Scopri l'Umbria attraverso i suoi misteriosi pozzi.
Da Paciano a Bevagna, lasciati incantare dalle leggende e dai segreti nascosti nelle loro profonde acque.
Scopri l'Umbria attraverso i suoi misteriosi pozzi.
Da Paciano a Bevagna, lasciati incantare dalle leggende e dai segreti nascosti nelle loro profonde acque.
Di fronte alla Basilica di San Domenico a Perugia sorge un pozzo rinascimentale. Sai che ti trovi proprio su una delle strade che portano a San Pietro, a Roma, e che anticamente i pellegrini sostavano presso questa chiesa? Qualcuno ha voluto raccontarcelo scolpendo sul pozzo una conchiglia, simbolo di pellegrinaggio.
È un pozzo rinascimentale ma sembra essere progettato dalla mente di Escher. Non è da escludere che fu invece fonte di ispirazione: il famoso artista olandese, infatti, si trasferì in Italia dal 1923 al 1935, per completare la sua formazione. In quegli anni trascorse del tempo anche in Umbria. Il pozzo di Palazzo Trinci, dall’apparente geometria visionaria, sembra confondere i piani e la disposizione degli spazi, ma la meravigliosa scala gotica che lo avvolge lo ricolloca nel corretto.
All’interno del Convento dei Santi Domenico e Giacomo, un pozzo del XVII secolo ci racconta con una iscrizione un’antica storia: proprio lì, Beato Giacomo attinse per tre volte l’acqua e benedicendola la trasformò in vino. Se vuoi vedere come, guarda gli affreschi delle pareti del chiostro.
Lungo l’antica Via Flaminia sorge, nei pressi della porta di Monterone a Spoleto, una piccola cappella che custodisce un pozzo stretto, profondo e apparentemente miracoloso. La vena d’acqua sulfurea che lo alimenta era infatti considerata curativa e prodigiosa. La chiesa è oggi un piccolissimo museo l' “Opus & Light” , dove si organizzano esposizioni di arte contemporanea.
Nel 1527 Papa Clemente VII, rifugiatosi a Orvieto durante il Sacco di Roma, ordinò la costruzione di un pozzo nella contrada della Cava. Il pozzo venne realizzato ampliando uno di origine etrusca scavato nel tufo tra IV e V sec. a.C. per poter raggiungere la sorgente a 36 metri di profondità. Attualmente il pozzo fa parte del complesso archeologico più ampio. È solo una tappa di un percorso sotterraneo tra ritrovamenti etruschi, medievali e rinascimentali.
È una fontana o un’antica cisterna mascherata quella della piazza di Panicale? Cerchiamo qualche indizio. Avvicinati e guarda lungo i bordi della vera esagonale: cosa noti? Quanti solchi! Sono stati lasciati dalle forti catene che permettevano di tirare su i secchi carichi di acqua. L’antica cisterna quattrocentesca era stata costruita per assicurare l’approvvigionamento idrico dell’intero borgo. Nel 1903 fu trasformata in fontana che è oggi la protagonista della piazza.
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