La Repubblica Indipendente di Cospaia
Cospaia, frazione del comune di San Giustino, nell’alta Valle del Tevere, nel XV secolo, nonostante le sue modeste dimensioni, divenne una Repubblica indipendente. Priva di esercito o prigioni, fu amministrata da un Consiglio degli Anziani e Capi famiglia e governata da un’unica legge, scritta ancora oggi all’ingresso della chiesa dell’Annunziata: "Perpetua et firma libertas" (Perpetua e sicura libertà).
Un singolare errore cartografico che ha modificato il corso della storia!
Tutto ebbe inizio nell’anno 1441 da un prestito in denaro concesso da Cosimo de’ Medici al pontefice dell’epoca, Eugenio IV; la Repubblica di Firenze ottenne in pegno il comune di Sansepolcro, e il confine dei territori ceduti fu stabilito nel torrente Rio. Tuttavia, a causa di una curiosa coincidenza, due torrenti chiamati allo stesso modo scorrevano a breve distanza l’uno dall’altro: Firenze scelse il Rio settentrionale (ora chiamato Gorgaccia) come confine, mentre i rappresentanti pontifici scelsero quello meridionale (oggi Riascone), lasciando di fatto i circa trecento ettari di terra tra i due fiumi, che coincidevano con il territorio di Cospaia, privi di sovranità.
Gli abitanti di Cospaia colsero immediatamente l’opportunità per dichiarare la propria indipendenza. Sia Firenze che lo Stato Pontificio accettarono di buon grado la creazione di un territorio neutrale, e nel 1448 entrambi ne ufficializzarono il riconoscimento.
Di là a poco Cospaia diventò non solo un simbolo di libertà, ma anche un’importante realtà legata alla storia di una pianta proveniente dall’America: il tabacco.