Chiesa di San Francesco a Città di Castello
La chiesa di San Francesco si trova all’interno del centro storico di Città di Castello e rappresenta uno dei principali nonché più antichi edifici di culto, le cui opere d’arte e vicende si intrecciano con la storia politica e artistica della città.
Edificata durante la seconda metà del XIII secolo, questa chiesa venne consacrata nel 1291, per poi subire diversi rifacimenti e ampliamenti nel corso dei secoli che le hanno conferito l’aspetto e la struttura attuale. Dell’originale edificio di culto resta oggi soprattutto l’imponente aspetto esterno, ad eccezione del campanile, ricostruito dopo essere stato distrutto nel 1452 a causa di un forte terremoto.
L’interno della chiesa, nonostante oggi appare dominato da vistosi rifacimenti barocchi avvenuti soprattutto tra il 1707 e il 1727, conserva ancora alcune parti di notevole pregio storico e artistico che appartengono alle precedenti fasi costruttive dell’edificio.
Tra esse spicca la famosa Cappella Vitelli, realizzata dello storico dell’arte e artista Giorgio Vasari su commissione della marchesa Gentilina della Staffa, che per matrimonio era entrata a far parte della più importante famiglia nobiliare di Città di Castello: i Vitelli. Questa casata diede i natali a numerosi personaggi della scena politica soprattutto tra Quattrocento e Cinquecento e assunse la signoria della città per oltre due secoli, arricchendola con importanti architetture, come il Palazzo della Cannoniera, il più maestoso dei quattro palazzi voluti dalla famiglia. Un mecenatismo, dunque, che contagiò anche la stessa Gentilina della Staffa, ricordata come illuminata sostenitrice di artisti: non è un caso se nella stessa cappella Vitelli sono presenti altri incantevoli opere d’arte, come l’Incoronazione della Vergine dipinta dello stesso Vasari, o i bellissimi pancali di legno intarsiati con la vita di san Francesco e della Vergine, veri e propri tesori che sono custoditi nella cappella da un’altra notevole creazione: la cancellata di ferro realizzata nel Cinquecento dal tifernate Pietro Ercolani.
Sulla sinistra della cappella Vitelli, lungo la parete della navata principale, è presente una terracotta invetriata della scuola di Luca della Robbia, che rappresenta “San Francesco che riceve le stimmate”. Più avanti, nei pressi dell'altare della famiglia Albizzini, è posta una copia del dipinto commissionato nel 1504 a Raffaello Sanzio, il famoso Sposalizio della Vergine sottratto alla città nel 1798 dal Generale delle truppe napoleoniche Giuseppe Lechi, e dal 1805 conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. Come viene ricordato anche da un’importante iscrizione commemorativa sulla facciata esterna della chiesa, il “divin Pittore” Raffaello Sanzio operò in età giovanile proprio a Città di Castello: di questa sua prima attività resta traccia soprattutto nei cinque dipinti da lui realizzati per la città che, addolorata, nell’iscrizione ricorda proprio il furto di questo suo capolavoro.
Il dipinto di Raffaello non è l’unico ad essere stato sottratto da questa chiesa: di fronte alla Cappella Vitelli, una copia sostituisce l’Adorazione dei pastori dipinta da Luca Signorelli nel 1496, che dal 1882 è conservata alla National Gallery di Londra.
In fondo alla chiesa si trova l’altare maggiore, attribuito al monaco francescano e scultore Beato Giacomo da Città di Castello (1292), che appartiene alla prima e più antica fase costruttiva della chiesa. Infine dietro l’altare, custodito nell’abside e sormontato da un grande organo meccanico del 1763 utilizzato ancora oggi, è presente un notevole coro ligneo risalente al XVIII sec.