Museo su Annibale e la Battaglia del Trasimeno
Era il giugno del 217 a. C. Nonostante il tempo estivo, una fitta nebbia si era alzata dal lago Trasimeno a nascondere luoghi e persone. Annibale Barca, il fiero condottiero cartaginese in guerra contro i Romani, decise di tendere loro una trappola. Fece allestire un finto accampamento sulle colline, mentre il grosso delle truppe (quasi cinquantamila uomini!) si posizionarono nei boschi. L’esercito romano, guidato dal console Caio Flaminio, ignaro della presenza nemica, entrò nella stretta valle, senza possibilità di uscirne.
“L’apparire del nemico riuscì del tutto inaspettato a Flaminio e ai suoi, anche perché le condizioni atmosferiche rendevano difficile la visibilità; i centurioni e i tribuni militari romani poiché i nemici scendevano attaccando da molte parti e in posizioni favorevoli, non solo non riuscivano ad accorrere dove sarebbe stato necessario, ma neppure a rendersi conto di quanto accadeva. Contemporaneamente infatti erano assaliti di fronte, alle spalle, di fianco. Accadde così che la maggior parte dei soldati fosse fatta a pezzi nello stesso ordine di marcia, senza poter far nulla per salvarsi…” (Polibio, Storie, III, 83, 84)
Fu una carneficina. Le fonti parlano di 15.000 legionari romani uccisi. Ancora oggi, nell’area della battaglia, toponimi impressionanti, quali Malpasso, Sanguineto e Ossaia ci riportano a quella storia. La clamorosa sconfitta – una delle poche inflitte all’esercito della Roma repubblicana, di cui tre, però, solo a opera del Cartaginese – ebbe ampia eco e risonanza nel passato (“Di Trasimeno l’insepolto ossame…” scrisse l’Ariosto nel Canto XVII dell’Orlando furioso). Tuoro e il suo territorio furono visitati da numerosi viaggiatori alla ricerca di tracce del terribile evento (Henry James, Lord Byron e Chateaubriand tra gli altri).
Il Comune di Tuoro ha organizzato un interessante percorso in dodici tappe sui luoghi della battaglia. Nel 2017 è stato inaugurato inoltre il Centro di Documentazione su Annibale e la Battaglia del Trasimeno. Intitolato al prof. Giancarlo Susini dell’Università di Bologna, che tra il 1959 e il 1960 intraprese delle ricerche su questo evento, il Centro in origine era ospitato nel bel Palazzo del Capra, edificio quattrocentesco che secondo la tradizione sarebbe stato edificato proprio sulla tomba del console Flaminio.
Oggi, il Centro è ubicato invece nel centro abitato, in un palazzo al numero 7 di Piazza Garibaldi. Attraverso la visita delle sue sale sarà possibile approfondire i diversi aspetti legati alle guerre puniche, alla battaglia del Trasimeno e al territorio in cui si svolse la vicenda dal punto di vista storico, storiografico, iconografico e antropologico. Grazie a una serie di apparati multimediali, inoltre, i visitatori potranno vivere il museo in maniera interattiva: 20 video, 15 pannelli, varie infografiche, tre postazioni multimediali ne rendono la visita vivace e interessante, particolarmente adatta a bambini e ragazzi. Infine, nella sala proiezione, per via dell’effetto 4D sarà possibile rivivere in maniera polisensoriale la battaglia e le sue fasi attraverso alcuni video racconti. Il museo possiede anche una biblioteca specialistica e ospita conferenze, laboratori e tanti altri eventi.
Sito web: Livingtuoro
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