Visualizza sulla mappa
4137564 Museo ornitologico - naturalistico "Silvio Bambini"- Pietralunga 1
Museo ornitologico - naturalistico "Silvio Bambini"- Pietralunga
Situata sul fianco nord-est dell’Alta Valle del Tevere, Pietralunga occupa la parte terminale di un crinale collinare a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano.
È circondata da colline ricoperte di boschi che degradano in ampie vallate verdeggianti. Nonostante l’aspetto tipicamente medievale del centro storico, con i suoi stretti vicoli convergenti verso un’unica piazza sulla quale si affacciano i palazzi, le chiese, i conventi e l’ex ospedale, Pietralunga vanta origini preistoriche, come testimoniano numerosi reperti archeologici conservati al Museo Archeologico di Perugia tra i quali il “Flauto su tibia umana” e alcuni “castellieri” sparsi nel territorio. Il primo insediamento urbano, col nome di “Tufi”, si riconduce tuttavia al popolo umbro, nel periodo in cui si svolgevano i riti descritti nelle Tavole Eugubine del III secolo a.C. che conservano il più lungo testo redatto in lingua umbra e la più estesa descrizione di riti religiosi appartenenti al mondo occidentale antico. Del periodo romano rimangono antiche villae, ovvero complessi di edifici costituenti una sorta di azienda agricola dell’epoca, acquedotti e strade, tra le quali un diverticulum (diramazione) della via consolare Flaminia che la collegava alla Valle del Tevere.
È circondata da colline ricoperte di boschi che degradano in ampie vallate verdeggianti. Nonostante l’aspetto tipicamente medievale del centro storico, con i suoi stretti vicoli convergenti verso un’unica piazza sulla quale si affacciano i palazzi, le chiese, i conventi e l’ex ospedale, Pietralunga vanta origini preistoriche, come testimoniano numerosi reperti archeologici conservati al Museo Archeologico di Perugia tra i quali il “Flauto su tibia umana” e alcuni “castellieri” sparsi nel territorio. Il primo insediamento urbano, col nome di “Tufi”, si riconduce tuttavia al popolo umbro, nel periodo in cui si svolgevano i riti descritti nelle Tavole Eugubine del III secolo a.C. che conservano il più lungo testo redatto in lingua umbra e la più estesa descrizione di riti religiosi appartenenti al mondo occidentale antico. Del periodo romano rimangono antiche villae, ovvero complessi di edifici costituenti una sorta di azienda agricola dell’epoca, acquedotti e strade, tra le quali un diverticulum (diramazione) della via consolare Flaminia che la collegava alla Valle del Tevere.