Ha una raccolta unica di materiali documentativi sull'emigrazione italiana all'estero dalla fine dell'Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento. Il museo è anche un centro studi che si occupa della ricerca sull'emigrazione umbra. Svolge la funzione di laboratorio didattico e numerose sono le scuole che hanno aderito a tale progetto. Vengono inoltre prodotte pubblicazioni sull'argomento. Il centro di documentazione comprende anche una videoteca che raccoglie filmati, documenti, servizi giornalistici riordinati e catalogati. Anche la Rai ha contribuito all'implementazione di questo materiale duplicando e cedendo al museo tutto ciò che riguarda tale argomento, e come lei anche alcune televisioni straniere, con l'obbiettivo di acquisire più materiale possibile per costituire un centro audiovisivo di riferimento nazionale.
La biblioteca raccoglie tutti i testi e volumi inerenti al fenomeno migratorio, con particolare riguardo per quella italiana all'estero. Il percorso museale è a ritroso: l'arrivo, il viaggio e la partenza. La prima sezione trasporta subito il visitatore nella vita degli emigranti all'estero: l'aggregazione comunitaria, il cibo, la religione, l'occupazione, con particolare riguardo alla ricostruzione del lavoro nelle miniere di ferro e carbone. Protagonista della seconda sezione è il tema del viaggio: rare e commoventi immagini di traversate transoceaniche, monitor che emergono da vecchie valige di cartone e antichi bauli, campane del suono che raccontano preziose testimonianze di viaggi ardui e perigliosi a bordo di lenti e stracolmi bastimenti. Ed, infine, la terza area, dedicata alla partenza e ai motivi che spinsero milioni di italiani a tentare la via dell'emigrazione verso terre straniere: le difficoltà dell'integrazione, la produzione dei tanti documenti per non essere respinti alla frontiera, le carte d'identità con le impronte digitali, i passaporti, i certificati di sana e robusta costituzione.