Palazzo Collicola and CAOS: contemporary art in Umbria
L'arte in Umbria

Un itinerario di arte contemporanea in Umbria, da Todi a Spoleto

Tra collezioni internazionali e spazi espositivi alternativi e originali

Per chi ama l’arte e l’arte contemporanea, l’Umbria può essere una vera sorpresa. L’itinerario raggiunge tre città che custodiscono dei veri must da conoscere: esposizioni permanenti ma anche opere all’aria aperta con opere di artisti che hanno scritto l’arte moderna internazionale negli ultimi decenni.

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Tappa 1
Todi

Todi, il bel borgo umbro ricco di storia e arte, ritenuto da studi recenti “la città più vivibile del mondo”, manifesta da sempre grande sensibilità e apertura per l’arte contemporanea.

Vi potrai ammirare il parco Beverly Pepper, interamente disegnato dalla celebre artista statunitense. Il magnifico giardino ornato di sculture, dell’estensione di circa due ettari, congiunge le emergenze monumentali più significative della cittadina umbra: si snoda infatti tra la chiesa medievale di San Fortunato e il tempio rinascimentale di Santa Maria della Consolazione, passando attraverso la Rocca. Ospita una ventina di sculture dell’artista, in differenti materiali e appartenenti a diversi periodi - che vanno dal 1960 al 2000 - tra cui la riedizione delle celebri Todi Columns, quattro sculture monumentali realizzate per una mostra presso la Piazza del Popolo, nel 1979, poi esposte in molti luoghi e infine approdate a Venezia, nel cortile dello spazio Thetis dell’Arsenale.

Inoltre, al civico 25 di Via delle Mura Antiche, tra lo splendido intrico di vicoli, piazzette e scorci offerti dal borgo umbro, potrai ammirare la dimora di un artista e al tempo stesso un’opera d’arte: la Casa Dipinta. Il critico e artista newyorchese di origine irlandese Brian O’Doherty e sua moglie, la storica dell’arte Barbara Novak, acquistarono nel 1975 questa casa del XIX secolo per trascorrervi l’estate, innamorati più che mai della terra umbra. Ebbene, nel corso di più di 40 anni Brian, con l’aiuto di sua moglie, ha interamente dipinto le pareti con affreschi delle sue opere e con la riproduzione di un antico alfabeto irlandese. La casa, che si sviluppa su tre piani, è così diventata essa stessa un’incredibile opera d’arte immersiva che riassume la carriera artistica di O’Doherty, le cui opere sono ospitate nei musei di tutto il mondo. È un trionfo del colore e dell’amore, quello che legava Brian e Barbara, e quello tra loro e la cittadina umbra che li ha accolti. Brian O’Doherty è purtroppo venuto a mancare nel 2022; un tempo, nel periodo in cui i due artisti erano presenti in città, la visita era legata alla loro disponibilità, mentre oggi la Casa Dipinta è un vero e proprio museo, pur se con apertura limitata. One, Here, Now: queste tre parole scritte all’ingresso racchiudono interamente il linguaggio dell’artista irlandese e rendono il visitatore parte integrante dell’opera.

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Tappa 2
Terni

Parti alla volta di Terni, dove l’Umbria medievale lascia spazio alla modernità. Maraniello, Mastroianni, Ceccobelli e Pomodoro hanno contaminato la città tra arte sacra e civile. Arnaldo Pomodoro in particolare, ha firmato l’opera che oggi è il simbolo di Terni: la Lancia di luce, realizzata tra il 1984 e il 1991. È un obelisco alto 30 metri in varie leghe di acciaio inossidabile (esempio unico nell’arte di Pomodoro, che adopera solitamente il bronzo, oltre che più grande opera d’arte al mondo realizzata in tale materiale). Rappresenta la memoria del passato, relativa alla lavorazione dell’acciaio che ha contraddistinto profondamente l’identità della cittadina umbra, e al contempo la sua proiezione verso il futuro, verso nuovi traguardi. Potrai ammirare l’eccezionale realizzazione al centro della rotonda omonima, quasi una sorta di biglietto di ingresso al centro storico di Terni attraverso una delle sue strade principali, Corso del Popolo, contraddistinta da altre presenze illustri: quelle degli artisti Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl. La tua prossima meta è il CAOS, Centro Arti Opificio Siri, prima ferriera pontificia, poi fabbrica, poi ancora società di ricerche chimiche. Questo sito ha fatto la storia di Terni ed è tuttora epicentro della città. Da produttivo a culturale: oggi sede delle raccolte del Museo Archeologico, del Museo d’arte Moderna e contemporanea Aurelio de Felice. Ospita un teatro sperimentale, una caffetteria dove puoi prenderti una pausa relax, un bookshop e vari laboratori didattici.

L’idea è stata quella di creare una totale sinergia tra tutte le arti: un luogo in cui ti avvicini al concetto di contemporaneo in tutte le sue forme. Allestito con criteri innovativi, ospita opere che vanno dal XV secolo ad oggi. Tra gli artisti in esposizione Aurelio De Felice, Severini, Chagall, Mirò, Picasso e Kandinsky: un esempio eccellente di riutilizzo di un’area industriale dismessa.

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Tappa 3
Spoleto

Benvenuto nella città del Festival dei Due Mondi! Se hai tempo e piacere questa città, la romana Spoletium, ducato longobardo e poi ancora importante centro rinascimentale, è ricchissima di edifici e monumenti legati al suo passato, antico ma anche recente.

La cittadina ospita un’eccezionale raccolta di opere d’arte contemporanea, ospitate a Palazzo Collicola Arti Visive. Il primo nucleo della collezione fu costituito con le opere del Premio Spoleto (1953-1968) ideato proprio con l’intento di istituire a Spoleto una raccolta pubblica permanente di arte contemporanea. Il progetto era nato dall’idea dal sindaco Toscano, dell’artista Leoncillo e di alcuni giovani artisti, in seguito chiamati “i Sei di Spoleto” (De Gregorio, Marignoli, Orsini, Rambaldi, Raspi, Toscano), che dal 1951 esponevano insieme presso la Galleria spoletina “Il Ponte”. I Sei di Spoleto, noti per l’apertura verso le principali istanze dell’arte italiana del tempo, si inseriscono a pieno titolo nel più ampio movimento di rinnovamento dell’arte europea (si parlerà infatti per loro di “Naturalismo umbro”).  L’altro importante nucleo della collezione  affonda le sue radici nell’estate del 1962, quando, in occasione della quinta edizione del Festival dei Due Mondi, fu inaugurata “Sculture nella città”: le vie e le piazze del centro storico vennero disseminate di 104 sculture – alcune poi donate permanentemente – realizzate da 54 tra i maggiori scultori del XX secolo.  Ecco perché ancora oggi puoi ammirare opere come il Teodelapio di Alexander Calder, di fronte alla stazione ferroviaria, o la Colonna del Viaggiatore di Arnaldo Pomodoro, tra la Flaminia e Viale Trento e Trieste. La mostra del ‘62 ha rappresentato uno degli episodi più importanti nella storia della scultura del Novecento.

Per visitare il Palazzo Collicola Arti Visive devi raggiungere il centro. Il museo è composto da tre nuclei principali. Al pianterreno, un’intera sala è dipinta dall’artista Sol Lewitt, tra i maggiori rappresentanti del minimalismo americano, che ha creato qui un suo wall drawing dal titolo Band of colors; quest’area ospita inoltre gli ampi spazi destinati alle importanti mostre temporanee che si tengono frequentemente nel Palazzo. Al piano nobile potrai ammirare lo sfarzo settecentesco della nobile famiglia Collicola: fu il cardinale Francesco che fece edificare questo splendido palazzo, il cui progetto appartiene all’architetto romano Sebastiano Cipriani. Il palazzo conserva buona parte dei sontuosi arredi originali, i soffitti e le porte; alcuni ambienti ospitano una vera e propria quadreria, con dipinti che vanno dal XVI al XIX secolo, tra i quali la celebre Spezieria attribuita alla scuola del Guercino.

Il secondo piano ospita la Galleria d’arte moderna “Giovanni Carandente”, con opere di artisti di fama internazionale come Arnaldo Pomodoro, Henry Moore, Ettore Colla, Beverly Pepper, Lynn Chadwick, Afro Basaldella, David Smith, Alexander Calder, Henri Moore, Nino Franchina e Pietro Consagra, Leonardo Leoncillo. L’attuale e recente allestimento museale è realizzato secondo sale tematiche (Spoleto 62, Premio Spoleto, Gruppo dei 6, Scuola di San Lorenzo), sezioni monografiche (Pepper, Calder, Leoncillo), o stilistiche (L’astrazione italiana, Oltre l’astrazione, Figure e ritorni); le collezioni sono soggette a periodiche rotazioni, che valorizzano le opere inserendole di volta in volta in contesti differenti. Palazzo Collicola è dunque un museo vivo, che grazie a nuove acquisizioni cresce, si modifica e si evolve in continuazione, rappresentando una delle esperienze più significative nell’ambito dell’arte contemporanea in Italia.

Palazzo Collicola ospita infine anche la Biblioteca Caradente: potrai trovare più di 30.000 volumi, in gran parte riguardanti l’arte moderna e contemporanea, ma anche riviste d’arte e i fondi archivistici del critico d’arte Giovanni Carandente, dell’importante artista spoletino Leoncillo Leonardi e del Premio Spoleto.

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