La Villa di Rufione a Giano dell’Umbria
Nel territorio di Giano dell’Umbria vennero eseguite, fra il 1997 e il 2001, una serie di ricognizioni che portarono all’individuazione di una quantità inattesa di siti antichi, dalla fase preistorica a quella medievale. Lo studio attento del territorio permise di accumulare una ricca documentazione riguardante numerosi nuclei abitativi di piccole dimensioni di epoca romana, in stretta relazione con l’asse viario.
A partire dal 2003, si trovarono i resti di una grande villa romana, la cui presenza era già nota agli studi archeologici fin dal 1925 per il fortunoso ritrovamento, durante la coltivazione di un uliveto, di un dolio in terracotta e di un cippo in travertino con dedica ai Lari.
Il complesso, risalente nell’impianto originario all’epoca tardo-repubblicana, era esteso per intero su un’area di circa 7000 metri quadrati e disposto su una bassa terrazza affacciata sul diverticolo della via Flaminia, in un luogo panoramico e strategico, a metà strada tra l’antico centro di Vicus ad Martis (Massa Martana) e Mevania (Bevagna).
La villa fu attribuita, grazie al rinvenimento di un’iscrizione, a Gaio Iulio Rufione, figlio di un liberto del generale romano Gaio Giulio Cesare:
C IVLIO RVFIONI
NOBILIS L (POSVIT)?