Perugia, acquedotto medievale, Fontana Maggiore

Acquedotto Duecentesco

Il percorso dell'acquedotto va da monte Pacciano, zona San Marco, circa 5 km dal centro storico, fino alla fontana Maggiore, nel centro storico di Perugia.


L'acquedotto fu costruito tra il 1254 ed il 1277 per rifornire di acqua il centro storico di Perugia, dopo una lunga serie di problemi manutentivi e strutturali è caduto in disuso dalla fine del XIX secolo.

Perché visitarlo
Insieme alla fontana Maggiore è uno dei monumenti più significativi del capoluogo umbro.
Le parti visitabili e visibili sono essenzialmente due: l'inizio, presso monte Pacciano e la fine, vicino l'Università par Stranieri, zona porta Conca.

 

Descrizione
Nel centro storico, la caratteristica via dell'Acquedotto, sfrutta la parte superiore del monumento che tramite l'aggiunta dei parapetti divenne percorso pedonale; la strada unisce borgo Sant'Angelo al centro storico di Perugia dalla prima metà del XIX secolo.
Nei pressi di monte Pacciano si trovano i conservoni, antiche cisterne in cui veniva raccolta l'acqua, la casa del custode ed una piccola chiesa.
Il problema della salvaguardia dell'intera opera si presentò anche durante la sua costruzione tanto che vennero incaricati dei guardiani per evitare simili furti. Una volta conclusa l'impresa, vicino al conservone di monte Pacciano, si costruì una piccola casa con un'adiacente chiesetta, dove si insediarono degli eremiti che ne divennero, di fatto, i veri e propri custodi.


La vigilanza sulla fontana e sull'acquedotto, inizialmente di pertinenza del solo comune perugino, a partire dalla seconda metà del ‘300, venne saltuariamente data in appalto a privati cittadini che molto spesso non ebbero a cuore l'importante compito.

 

Curiosità
La principale causa dei danneggiamenti fu la mano dell'uomo; molti infatti depredarono l'acquedotto per procurarsi il piombo delle tubature o addirittura ne deviarono il corso per garantirsi l'acqua sufficiente a irrigare i propri terreni. Nel 1641 si scoprì come il normale afflusso di acqua fosse impedito da tre diversi conventi di clausura della città, e in special modo dalle monache del convento di sant'Antonio di Padova. Si decise, come rimedio, di deviare le condotte dal terreno compreso nei monasteri, costruendo il nuovo tracciato ai margini della strada pubblica.

Informazioni e consigli utili
Via dell'Acquedotto è facilmente raggiungibile a piedi lasciando il proprio mezzo di trasporto in uno dei parcheggi del centro storico.
Dalla stazione ferroviaria è possibile usufruire del servizio taxi o di autobus di linea.
I "conservoni" di monte Pacciano si trovano fuori dal centro storico in zona San Marco.

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