Bartoccio
La maschera più famosa del territorio umbro ha il nome di Bartoccio. Comparsa per la prima volta in un testo del 1521, è un’icona della città di Perugia e rappresenta il classico villano burlesco, benestante ma rozzo, molto conviviale e con uno spiccato accento dialettale. Vestito con un gilet porpora sotto ad una giacca verde, pantaloni di velluto neri o marroni, scarpe eleganti e cappello, si contraddistingue per le sue bartocciate: satire irriverenti contro tutto ciò che non funziona nella città. Ogni anno a Carnevale entra trionfalmente a Perugia, da Porta San Pietro, insieme a sua moglie Rosa, a bordo di un carro addobbato trainato da buoi e sfila lungo Corso Vannucci: suona, balla e canta osservando quello che accade nel mondo cittadino e gettando in mezzo alla folla fogli con le sue graffianti lamentele.
“Chi è morto? Nasotorto! E chi lo ha accompagnato? Nasoacciaccato! E chi suona la campanella? Chicchirichella !”
Da questa filastrocca, sono nate quattro maschere della Commedia dell’Arte grazie all’iniziativa e alla creatività dell’artista Oliverio Piacenti di Avigliano Umbro, che ascoltava fin da bambino questi versi ripetuti da sua madre.
Nasoacciaccato
Nasoacciaccato è la maschera del Rione Sant’Egidio: un eroe azzeccagarbugli, nullatenente, nullafacente ma anche tuttofare. Talvolta litigioso, è sicuramente uno spirito libero, furbetto e affabulatore. Lo si riconosce perché non si separa mai dal suo bastone, dove tiene appeso il suo fagotto, tipico grande fazzoletto da contadino a quadri scuri, dove racchiude tutti i suoi averi. E’ sempre alla ricerca di qualcuno da imbrogliare o magari a vagabondare con il suo amico e rivale in amore Chicchirichella.
Chicchirichella
In rappresentanza del Rione Castelluzzo di Avigliano Umbro, si presenta Chicchirichella, un vagabondo esuberante, creativo e divertente, ma talmente pigro che non riesce a sfruttare appieno le sue qualità e il suo potenziale. Vive di libere emozioni, incapace di prendersi responsabilità fino in fondo. Il tratto distintivo di questa eccentrico personaggio è una piuma infilata nel cappello pronta per scrivere la sua musica proprio quando l’ispirazione lo sorprende, ammaliando ogni passante con il suo liuto e canto mattutino.
Rosalinda
A dividere i due amici e rivali, Nasoacciacato e Chicchiarella, c’è Rosalinda, archetipo delle principesse e ispirata a una persona realmente esistita ad Avigliano, nel rione di Pian dell’Ara. Chiunque la incontri per la strada, si potrebbe innamorare perdutamente di lei. Scaltra, libera, sensibile, nei suoi abiti azzurri è ammaliante e fascinosa con il suo ventaglio che porta sempre con sé. E’ perennemente indecisa tra i suoi pretendenti, Chicchirichella e Nasoacciaccato, mentre aspetta l’eredità di Nasotorto, suo lontano parente.
Nasostorto
Dal Rione della Madonna delle Grazie ha origine Nasostorto: un uomo ricchissimo, ma talmente avaro da rinunciare perfino a riscaldarsi, ritrovandosi sempre in giro raffreddato. senza separarsi mai dal suo cappello di lana nero con nappa e dal suo gran fazzoletto di pizzo bianco. Ipocondriaco, talvolta machiavellico e pure un po’ asociale, Nasotorto di certo non è uno di grande compagnia: se siete ingenui, se ne approfitta; se siete bugiardi, non vi si fila; se si avvicina, c’entrano i soldi. Denari che amministra così bene, da custodirli gelosamente nella borsetta che porta sempre con sé.