Descrizione
La facciata della chiesa è a capanna con un bel portale romanico nella cui lunetta è possibile leggere 1190, anno di inizio della costruzione; è inoltre caratterizzata dal grande rosone, con doppio ordine di colonnine, incorniciato da un riquadro con simboli dei quattro Evangelisti. Nel XVII secolo venne edificato il campanile ad opera dell'architetto Crescenzi.
L'interno della chiesa, a navata unica con presbiterio rialzato, negli anni '50 del Novecento ha subito un intervento di restauro finalizzato al recupero delle forme originarie. Sulle finestre sono presenti alcuni frammenti della primitiva decorazione a fresco. Dietro l'altare maggiore, con Crocifisso dipinto da Nicola da Siena - attivo durante il XV secolo anche nella chiesa di San Francesco a Cascia e di San Salvatore a Campi - si può vedere un elegante monumento sepolcrale di Sant'Eutizio attribuito a Rocco di Tommaso (1514). Il pregevole coro ligneo cinquecentesco proviene dalla bottega dei Seneca di Piedivalle, un pulpito ligneo è conservato presso la chiesa di Sant'Andrea a Campi Alto. Sotto il presbiterio si apre la cripta con due colonne del XIV secolo.
Curiosità
Intorno al mille, l'abbazia divenne un importante centro culturale dotato di una ricca biblioteca e di una scuola di miniatura. Dalla biblioteca proviene la formula di confessione del 1095, uno dei più antichi testi in volgare. L'abate Giacomo Crescenzi nel 1605 donò una parte dei libri a San Filippo Neri che li trasferì nella Biblioteca Vallicelliana di Roma.
Dal X al XIII secolo il potere dell'abbazia aumentò, annettendo molti territori ai propri possedimenti e facendosi promotrice di un'importante scuola chirurgica. La conoscenza medica dei monaci venne favorita dalla presenza in zona di grandi varietà di piante officinali e di acque curative; nel tempo si affinò anche per varie tecniche operatorie. Quando il Concilio Lateranense del 1215 stabilì che il clero non poteva più esercitare la pratica chirurgica, i monaci dell’abbazia istruirono gli abitanti di Preci perché portassero avanti la loro antica arte medica. I preciani perfezionarono nel tempo le tecniche operatorie, anche grazie a una serie di strumenti inventati da loro stessi, tanto che i chirurghi di Preci, soprattutto nel XVI secolo, erano richiesti negli ospedali delle più importanti città italiane e in varie corti europee.
Oggi molti dei ferri provenienti dalla Scuola Chirurgica Preciana sono conservati nell’abbazia di Sant'Eutizio e all’interno della chiesa di Santa Caterina, che ospita un Museo della Scuola Chirurgica. Negli spazi dell’abbazia destinati ad area museale, durante alcuni interventi di consolidamento sono emerse le murature della struttura originaria risalente probabilmente alla fine del VI secolo. Nel Museo, oltre agli strumenti chirurgici, sono conservati dipinti, sculture lignee e opere d’artigianato che raccontano la vita dell’abbazia nei secoli, come ricami preziosi, argenterie e lavori in cuoio.
Informazioni e consigli utili
L'abbazia è visitabile.
Per informazioni riguardo gli orari di visita si consiglia di contattare direttamente lo IAT del Comprensorio Valnerina-Cascia.
Al momento l'abbazia non è visitabile