The Rione Spada of Foligno and the Porticato delle Conce

Il Rione Spada di Foligno e il porticato delle Conce

Foligno, situata nel cuore della valle umbra, è un luogo in cui le tradizioni si rinnovano continuamente grazie al forte legame che i folignati mantengono con la loro storia.

Una spinta che ogni anno li motiva a fondersi con le radici del proprio passato in occasione della Giostra della Quintana, la rievocazione storica di una Giostra del 1613, disputata in Piazza Grande tra cinque rampolli di altrettante famiglie nobili dei rioni della città, per risolvere il dubbio su “quale cosa sia di maggior contento a cavalier d’honore: mantenere la grazia del principe o il continuato favore di bellissima et gentilissima dama”.

Il Rione Spada, tra i più caratteristici della città, ingloba nei suoi confini lo storico Palazzo Trinci, di fine Trecento e il Porticato delle Conce che si affaccia sul Canale dei Molini (o Topinello). Nel Duecento i Perugini avevano assediato Foligno e per accelerare la resa della città avevano deviato il corso del Topino all’esterno della mura. Il Canale è quindi il tracciato originario del fiume Topino che attraversava Foligno da est a ovest.

Il fiume è tra i maggiori della regione ed era importante già nell’antichità, quando era ancora denominato Supunna, nome che deriva da una leggendaria divinità delle acque. In epoca romana era invece conosciuto come Tinia, come si evince dagli scritti di Silio Italico, Plinio e Strabone, che lo cita come “Tenea”. È Dante Alighieri che per primo, nella sua Commedia, lo chiama “Tupino”, precisamente nella cantica del Paradiso, quando San Tommaso d’Aquino descrive il luogo di nascita di San Francesco d’Assisi.

L’origine del nome del quartiere è raccontata dallo storico del Seicento Ludovico Jacobilli, che la riconduce al nome di un’antica popolazione, gli “Spatarij”, i quali, secondo la leggenda, avrebbero occupato e abitato la zona in prossimità della chiesa di San Giovanni dell’Acqua e della Porta Spataria. Nonostante non esistano fonti che lo confermino, una lastra scolpita con un antico stemma con una spada “nuda” al centro attesta ancora oggi il simbolo del Rione Spada.

La ricca presenza di acque favorì, già nel medioevo, la fioritura di manifatture e di botteghe per gli scambi commerciali; in quest’area erano dislocate mole per il grano e l’olio, concerie per il pellame, cererie e saponerie. Nel 1700 erano ancora attive 3 concerie. Il Porticato delle Conce, restaurato da pochi anni dopo un lungo abbandono, conserva ancora gli antichi opifici affacciati sul canale.

Non è difficile immaginare il tripudio di odori, il vociare dei passanti e l’atmosfera rustica che il porticato delle Conce doveva avere nel Medioevo. Uno spirito che torna a rivivere oggi attraverso le candele accese dalle taverne del Rione Spada nei giorni della Quintana.

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