, è uno dei più antichi vitigni in Italia, arrivato probabilmente nella nostra penisola in epoche diverse ma proveniente dalla stessa macroarea geografica.
È un vitigno molto diffuso in tutta la regione, spina dorsale della maggioranza dei vini bianchi prodotti tanto in provincia di Perugia quanto in quella di Terni, a partire proprio dalla Doc Orvieto. Il Grechetto, quando vinificato in purezza, dà origine a un vino giallo paglierino caratterizzato da lievi profumi fruttati e floreali, di buon grado alcolico e acidità. Tradizionalmente utilizzato in assemblaggio, soprattutto ad Orvieto, è un’uva che, per le sue naturali caratteristiche, si presta molto bene anche alla produzione di vini dolci.
Suggerimenti
Oltre ad assaggiare questi ottimi vini, potete visitare la splendida Orvieto. Appoggiata su una grandiosa rupe di tufo, la città sorge su un luogo che era abitato ancor prima degli insediamenti etruschi. Annessa allo Stato Pontificio nel XV secolo, fu per lungo tempo una meta prediletta da tanti papi romani. A testimonianza di questo suo ruolo centrale nella Chiesa è il Duomo, una delle più belle cattedrali in Italia e capolavoro dell’architettura gotica nazionale.