The “Montagnaterapia”

La “Montagnaterapia”

 

“La montagna può essere una fonte inesorabile di ricchezza, non solo da un punto di vista naturalistico, ma anche curativo.”

Vivere la montagna non è solo attività fisica, ma in alcuni casi può diventare un vero e proprio percorso di benessere mentale.

È il caso della Montagnaterapia, una terapia forse non convenzionale, con progetti dedicati prevalentemente ad accogliere e affiancare individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità nel loro percorso, attraverso il lavoro su sé stessi e sulle dinamiche di gruppo.

L’idea della Montagnaterapia è quella di creare un’opportunità, soprattutto per coloro che vivono in condizioni di emarginazione, di integrarsi in un gruppo in mezzo alla natura, un ambiente ideale che favorisce le relazioni, l’interazione e la cooperazione tra le persone. Un ambiente che stimola ciascuno a esprimere le proprie abilità, nel risolvere sfide personali e di gruppo.

In Umbria, progetti di Montagnaterapia sono nati e nascono dalla collaborazione tra Enti del Servizio Sanitario Nazionale o di strutture socio-sanitarie accreditate con il Club Alpino Italiano.

L’esperienza di Montagnaterapia a Marsciano: la Montagna Inclusiva

All’interno del progetto della Montagnaterapia e dall’intuizione di due operatrici sanitarie amanti della natura e delle camminate in mezzo al bosco è stata creata una terapia rivolta a pazienti con difficoltà psichiche. Il progetto, dal titolo “La Montagna Inclusiva”, è stato realizzato a Marsciano da Elisa Bagnetti e Debora Cotogni.

Un appuntamento mensile per scoprire i benefici della Montagnaterapia sulla socializzazione, sull’autostima e sull’autonomia, per arrivare ad avere un controllo sia dal punto di vista emozionale che della corporeità. Ogni uscita prevede un accompagnatore o una guida con attitudine e caratteristiche specifiche sulla base delle problematiche dei partecipanti.

Le organizzatrici con queste parole raccontano le ragioni che le hanno spinte a promuovere questa terapia non convenzionale:

“Siamo profondamente convinte che la natura stessa, armonica ed equilibrata, immacolata e accogliente, possa offrire spazi di condivisione incontaminati e dinamici dove l’espressione del disagio psichico può concretamente trovare respiro, sconfinare oltre le barriere della comunità in maniera omogenea e fiduciosa attraverso il gruppo diluendosi con l’ambiente stesso”

Per informazioni visita il sito CAI 

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