Per la prima volta furono messe a confronto le architetture antiche e le sculture moderne, facendole vivere nei luoghi stessi nei quali si svolge la vita di ogni giorno.
Tra i tanti artisti, esposero le loro opere all’aperto: Arp, Colla, Fontana, Lorenzetti, Manzù, Marini, Moore e David Smith, di cui ben 20 opere furono esposte nel Teatro Romano (molte di queste si possono oggi ammirare in un’ala della National Gallery di Washington, in una sala dedicata all’artista, la cui struttura si ispira all’arena spoletina e alle cui pareti è documentata la mostra del 1962).
Nel 2012, a cinquant'anni dalla grande mostra del 1962, il Comune di Spoleto celebrò la scultura contemporanea con l'esposizione "+50. Sculture in città tra memoria (1962) e presente (2012)": le opere di una cinquantina di artisti italiani furono dislocate tra Palazzo Collicola Arti Visive e vari luoghi della città.
Tra di loro: Giovanni Albanese, Robert Gligorov, Michelangelo Galliani, Michele Ciribifera, Alex Pinna, Andrea Pinchi, Mario Consiglio, Peppe Perone, Mario Cuppone, Franco Menicagli, Alessandra Pierelli, Gehard Demetz, Raul Gabriel.
Oggi, ad indelebile memoria di quell'evento unico e memorabile, restano distribuite in luoghi simbolici della città, le seguenti sculture:
Alexander Calder – Teodelapio
Lynn Chadwick – Stranger III
Pietro Consagra – Colloquio Spoletino
Nino Franchina – Spoleto 1962
Beverly Pepper – Il dono di Icaro
Arnaldo Pomodoro – Colonna del Viaggiatore