Fontana maggiore, Perugia

Fontana Maggiore a Perugia

Descrizione
La Fontana Maggiore si presenta composta da un fusto centrale e da tre diversi ordini di vasche sovrapposte. Al vertice del fusto centrale, sopra la vasca bronzea, si trova il gruppo delle  Portatrici d'acqua.
Il  bacino marmoreo  superiore è un poligono di dodici lati a loro volta divisi in ventiquattro specchi lisci in pietra rossa d'Assisi, gli specchi sono delimitati dallo stesso numero di statuine in marmo bianco di Carrara collocate sugli spigoli e sulle rientranze. Le figure rappresentano personaggi legati alla storia della città, leggendari e simbolici.
La statuina raffigurante Augusta Perusia, è seduta in trono tra la  Domina Clusi e la  Domina Laci, e tiene tra le mani una cornucopia, simbolo della ricchezza di grano e di pesci che questi due possedimenti le portano in dono. Vicini ad esse sono stati collocati i due santi protettori della città,  San Lorenzo e  Sant'Ercolano, con i rispettivi chierici. Accanto ai due,  San Benedetto  con il discepolo Mauro rendono simbolicamente omaggio alla figura di  Fra' Bevignate, benedettino che progettò la costruzione della fontana. Un secondo gruppo di statuine gravita intorno alla figura di  Roma Caput Mundi seduta in trono tra  San Paolo e  San Pietro, alla cui destra si trova l' Ecclesia Romana.
Attraverso queste statue si sottolinea, nonostante l'autonomia del comune, la sua stretta dipendenza da Roma, essendo di parte guelfa, e si rende omaggio al potere universale della città e del papato.
In modo più specifico legati alla storia di Perugia sono le figure di  Matteo da Correggio e  Ermanno da Sassoferrato, rispettivamente podestà e capitano del popolo nel 1278. Accanto al secondo personaggio si trova la  Victoria Magna vestita come una semplice donna del tempo. Posto tra le due massime autorità comunali non poteva mancare  Euliste, il leggendario eroe troiano al quale la città riconduceva le proprie origini. Infine i personaggi dell' Antico e Nuovo Testamento: San Michele, Melchisedech, San Giovanni Battista, Davide, Mosè e Salomone.

Sulla base di un marmo rosso chiaro si apre l'ampio ciclo figurativo del più vasto  bacino inferiore: esso, completamente in marmo bianco, si divide in venticinque lati. Ogni lato è costituito da due formelle, separate tra loro da una colonna e dalle altre attraverso fasci di quattro colonnine. Le cinquanta formelle si possono dividere a seconda dei principali argomenti trattati: la rappresentazione dei dodici mesi con i relativi segni zodiacali, le otto arti liberali - alle sette tradizionali vi si aggiunge la Filosofia che di solito era intesa come sapienza vera e propria -, le storie del Vecchio Testamento -  Adamo ed Eva e il serpente, la cacciata dei progenitori dal Paradiso Terrestre, Sansone e il leone, Sansone e Dalila, David e Golia -, la storia mitica della fondazione di Roma -  Rea Silvia, la lupa e i gemelli, Romolo e Remo mentre interpretano il volo degli uccelli - e due favole esopiche -  Il lupo e l'agnello, il lupo e la gru. Molto vicina a tali favole, per il predominante significato pedagogico, è la formella con   il leoncello bastonato dal padrone: essa insegna che bisogna stroncare i mali all'inizio impedendo che il nemico diventi troppo minaccioso, oppure è interpretabile come un monito rivolto ai padri nell'educare bene fin da piccoli i propri figli. Non dobbiamo infine dimenticare le raffigurazioni di emblemi politici con il  leone guelfo e il grifo perugino. Non appare del tutto chiaro, invece, il significato del dittico che rappresenta un' aquila vista nelle sue due facce: probabile omaggio che lo scultore Giovanni Pisano volle rendere al suo Santo. Curiosità
E' inutile sottolineare quanto grande fu la partecipazione della cittadinanza intera alla costruzione della fontana e dell'acquedotto di monte Pacciano e quanto questa risultò determinante riguardo la scelta del programma iconografico. La popolazione fu anche chiamata in causa a livello finanziario attraverso il versamento di una somma di denaro, ognuno a seconda del proprio mestiere, a favore del comune perugino impegnato a sostenere una spesa che si dimostrava troppo elevata. Il denaro, contrariamente ad ogni previsione, venne riconsegnato come stabilivano i patti, tra il gennaio e l'aprile del 1286 Informazioni e consigli utili
Piazza IV Novembre è raggiungibile a piedi lasciando il proprio mezzo di trasporto in uno dei parcheggi del centro storico.
Dalla stazione ferroviaria è possibile usufruire del servizio taxi o di autobus di linea.
Si può anche prendere il Minimetrò e scendere alla stazione "Mercato Coperto"
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