4137155AccessibilitaIl Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni”Accessibilita1
Il Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni”
La bella chiesa cinquecentesca di Sant’Agostino, a Panicale, ospita dal 2001 il Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni”, dedicato all’Ars panicalensis, una particolare realizzazione di ricami artistici su tulle praticato presso il Collegio delle Vergini, istituto educativo per fanciulle fondato nel Seicento dal padre gesuita Virgilio Ceppari. Il collegio venne chiuso nel 1872, ma negli anni Trenta del Novecento Anita Belleschi Grifoni riprese questa antica forma di artigianato artistico.
Anita Belleschi aveva appreso l’arte del ricamo dalle suore del Sacro Cuore di Gesù, a Città della Pieve. Negli anni Trenta del Novecento, ricamatrice provetta già quarantenne, decise di recuperare la pratica del ricamo su tulle nata nel Collegio delle Vergini, prendendo esempio dai pezzi antichi presenti nelle chiese di Panicale. Istituì quindi una scuola nei locali della contessa Mancini di Lemura, che li concesse senza pigione; in cambio le veniva fatto dono periodicamente dei preziosi manufatti. Nacque così l’Ars panicalensis, che divenne ben presto uno strumento di emancipazione per le donne del paese. La scuola, oltre che un vero e proprio laboratorio artistico, diventò anche un luogo di incontro ed un centro per l’organizzazione di eventi culturali e paesani.
Interno del museo, allestito nella chiesa di Sant'Agostino a Panicale
Dettaglio di manufatti in tulle
Abito da battesimo ricamato su tulle
Oltre a essere un’abilissima ricamatrice, la “Sora Anita”, come la chiamavano i panicalesi, era una donna intraprendente e lungimirante: assieme alla figlia, realizzò e donò l’abitino da battesimo alla principessina Maria Pia, figlia del re Umberto e di Maria Josè. Grazie a questo dono, l’Ars panicalensis divenne celebre tra la nobiltà e l’alta borghesia italiana, che commissionava alle ricamatrici della scuola di Anita tovaglie, teli da corredo e abiti da sposa. Il ricamo su tulle di Panicale sopravvisse alla sua fondatrice, morta a novant’anni, e ancora oggi viene praticato nel borgo da numerose artigiane.
Tra trine e merletti
La chiesa di Sant’Agostino è una costruzione semplice ma al contempo preziosa: un’unica navata ospita resti di affreschi rinascimentali di grande bellezza, tra cui una Madonna col Bambino della scuola di Pietro Perugino. Entrarvi è come fare un viaggio nel tempo: si è circondati dai colori antichi dei dipinti rinascimentali e dalla bianca cascata del tulle ricamato. I reperti conservati entro teche di vetro ci parlano di storie del passato. Rispondevano a diverse esigenze, tra cui quelle religiose (tovaglie di altare, vesti talari, tra cui il bel camice sacerdotale, che è il pezzo più antico del museo), di festa (abiti da sposa e di battesimo, velette da indossare in chiesa, guanti ricamati, fiori per adorare abiti e ventagli da teatro) e quotidiane (centrini, porte- enfant, scialli, etc.). Sorprendenti e bellissimi i disegni dei ricami: cascate di fiori, come quelli che adornano il pezzo più esteso del museo, il bel velo da sposa realizzato dalle donne del paese, e ancora festoni, volute, uccellini, rami fioriti, nastri e paesaggi; addirittura, un ricamo cita esattamente il disegno del timpano nell’affresco di Pietro Perugino con “Il martirio di San Sebastiano” nella chiesa di Panicale dedicata al santo.
Informazioni utili e accessibilità
Informazioni utili:
Per informazioni, prenotazioni e visitare la struttura va contattato l’Infopoint di Panicale (Ufficio Informazioni
Turistiche) in piazza Umberto I, i cui riferimenti sono riportati di seguito.
L’Ingresso è gratuito per persone con disabilità ed i loro accompagnatori.
Come raggiungere la struttura:
È possibile raggiungere il Museo in auto. In prossimità dell’ingresso si trovano due parcheggi riservati a person con disabilità munite di contrassegno, posti sul lato opposto della strada.
Muoversi all'interno della struttura:
Per raggiungere il portone di ingresso del Museo il percorso prevede di superare complessivamente 18 gradini così distribuiti: in prossimità del cancello posto sul marciapiede si trovano 2 gradini, a questi seguono una scala in pietra di 13 gradini ed un’ultima serie di 3 gradini in prossimità del portone di ingresso. Sia i gradini che la scala sono privi di corrimano. Il cancello e il portone di ingresso hanno una luce di passaggio superiore a 80 centimetri. Il Museo si sviluppa in un’unica sala posta su due livelli. La pavimentazione è in piastrelle di cotto complanari e antisdrucciolevoli. All’interno della struttura si trovano delle bacheche espositive con i vari tipi di Tulle, mentre nella zona di fondo, corrispondente all’altare e sopraelevata di due gradini rispetto alla navata, si trovano altre bacheche espositive. Infine, nella parte antistante l’altare vi è un podio sopraelevato con un pianoforte a coda che viene utilizzato in occasione degli spettacoli dal vivo.
Fruizione dei contenuti:
All'esterno e all'interno del Museo del Tulle è presente un pannello con la descrizione della struttura in lingua italiana, inglese e in alfabeto Braille per persone non vedenti e ipovedenti, oltre ad un QRCode e alla tecnologia NFC che permettono di accedere a dei contenuti digitali a disposizione dei visitatori, come audiodescrizioni e videodescrizioni in versione LIS (Lingua Italiana dei Segni) per persone sorde e ipoudenti. All'interno è anche presente un'installazione tattile e sonora che racconta il museo e le opere presenti.
Caratteristiche servizi igienici:
Si trovano sul lato destro superato l’ingresso e sono di tipo unisex. Il locale consta di antibagno e bagno che risulta fruibile anche da parte di persone con disabilità su sedia a ruote. Presenza di un maniglione orizzontale e di uno ribaltabile a lato del wc con possibilità di accosto laterale da parte di persone su sedia a ruote.Il percorso per accedere al museo e ai suoi servizi igienici non è accessibile da parte di persone su sedia a ruote, data la presenza di gradini
Video Lingua dei Segni Italiana con sottotitoli per non udenti