Il Presepe di San Francesco....800 anni di storia
Solamente tre anni prima di lasciare andare quel fratello corpo, ormai logoro da una vita vissuta all'insegna dell'umiltà, diede vita a qualcosa che avrebbe influenzato gli 800 giorni di Natale successivi.
Stiamo parlando di san Francesco, patrono dell'Italia e dell'Umbria, Poverello di Dio nonché amico degli animali: non è un caso se una delle raffigurazioni più conosciute lo vede con il lupo di Gubbio o se, anche in questa occasione, i protagonisti sono proprio due animali!
Vissuto a cavallo tra XII e XIII secolo, Francesco nasce e muore ad Assisi, e ancora oggi è Assisi la città che, tra un affresco giottesco e architetture che incantano, ne mantiene vivo il ricordo e i valori che questa figura ha lasciato all'interno della Chiesa cattolica.
Siamo nel 1223 quando Francesco, dopo aver ricevuto il riconoscimento dei frati minori e della sua Regola, realizza quello che verrà ricordato come il primo presepe vivente della storia.
A Greccio, in un luogo che a Francesco ricordava Betlemme, all’interno di una grotta viene creata una mangiatoia con del fieno e lì vengono condotti semplicemente un asino e un bue. Un presepe diverso da come ci aspetteremmo oggi, rappresentato solo da due animali, con i quali Francesco fa rivivere la natività all’insegna della semplicità e di tutti i valori di cui si era fatto cavaliere durante la sua vita.
Questo evento è riportato in diverse agiografie sulla vita di san Francesco e in numerosi affreschi, come quello che si trova proprio nella Basilica Superiore di Assisi. “Il presepe di Greccio”, tredicesima scena degli affreschi attribuiti a Giotto e alla sua scuola sulla vita di san Francesco.