Una bella giornata di sole, temperature miti e voglia di visitare un angolo di paradiso. Se siete in cerca di una fuga nella natura dell'Umbria, potete prendere come spunto questo itinerario. Oggi vi portiamo ad Arrone, un piccolo centro che deve il suo nome a un nobile romano che, alla fine del IX secolo, si impossessò dei promontori rocciosi della Valnerina e fece costruire prima un castello in legno, poi in muratura.
Situata in prossimità della valle di Castel di Lago, la città conserva ancora la tipica struttura medievale, con le mura antiche e i vicoli stretti. I due nuclei dell'abitato sono costituiti dalla cinta difensiva, la cosiddetta "terra" e da una parte più recente, chiamata rione Santa Maria, che si colloca intorno alla piazza della chiesa di Santa Maria Assunta, del XV secolo.
Da qui, il percorso si arrampica sul Monte Arrone: non si tratta di un tracciato troppo impegnativo; oltretutto, una volta arrivati sulla cima, si gode di un panorama davvero unico e suggestivo. Proprio qui, alla fine dell'Ottocento, sono stati recuperati alcune statuette in bronzo e una testa di marmo di una divinità femminile. Ciò starebbe a testimoniare la rilevanza di quest'area in tutta la Sabina.
Scendiamo poi verso la località Valle, per poi risalite sulle pendici del monte di Tripozzo, tra alberi e uliveti. Una magia per gli occhi, con il sapore della macchia mediterranea.
Arriviamo così alla fonte di San Lorenzo, nei pressi della quale troviamo resti di mulini centenari. La presenza di queste strutture conferma l'attività antropologica legata alla coltivazione delle olive già da tempi remoti.
Proseguiamo il cammino fino al borgo rurale di Tripozzo, di fronte a Montefranco: un'altra distesa di boschi, prevalentemente di querce e pinete, in cui ritrovare il benessere interiore.