Preci

Preci e l'antica scuola di chirurgia

Il caratteristico borgo di Preci sorge non distante da Norcia al confine con la regione Marche. Secondo una tradizione locale il primitivo insediamento si sarebbe costituito intorno a un eremo pre-benedettino fondato dal monaco siriano Eutizio (V secolo).
Castello di pendio nella seconda metà del Duecento, sotto la giurisdizione di Norcia, venne devastato dal terremoto nel 1328. Durante la prima metà del XVI secolo Preci, luogo di rifugio di fuoriusciti, fu distrutta per ben due volte dal legato pontificio delle Marche e dai Nursini. La pace con Norcia, siglata nel 1555, e il fiorire della scuola chirurgica portarono a un rinnovato impulso edilizio che ha conferito al borgo il suo aspetto attuale.


L'insediamento urbano risulta molto compatto e ha aspetto cinquecentesco; il nucleo storico è caratterizzato dalla presenza di numerosi palazzi gentilizi, costruiti tra il XVI e il XVIII secolo dalle numerose famiglie di medici preciani. La scuola chirurgica di fama mondiale trae origine dalle conoscenze mediche dei monaci siriani insediatisi nella vicina Valle Castoriana. L'abbazia di Sant'Eutizio, dotata di un'infermeria e di un'importante biblioteca, è stata per secoli il cuore di questa attività, il centro dove quest’arte medica ebbe origine. I monaci benedettini esercitarono e svilupparono nel tempo sia l’uso di diverse piante officinali, di cui la zona è molto ricca, sia varie tecniche chirurgiche. Dal XIII secolo i religiosi mantennero lo studio e la raccolta delle erbe a fini terapeutici e trasferirono invece la loro conoscenza sulla pratica operatoria agli abitanti di Preci, che portarono avanti con grande successo tale arte chirurgica. Caratteristica della scuola preciana fu l’elemento empirico: l’osservazione e l’esperienza formarono intere famiglie, nelle quali le tecniche operatorie venivano tramandate di padre in figlio. L'oculistica e l'estrazione chirurgica dei calcoli erano le specialità dei medici preciani, facilitati dalla tradizione e dall'abilità nella castrazione di ovini e suini: in particolare nel XVI secolo divennero noti e ambiti in numerosi ospedali italiani ed europei per le loro spiccate capacità, affinate anche grazie all’uso di innovativi strumenti chirurgici da loro stessi inventati.
All'interno del paese sorgono l'interessante chiesa parrocchiale di Santa Maria e la chiesa di Santa Caterina, oggi sede del Museo di Chirurgia Preciana.

 

Nella parte alta del borgo si trova il quartiere Scacchi con case cinquecentesche dei medici Scacchi e Mensurati caratterizzate da decorati portali e da curiose iscrizioni con motti sugli architravi.
A borgo Preci, recente insediamento commerciale lungo la Valle Campiano, è da segnalare la chiesa della Madonna della Peschiera.
Il territorio comunale di Preci è molto suggestivo sia dal punto di vista naturalistico, poiché si estende tra la Valnerina e il Parco nazionale dei Monti Sibillini, sia dal punto di vista storico e artistico, con le caratteristiche frazioni di Castelvecchio, Roccanolfi, Poggio di Croce e Montebufo.

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