Museo della Pesca e del Lago Trasimeno
Un ricchissimo percorso espositivo anche interattivo nel caratteristico borgo di San Feliciano, sulle sponde del Lago Trasimeno, per conoscere l’origine del bacino lacustre e lo sviluppo delle attività ittiche ad esso legate.
Le sale del museo illustrano l’origine del lago, databile a circa un milione e settecentomila anni fa quando, in seguito a movimenti tettonici, si creò una depressione nel livello del suolo in cui si raccolsero le acque, e la sua evoluzione, la storia e la vita delle comunità insediate lungo le sue rive, seguendo in particolare l’evolversi dell’attività produttiva che per molti secoli ha costituito la prima risorsa: la pesca.
Entrare nel Museo della Pesca e del Lago Trasimeno significa perdere l'abituale cognizione di abitante della terra e immettersi nel mondo fluido dell’acqua, seguendo passo dopo passo una storia affascinante e poco nota, per comprendere la grandiosità di una tradizione fatta di consuetudini, regole, saperi e saggezza.
Pur trovando collocazione in uno spazio aperto, il Museo è stato idealmente suddiviso in quattro sale virtuali, dove è possibile scoprire le trasformazioni delle tecniche della pesca dalla preistoria ai giorni nostri e che polarizzano l’attenzione su due momenti fondamentali per la storia del lago: la cristianizzazione e la costruzione del nuovo emissario. Le sale sono denominate ciascuna con una fase della giornata che scandisce il lavoro del pescatore: alba, mezzogiorno, pomeriggio e sera.
A venti anni dal precedente progetto museale, l’allestimento è stato ripensato e arricchito sia a livello scientifico che tecnologico. I visitatori hanno accesso a un ricco patrimonio di informazioni consultabile attraverso dei totem touch screen dislocati negli spazi espositivi.
Nel percorso viene proposta una lettura meditata di un patrimonio ricchissimo in cui la conoscenza del lago, con i suoi particolari caratteri geofisici e ambientali, aggiornati alle ultime acquisizioni, si lega ai saperi delle comunità di pescatori-cacciatori che con esso sono entrati in relazione.
Questa ampia sezione, che ha per titolo Conoscere il lago, precede la presentazione dello sviluppo storico della grande tradizione peschereccia del lago umbro e dei suoi passaggi chiave. Questo insieme organizzato di materiali archeologici, etnografici, storico-archivistici e di studi dedicati, che copre un periodo lunghissimo che va dal Neolitico antico ai giorni nostri, non ha uguali nelle altre zone umide del Paese.
Molto interessante e affascinante è il nuovo capitolo aperto sull’avifauna, una delle ricchezze del lago, di cui vengono presentati alcuni aspetti naturalistici e culturali.
È consultabile una ricca documentazione sulla caccia praticata in questo lago, di cui fa cenno già Strabone nel I secolo d.C. e che leggiamo in dettaglio a partire dagli autori del Quattro-Cinquecento Giannantonio Campano e Matteo dall’Isola che descrivono tecniche senza l’uso delle armi da fuoco.
Di grande richiamo la rara collezione di uccelli acquatici impagliati offerta al museo da Pietro Ceroni e gli interessanti approfondimenti di Vincenzo Valente e Giovanni Moretti sui nomi dialettali di queste specie nell’areale italiano.