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Museo Paleontologico "Luigi Boldrini"a Pietrafitta

La cura e l’attenzione di un capoturno

Il Museo Paleontologico di Pietrafitta, a Piegaro, ospita reperti fossili rinvenuti nel bacino che circonda l’alta valle del fiume Nestore.

Il Museo prende il nome da Luigi Boldrini che negli anni sessanta, ispezionando sistematicamente e continuamente gli scavi della lignite per l’alimentazione della Centrale termoelettrica “Città di Roma” della zona, in qualità di aiutante capoturno di Miniera, iniziò a costituire la prima raccolta paleontologica di quello che oggi, con il lavoro dell’Università di Perugia e della Direzione Musei umbri, è considerato un fiore all’occhiello della Paleontologia nazionale.

C’erano una volta piante, pesci, rettili, uccelli e mammiferi

La collezione di resti fossili delle ligniti quaternarie di Pietrafitta è costituita da alcune migliaia di campioni ed è divenuta, nel suo genere, una della più importanti raccolte attualmente conosciute in Europa.

Si contano 36 specie di piante identificate mediante frutti e semi, 11 mediante pollini, 5 specie di molluschi di acqua dolce, ma soprattutto vertebrati, che rendono scientificamente rilevante il sito.

Nell’area hanno vissuto il noto mammuth, l’attrazione del museo, ma anche rinoceronti, cervi, bisonti, ghepardi, orsi, bertucce, castori, galli, rane giganti, testuggini…e di tutte queste specie il museo ospita reperti fossili.

Indirizzo

Via Papa Giovanni XXIII, 06066 Pietrafitta PG

Giorni di apertura

Martedì, giovedì e domenica

Orario di apertura

9.00 – 12.30

Prezzi e biglietteria

4 euro intero

2 euro ridotto

Contatti e biglietteria

https://www.beniculturali.it/luogo/museo-paleontologico-luigi-boldrini-di-pietrafitta

Dicono di noi:

https://www.rainews.it/tgr/umbria/video/2023/06/tgr-umbria-web-salari---museo-pietrafittamxf-8901060f-48e1-415c-a294-d69569fcd65f.html
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