La storia di Andrea e del suo viaggio con moglie e figli

La storia di Andrea e del suo viaggio con moglie e figli

Intraprendere un viaggio lungo la via di Francesco per molti è un'esperienza introspettiva, da affrontare da soli, alla ricerca di se stessi. Può diventare, però, anche un'esperienza diversa, fatta di condivisione, spirito di squadra, amore, se si decide di affrontare questo viaggio insieme alla propria famiglia, in particolare con i propri figli piccoli.


Pensate che sia troppo difficile o impegnativo? Che i vostri figli si potrebbero annoiare? L'esperienza di Andrea e della sua famiglia e l'entusiasmo dei suoi racconti, probabilmente, vi faranno cambiare idea e faranno crescere in voi la voglia di partire. Ovviamente con le dovute precauzioni e con la giusta organizzazione.

Andrea vive a Palombara Sabina, trenta chilometri da Roma, e ha percorso la via di Francesco nel luglio del 2014 insieme a sua moglie Francesca Maria, ai figli Chiara e Francesco, che all'epoca del viaggio avevano rispettivamente 4 e 6 anni, e al loro fedele "Motored". Che cos'è il Motored? Ce lo spiega direttamente Andrea: "Il Motored è un carrellino da bici pensato per portare i bambini, che noi abbiamo adattato per "trasportare" i nostri figli quando non ce la facevano più a camminare. Quando non è attaccato alla bici gli si può applicare una rotella come supporto anteriore e diventa una sorta di grande passeggino con ammortizzatori, freno e ruote molto scorrevoli. E' pesante, però si riesce a spingere molto bene ed è stato il nostro compagno di viaggio. Ci abbiamo trasportato anche l'acqua e altri oggetti per alleggerire i nostri zaini. Il nome Motored glielo ha dato il piccolo Francesco, perché era rosso e quando frenava faceva il rumore della moto…".

Andrea e la sua famiglia sono partiti direttamente da casa, adeguando la Via di Roma e la Via di Francesco alle loro esigenze di viaggio e raggiungendo Assisi dopo 13 tappe e 240 chilometri. Ovviamente, infatti, percorrere la via con dei bambini piccoli richiede un'attenta preparazione e programmazione per evitare inutili rischi.

"Ho iniziato a pianificare il viaggio 4 mesi prima di partire – ci racconta Andrea – poiché prima di tutto ho dovuto rivedere le tappe in base alle nostre esigenze.

Con il carrellino da bici e i bimbi piccoli non potevamo percorrere i sentieri di montagna e fare tappe troppo lunghe,  così ho modificato la Via cercando delle strade alternative ma parallele e più vicine possibili al percorso "originale". La nostra idea era quella di percorrere la via nella massima semplicità, utilizzando ospitalità povera e così, nella fase di preparazione, ho anche raccolto il maggior numero possibile di contatti e numeri di telefono di Pro Loco, Comuni, Chiese, Conventi, Monasteri e altri luoghi che ci avrebbero potuto ospitare. Inoltre ho cercato tutte le informazioni possibili, che lungo il cammino non sono mai troppe, soprattutto se con te hai dei bambini piccoli".

Andrea contattava le strutture dove poter dormire il giorno stesso o il giorno precedente, in base al luogo in cui si trovava con la famiglia. "Essere accolti in questi luoghi di ospitalità "povera" – racconta con entusiasmo Andrea - è stata una delle esperienze più belle del nostro viaggio, poiché tutte le persone che ci hanno ospitato ci hanno aperto il cuore e si sono comportate in maniera straordinaria. Molti addirittura non hanno voluto nemmeno offerte, perché dicevano che eravamo noi che con il nostro viaggio in famiglia insegnavamo qualcosa a loro. Stupendo.

"Non posso dimenticare l'umanità di Don Franco, parroco di Arrone, che ci ha ospitato in chiesa e ci ha fatto mangiare a casa sua, o l'accoglienza delle suore di Spello. Ma in generale l'ospitalità e l'accoglienza di tutte le persone lungo il percorso è stata straordinaria: persone che quando ci incontravano ci offrivano la colazione, o tornavano a casa a prendere biscotti o latte per il bambini. Oppure i ciclisti che abbiamo incrociato sul tratto della Ex ferrovia Spoleto-Norcia che ci incitavano e ci davano consigli sulle strade da fare e quelle da evitare. Durante il viaggio abbiamo veramente ricevuto tanto dalle persone che abbiamo incontrato. Una grande solidarietà e disponibilità che ci ha fatto fare pace con il mondo, perché malgrado i brutti esempi che ogni giorno vediamo in Tv, ti rendi conto che esistono ancora tante persone buone".

Affrontare la Via di Francesco con la famiglia è qualcosa di estremamente particolare, molto diverso rispetto ad affrontare un cammino da soli. Un'esperienza che lega e rafforza e Andrea ce lo fa capire bene: "Noi non siamo camminatori abituali, ma io avevo percorso da solo il cammino di Santiago nel 2006. Bene, intraprendere un viaggio di questo genere con la famiglia è una cosa completamente diversa perché non puoi più ascoltare solo  le tue esigenze, ma devi adattarti a quelle delle famiglia e in particolare dei bambini. Devi seguire il loro ritmo, le loro richieste.  Parti come una famiglia, ma nel corso del viaggio diventi una squadra, in cui ognuno è pronto ad aiutare l'altro, a "sacrificarsi" per venire incontro alle esigenze degli altri. La famiglia ne esce incredibilmente rafforzata".

E un'esperienza di questo tipo rafforza e rimane impressa anche nella memoria dei bambini: "Francesco e Chiara si sono divertiti tantissimo. Chiara per l'accoglienza che ha ricevuto si sentiva ovunque arrivavamo come una principessa. Francesco è consapevole di aver fatto una grande cosa per la sua età, visto che ha camminato per più di 50 chilometri, facendo tappe in salita anche di 9 chilometri sotto il diluvio. Questo viaggio ha dato loro tanta sicurezza nei propri mezzi e ha fatto crescere  la fiducia in loro stessi e il senso di appartenenza alla famiglia, la capacità di essere una squadra e fare qualcosa insieme".

Come abbiamo detto, naturalmente, preparare un viaggio di questo tipo con i propri figli piccoli richiede attenzione e programmazione, poiché bisogna essere pronti ad ogni evenienza. Sentiamo i consigli di Andrea per tutti coloro che vogliono intraprendere un'avventura simile:

"Per prima cosa è fondamentale coinvolgere i propri bambini sin da subito, dalle fasi di preparazione al viaggio, per far loro capire che cosa andrete a fare insieme. I nostri Chiara e Francesco hanno "partecipato" alla stesura dell'itinerario, abbiamo ascoltato quello che ne pensavano, erano insieme a me e mia moglie quando abbiamo acquistato il Motored su internet. Ovviamente poi le decisioni finali le abbiamo prese noi, ma è stato fondamentale, e molto bello, coinvolgerli.

"Poi consiglio di valutare bene la fattibilità della cosa, in particolare capire se il peso dei vostri figli è sufficientemente contenuto per poterli trasportare quando non ce la fanno più a camminare. In alternativa credo sia meglio aspettare che siano più grandi e possano fare il cammino insieme a voi, ma in autonomia. Poi, ovviamente, è necessario organizzare tutto in anticipo, pianificando le tappe per tempo, raccogliendo i riferimenti dei luoghi dove dormire e quante più informazioni possibili, che non sono mai troppe.

Infine non resta che partire con lo spirito giusto, per condividere un'avventura con la vostra famiglia, sapendo che ogni giorno sarà una sorpresa".

 

Per informazioni sulla Via di Francesco: www.francescosways.com

 

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